DI UNA STATUA Di MUSA
SCOPERTA NEI GIARDINI DI MECENATE
(Tav. I.)
Che le nove Muse, figlie eli Giove e di Mnemosine, nel
primitivo loro concetto considerate fossero come Ninfe, è cosa
intorno alla quale non ci lasciano in dubbio le antiche memorie,
e sulla quale vanno pure d'accordo i vecchi ed i nuovi espositori
della greca e della romana mitologia '. Lo attribuire alle sor-
genti una virtù ispiratrice e profetica, e il riguardarle siccome
un simbolo dell'estro e della vena poetica, fu sentimento assai
comune dell'antichità: e che lo strepito delle acque, o scorrevoli
o cadenti, producesse un certo musico suono, e fosse per tal
via quasi un adombramento dei toni musicali, era sentenza degli
antichi savi, che presero a investigare la origine e la natura
di quelle amabili divinità \ Quindi le Muse fluviali di Epicarmo
e di Eumelo; quindi quelle di Lidia del tutto assimilate alle Naiadi
ed alle Napee. Donde pure proviene che, siccome in Grecia le
divine sorelle si onoravano presso le fontane di Ascra in Elicona;
o sul monte Olimpo, in Libetra, alle pendici di esso monte, ricche
1 Lilius Gyrald. Stri. Deor. T. I. Synt. V. p. 173 ed. lugd. 1696;
Buttmann Mylhologw § XII Ueber die mythol. Vorslellung der Musai, pag. 273;
Preller griech. Mythol. I p. 278 sgg,; Id. rótti. Mythol. p. 509 sgg.
- Fra le varie testimonianze classiche di tali concetti, insigni sono,
presso i greci, una del neoplatonico Porfirio (da Antr. Nymph. 8. p. 8) e
presso i romani una di Vairone, rapportata e cementata da Festo (Ad Virgil.
Burnì. VII. 21).
SCOPERTA NEI GIARDINI DI MECENATE
(Tav. I.)
Che le nove Muse, figlie eli Giove e di Mnemosine, nel
primitivo loro concetto considerate fossero come Ninfe, è cosa
intorno alla quale non ci lasciano in dubbio le antiche memorie,
e sulla quale vanno pure d'accordo i vecchi ed i nuovi espositori
della greca e della romana mitologia '. Lo attribuire alle sor-
genti una virtù ispiratrice e profetica, e il riguardarle siccome
un simbolo dell'estro e della vena poetica, fu sentimento assai
comune dell'antichità: e che lo strepito delle acque, o scorrevoli
o cadenti, producesse un certo musico suono, e fosse per tal
via quasi un adombramento dei toni musicali, era sentenza degli
antichi savi, che presero a investigare la origine e la natura
di quelle amabili divinità \ Quindi le Muse fluviali di Epicarmo
e di Eumelo; quindi quelle di Lidia del tutto assimilate alle Naiadi
ed alle Napee. Donde pure proviene che, siccome in Grecia le
divine sorelle si onoravano presso le fontane di Ascra in Elicona;
o sul monte Olimpo, in Libetra, alle pendici di esso monte, ricche
1 Lilius Gyrald. Stri. Deor. T. I. Synt. V. p. 173 ed. lugd. 1696;
Buttmann Mylhologw § XII Ueber die mythol. Vorslellung der Musai, pag. 273;
Preller griech. Mythol. I p. 278 sgg,; Id. rótti. Mythol. p. 509 sgg.
- Fra le varie testimonianze classiche di tali concetti, insigni sono,
presso i greci, una del neoplatonico Porfirio (da Antr. Nymph. 8. p. 8) e
presso i romani una di Vairone, rapportata e cementata da Festo (Ad Virgil.
Burnì. VII. 21).