(POLTDORO DA CaRAVAGGIO)
6l
( PlETRO ROSSELI.I)
POLIDORO da CARAVAGGIO.
Polidoro Caldara nacque a Caravaggio nel 1495, morì a Messina
nel 1543.
Venne « a Roma nel tempo che per Leone si fabbricavano le
« Loggie del palazzo del papa con ordine di Raffaeilo da Urbino »
(Vasari, V, 142); ne dovette fuggire per il sacco del 1527 (Vasari, V,
150), nè più vi fece ritorno.
Polidoro e Maturino Bdorentino « cominciarono sì a studiare le
« cose dell’antichità di Roma, ch’eglino contraffacendo le cose di marmo
« antiche ne’ chiari e scuri loro, non restò vaso, statue, pili, storie. nè
« cosa intera o rotta, ch’eglino non disegnassero, e di quella non si
« servissero. » (Vasari, V, 143).
Orn. 1659 recto. Tav. CXCI, fig. 329.
“ • A • S • IOANI • LA TERANO • R • „ -
Fronte di sarcofago con la rappresentazione a basso-
rilievo del mito di Adone.
Orn. 1659 verso. Tav. CXCI, fig. 330.
“ • A ■ S • COSSMO • DAMIANO • ROME • „
Fronte di sarcofago: in mezzo due geni alati sorreg-
genti il clipeo con il ritratto del defunto; agli angoli
Atena e Apollo.
Tecnica: penna e acquarello.
Alt. 100 - Largh. 420.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 141, 137.
-<8>-
PIETRO ROSSELLI.
II 10 maggio 1506 scrive a Michelangelo avvertendolo delle insi-
nuazioni che, a carico di lui, Bramante andava facendo al Papa (Gotti,
Vita di Michelangelo, I, 46).
Nel 1508 eseguisce la scialbatura e l’arricciatura della vólta della
cappella Sistina (Gotti, op. cit., I, 72).
Nel 1513, in occasione del conferimento della cittadinanza romana
a Giuliano de’ Medici, ha l’incarico di erigere un teatro sul Campido-
glio (Gnoli, Pietro Rosselli architetto, 70).
II 9 agosto 1515 apparisce come testimonio nel contratto col quale
Giulio Alberini cede in affitto il suo palazzo in Banchi a Bernardo da
Verazzano .e a Bonaccorso Rucellai banchieri fiorentini, promettendo di
« finirlo e completarlo bene e decentemente ». La presenza del Rosselli
al contratto sembra indicare che egli fosse incaricato di terminare il
palazzo architettato da Giulio Romano (Gnolij, op. cit., 72).
II 7 gennaio 1516 Prospero de Mochis, volendosi fabbricare una
casa all’ Imagine di Ponte (via dei Coronari), stipula un contratto con
due capimastri, intervenendo in solido e come obbligato principale
l’architetto fiorentino Pietro Rosselli. La casa esiste ancora a via dei
Coronari N. 148 (Gnoli, op. cit., 71).
Nel 1518 il Rosselli disegna un tabernacolo per la chiesa di
S. Silvestro a Roma (Gotti, op. cit., I, 114).
II Vasari (VI, 150) menziona un Pietro Rosselli « murator vecchio
ed ingegnoso » che a Firenze, a tempo di Clemente VII, estrasse dal-
l’Arno un masso di marmo che vi era caduto.
Non son sicuro che tutte queste memorie si riferiscano ad uno
stesso Pietro Rosselli ; il quale sarebbe l’autore dei disegni che qui si
pubblicano. Certo è che l’autore dei disegni è un Rosselli (vedi il di-
segno 1150, tav. CXCIX) che fu aiuto di Antonio da Sangallo il gio-
vane; come risulta dalle note che questi ha aggiunte a ciascun disegno.
E senza dubbio sono anche dello stesso Rosselli i disegni, pure con
note di Antonio il giovane, riprodotti nelle tavole CCXCIV- CCXCVI.
Credo inoltre che gli si debbano attribuire anche quelli riprodotti nelle
tavole LXXXVII - XCV.
Era nato nel 1474: così afferma il Ferri (Indice, XXXIX), che
non so donde ne abbia tratto notizia. Viveva ancora fra il 1537 e il
1541: lo desumo dal dis. 1624, tav. XCII, che è in relazione con i
lavori, eseguiti in quegli anni, per il Bastione Ardeatino.
Archt. 1578. Tav. CXCII, fig. 331.
1) “ L archittraue d edifittio della piaza de fireiti „ -
Ricordo, misurato e con note, del fregio e architrave
della Basilica di Nettuno.
2) Ricordo misurato di fusto scanalato e di base
attica delle colonne della stessa Basilica. Gon note ag-
giunte da Antonio da Sangallo il giovane.
Tecnica: penna.
Alt. 289 - Largh. 425.
Carta bianca. Filigrana : cerchio con scudo araldico caricato di tre cre-
scenti (Briquet 1231).
Bibliografia. - Ferri, 196 e 206.
Arch. 1428. Tav. CXCIII, fig. 332.
“ L archjttraue d edjfjttjo dj sa[n]tto basilljo
ouero Ij sauellj „ - Ricordo, misurato e con note,
d’architrave, capitello e fusto di colonna del Tempio
di Marte Ultore nel Foro di Augusto (l’ indicazione
ouero Ij sauellj, che indicherebbe il Teatro di Mar-
cello, è uno sbaglio). Con note aggiunte da Antonio
da Sangallo il giovane.
Tecnica: penna.
Alt. 390 - Largh. 220.
Carta bianca. Filigrana: come al precedente dis. 1578.
Bibliografia. - Ferri, 165. Borsari, Foro di Augusto, 11.
Arch. 1335. - Tav. CXCIII, fig. 333.
1) e 2) Ricordi misurati e con note della trabea-
zione e di base attica del Tempio del Sole.
Con note aggiunte da Antonio da Sangallo il
giovane.
Tecnica : penna.
Alt. 425 - Largh. 295.
Carta bianca. Filigrana: scudo araldico con un’oca, sormontato da stella
a sei raggi (Briquet, 12235).
BiBLIOGRAFlA - Ferri, 12 e 207.
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( PlETRO ROSSELI.I)
POLIDORO da CARAVAGGIO.
Polidoro Caldara nacque a Caravaggio nel 1495, morì a Messina
nel 1543.
Venne « a Roma nel tempo che per Leone si fabbricavano le
« Loggie del palazzo del papa con ordine di Raffaeilo da Urbino »
(Vasari, V, 142); ne dovette fuggire per il sacco del 1527 (Vasari, V,
150), nè più vi fece ritorno.
Polidoro e Maturino Bdorentino « cominciarono sì a studiare le
« cose dell’antichità di Roma, ch’eglino contraffacendo le cose di marmo
« antiche ne’ chiari e scuri loro, non restò vaso, statue, pili, storie. nè
« cosa intera o rotta, ch’eglino non disegnassero, e di quella non si
« servissero. » (Vasari, V, 143).
Orn. 1659 recto. Tav. CXCI, fig. 329.
“ • A • S • IOANI • LA TERANO • R • „ -
Fronte di sarcofago con la rappresentazione a basso-
rilievo del mito di Adone.
Orn. 1659 verso. Tav. CXCI, fig. 330.
“ • A ■ S • COSSMO • DAMIANO • ROME • „
Fronte di sarcofago: in mezzo due geni alati sorreg-
genti il clipeo con il ritratto del defunto; agli angoli
Atena e Apollo.
Tecnica: penna e acquarello.
Alt. 100 - Largh. 420.
Carta bianca.
Bibliografia. - Ferri, 141, 137.
-<8>-
PIETRO ROSSELLI.
II 10 maggio 1506 scrive a Michelangelo avvertendolo delle insi-
nuazioni che, a carico di lui, Bramante andava facendo al Papa (Gotti,
Vita di Michelangelo, I, 46).
Nel 1508 eseguisce la scialbatura e l’arricciatura della vólta della
cappella Sistina (Gotti, op. cit., I, 72).
Nel 1513, in occasione del conferimento della cittadinanza romana
a Giuliano de’ Medici, ha l’incarico di erigere un teatro sul Campido-
glio (Gnoli, Pietro Rosselli architetto, 70).
II 9 agosto 1515 apparisce come testimonio nel contratto col quale
Giulio Alberini cede in affitto il suo palazzo in Banchi a Bernardo da
Verazzano .e a Bonaccorso Rucellai banchieri fiorentini, promettendo di
« finirlo e completarlo bene e decentemente ». La presenza del Rosselli
al contratto sembra indicare che egli fosse incaricato di terminare il
palazzo architettato da Giulio Romano (Gnolij, op. cit., 72).
II 7 gennaio 1516 Prospero de Mochis, volendosi fabbricare una
casa all’ Imagine di Ponte (via dei Coronari), stipula un contratto con
due capimastri, intervenendo in solido e come obbligato principale
l’architetto fiorentino Pietro Rosselli. La casa esiste ancora a via dei
Coronari N. 148 (Gnoli, op. cit., 71).
Nel 1518 il Rosselli disegna un tabernacolo per la chiesa di
S. Silvestro a Roma (Gotti, op. cit., I, 114).
II Vasari (VI, 150) menziona un Pietro Rosselli « murator vecchio
ed ingegnoso » che a Firenze, a tempo di Clemente VII, estrasse dal-
l’Arno un masso di marmo che vi era caduto.
Non son sicuro che tutte queste memorie si riferiscano ad uno
stesso Pietro Rosselli ; il quale sarebbe l’autore dei disegni che qui si
pubblicano. Certo è che l’autore dei disegni è un Rosselli (vedi il di-
segno 1150, tav. CXCIX) che fu aiuto di Antonio da Sangallo il gio-
vane; come risulta dalle note che questi ha aggiunte a ciascun disegno.
E senza dubbio sono anche dello stesso Rosselli i disegni, pure con
note di Antonio il giovane, riprodotti nelle tavole CCXCIV- CCXCVI.
Credo inoltre che gli si debbano attribuire anche quelli riprodotti nelle
tavole LXXXVII - XCV.
Era nato nel 1474: così afferma il Ferri (Indice, XXXIX), che
non so donde ne abbia tratto notizia. Viveva ancora fra il 1537 e il
1541: lo desumo dal dis. 1624, tav. XCII, che è in relazione con i
lavori, eseguiti in quegli anni, per il Bastione Ardeatino.
Archt. 1578. Tav. CXCII, fig. 331.
1) “ L archittraue d edifittio della piaza de fireiti „ -
Ricordo, misurato e con note, del fregio e architrave
della Basilica di Nettuno.
2) Ricordo misurato di fusto scanalato e di base
attica delle colonne della stessa Basilica. Gon note ag-
giunte da Antonio da Sangallo il giovane.
Tecnica: penna.
Alt. 289 - Largh. 425.
Carta bianca. Filigrana : cerchio con scudo araldico caricato di tre cre-
scenti (Briquet 1231).
Bibliografia. - Ferri, 196 e 206.
Arch. 1428. Tav. CXCIII, fig. 332.
“ L archjttraue d edjfjttjo dj sa[n]tto basilljo
ouero Ij sauellj „ - Ricordo, misurato e con note,
d’architrave, capitello e fusto di colonna del Tempio
di Marte Ultore nel Foro di Augusto (l’ indicazione
ouero Ij sauellj, che indicherebbe il Teatro di Mar-
cello, è uno sbaglio). Con note aggiunte da Antonio
da Sangallo il giovane.
Tecnica: penna.
Alt. 390 - Largh. 220.
Carta bianca. Filigrana: come al precedente dis. 1578.
Bibliografia. - Ferri, 165. Borsari, Foro di Augusto, 11.
Arch. 1335. - Tav. CXCIII, fig. 333.
1) e 2) Ricordi misurati e con note della trabea-
zione e di base attica del Tempio del Sole.
Con note aggiunte da Antonio da Sangallo il
giovane.
Tecnica : penna.
Alt. 425 - Largh. 295.
Carta bianca. Filigrana: scudo araldico con un’oca, sormontato da stella
a sei raggi (Briquet, 12235).
BiBLIOGRAFlA - Ferri, 12 e 207.