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Visconti, Carlo Ludovico: Di un raro ed insigne bassorilievo esprimente la fucina di Vulcano mentre il nume vi fabbrica le armi di Achille
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ARCHEOLOGICA COMUNALE
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ancora dagli eruditi, che la stessa arte figurativa lo rappresentò
assai di rado, a paragone delle altre divinità maggiori, ed in
rispetto della sua propria importanza '.
Egli è perciò che gli studiosi debbono tenere più conto delle
due scoperte avvenute nel suolo romano, le quali hanno aggiunto
due nobili monumenti di scultura ai rarissimi e poco significanti
che prima si aveano in marmo di questo nume. L' uno dei quali
ne offre in grande un bell'esemplare del carattere del suo volto,
com'egli fu ideato ed espresso dall'arte: nell'altro vediamo il
nume inteso ad esercitare il divino suo magistero fabbrile, aiutato
dai Ciclopi ed assistito da nobilissime dee dell'Olimpo. Ben noto
è il primo, cioè l'erma, maggiore alquanto del vero, di largo
e corretto stile, disseppellito già sulla piazza di Spagna del 1862,
nel gittarvisi le fondamenta di quella colonna monumentale, ed
ora collocato nel museo Chiaramonti al Vaticano 2; edito e dichia-
rato dal Brunn, che acconciamente ne rilevò il carattere speciale,
dimostrandone la pertinenza a Vulcano3. L'altro, di assai più
recente scoperta, si è il bassorilievo che noi prendiamo ad esporre
nel presente articolo, e di cui diamo alla tav. X una bella ripro-
duzione cavata colla fototipia: opera veramente pregevolissima
dell' antico scalpello, e destinata ad ottenere un luogo eminente
fra i lavori dell'arte grecoromana.
Diremo innanzi tratto della scoperta. Fu disseppellito nella
estate dell'anno 1877, nel suolo già spettante alla vigna Belardi.
cioè in quello spazio che si estende dalla chiesa di s. Bibiana fino
alla porta Maggiore, avendo a confine, da una parte, le mura della
città, dall'altra la odierna via che conduce alla porta suddetta:
spazio che contiene molti cospicui monumenti, ed era anticamente
1 H. Bluemner De Vulcani in vtteribus arlium monumenlis figura.
Vratislaviae 1870,
2 N. 420.
?- Mon. dell'Ist. VI. tav. 81.; cf. Ann. 1863 p. 421 sg. cf. Friederich*
Bausteine n. 668.
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ancora dagli eruditi, che la stessa arte figurativa lo rappresentò
assai di rado, a paragone delle altre divinità maggiori, ed in
rispetto della sua propria importanza '.
Egli è perciò che gli studiosi debbono tenere più conto delle
due scoperte avvenute nel suolo romano, le quali hanno aggiunto
due nobili monumenti di scultura ai rarissimi e poco significanti
che prima si aveano in marmo di questo nume. L' uno dei quali
ne offre in grande un bell'esemplare del carattere del suo volto,
com'egli fu ideato ed espresso dall'arte: nell'altro vediamo il
nume inteso ad esercitare il divino suo magistero fabbrile, aiutato
dai Ciclopi ed assistito da nobilissime dee dell'Olimpo. Ben noto
è il primo, cioè l'erma, maggiore alquanto del vero, di largo
e corretto stile, disseppellito già sulla piazza di Spagna del 1862,
nel gittarvisi le fondamenta di quella colonna monumentale, ed
ora collocato nel museo Chiaramonti al Vaticano 2; edito e dichia-
rato dal Brunn, che acconciamente ne rilevò il carattere speciale,
dimostrandone la pertinenza a Vulcano3. L'altro, di assai più
recente scoperta, si è il bassorilievo che noi prendiamo ad esporre
nel presente articolo, e di cui diamo alla tav. X una bella ripro-
duzione cavata colla fototipia: opera veramente pregevolissima
dell' antico scalpello, e destinata ad ottenere un luogo eminente
fra i lavori dell'arte grecoromana.
Diremo innanzi tratto della scoperta. Fu disseppellito nella
estate dell'anno 1877, nel suolo già spettante alla vigna Belardi.
cioè in quello spazio che si estende dalla chiesa di s. Bibiana fino
alla porta Maggiore, avendo a confine, da una parte, le mura della
città, dall'altra la odierna via che conduce alla porta suddetta:
spazio che contiene molti cospicui monumenti, ed era anticamente
1 H. Bluemner De Vulcani in vtteribus arlium monumenlis figura.
Vratislaviae 1870,
2 N. 420.
?- Mon. dell'Ist. VI. tav. 81.; cf. Ann. 1863 p. 421 sg. cf. Friederich*
Bausteine n. 668.