ARCHEOLOGICA COMUNALE
137
s1 impara da una tessera di bronzo Barberiniana edita dal Maffei1
fu prefetto del Pretorio nel 462. e con intera nomenclatura di-
cesi Aconius Celius Probianus. Importa però osservare che coi
gentilizi si trova nominato in questo solo monumento, e che
come nella nostra fistola, suole essere indicato col solo cognome
diacritico \ Eliminando pertanto quei prefetti e quei consoli che
appartengono al quarto secolo e che hanno diverso gentilizio,
la fìstola portuense, per quello che tosto soggiungerò, probabil-
mente ci richiama, quantunque sia men noto del figlio, al padre
del console dell'anno 471,
Dalla iscrizione ci viene inoltre rivelato il nome della moglie
che fu una Epifania, della quale, per quanto io sappia, non si
aveva alcuna notizia. La chiarezza però della sua famiglia si
arguisce da che fu del sangue, ed anzi probabilmente figlia di
Flavio Annio Eucario Epifanio prefetto di Koma intorno al-
l'anno 4123. Da costei per congiunzione di parentela, e forse anche
per retaggio, debbono essersi denominati i Fabii Aconii Catullini
Epifanii che in una iscrizione di Africa, testé scoperta, si gloriano
dei gentilizi e dei cognomi illustri delle stirpi colle quali erano
congiunti \ Il Probiano, a cui essa fu sposa, era pure congiunto
per ragioni di sangue o d1 affinità coi Catullini Epifanii. poiché
la comunanza del gentilizio Aconio di questi appare neìVAconius
Celius Probianus che fu prefetto e console nel 471, e dovette
essere figlio del Probiano e della Epifania ricordati nella nostra
fistola, A lei adunque, come prole di una famiglia senatoria e
moglie di un consolare, si addiceva di pien diritto il titolo di
Clarissima Femina che per isbadataggine dell'artefice vediamo
goffamente mutato in quello di Clarissìmi Viri. Facilmente si
1 Mas. Verom 254. 6.
2 Cf. De Rossi Inscript. chrisL p. 354 e seg. e 605.
3 God, Theod. Lib. VI t, 24, 7 t. 26, 1 14; lib. XII t. 10. 1, 4.
* De Rossi Bullel. di arch. crisi. 1877 p. 115.
137
s1 impara da una tessera di bronzo Barberiniana edita dal Maffei1
fu prefetto del Pretorio nel 462. e con intera nomenclatura di-
cesi Aconius Celius Probianus. Importa però osservare che coi
gentilizi si trova nominato in questo solo monumento, e che
come nella nostra fistola, suole essere indicato col solo cognome
diacritico \ Eliminando pertanto quei prefetti e quei consoli che
appartengono al quarto secolo e che hanno diverso gentilizio,
la fìstola portuense, per quello che tosto soggiungerò, probabil-
mente ci richiama, quantunque sia men noto del figlio, al padre
del console dell'anno 471,
Dalla iscrizione ci viene inoltre rivelato il nome della moglie
che fu una Epifania, della quale, per quanto io sappia, non si
aveva alcuna notizia. La chiarezza però della sua famiglia si
arguisce da che fu del sangue, ed anzi probabilmente figlia di
Flavio Annio Eucario Epifanio prefetto di Koma intorno al-
l'anno 4123. Da costei per congiunzione di parentela, e forse anche
per retaggio, debbono essersi denominati i Fabii Aconii Catullini
Epifanii che in una iscrizione di Africa, testé scoperta, si gloriano
dei gentilizi e dei cognomi illustri delle stirpi colle quali erano
congiunti \ Il Probiano, a cui essa fu sposa, era pure congiunto
per ragioni di sangue o d1 affinità coi Catullini Epifanii. poiché
la comunanza del gentilizio Aconio di questi appare neìVAconius
Celius Probianus che fu prefetto e console nel 471, e dovette
essere figlio del Probiano e della Epifania ricordati nella nostra
fistola, A lei adunque, come prole di una famiglia senatoria e
moglie di un consolare, si addiceva di pien diritto il titolo di
Clarissima Femina che per isbadataggine dell'artefice vediamo
goffamente mutato in quello di Clarissìmi Viri. Facilmente si
1 Mas. Verom 254. 6.
2 Cf. De Rossi Inscript. chrisL p. 354 e seg. e 605.
3 God, Theod. Lib. VI t, 24, 7 t. 26, 1 14; lib. XII t. 10. 1, 4.
* De Rossi Bullel. di arch. crisi. 1877 p. 115.