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bullett1no della commissione
avere coronato un pilastro largo metri 0,27, sopra ii primo
ordine di foglie di olivo insiste la figura di Giove, veduta per-
fettamente di fronte. Il re dei numi, espresso in attitudine
maestosa e tranquilla, stringea con la destra un lungo scettro
di cui non rimane che la parte aderente al cubito, e tiene il
braccio sinistro ripiegato ed appoggiato mW anca. Ha la per-
sona interamente ignuda, non coprendola affatto il mantello che
il dio tiene gittato, secondo il costume, sulla spalla sinistra; e
di cui un lembo gli pende dal medesimo braccio. La figura con
ricca invenzione è posta in mezzo da due cornucopie foggiate
a caulicoli, vestite di foglie di alloro e ricolme di frutta; delle
quali, a causa della rottura, ora non esiste che una. Nel secondo
ordine due mezze foglie di olivo si ripiegano sotto le descritte
cornucopie e fra le medesime, e dietro la figura del nume, nasce
o si estende, ricca di ghiande, la pianta ad esso sacra, la quercia.
E qui rappresentato Giove qua! supremo rettore della terra, e
dispensatore di quei beni ond' è alimentata la umana famiglia.
Il capitello ha termine con un abaco intagliato nel guscio a
baccelli, e nel mezz'ovolo a foglie d'acqua, mentre nella parte
centrale, in luogo del fiore solito a scolpinosi, coincide la testa
della figura di Giove.
Nell'altro capitello n. 2, largo metri 0,3G. alto metri 0,40,
insistono sulle foglie quattro figure, due sopra la foglia centrale
di acanto, e due sulle rivolte delle due mezze foglie simili ri-
piegate in angolo. Il gruppo espresso sulla foglia di mezzo
rappresenta Bacco, che ignudo e barcollante si appoggia ad Aerato,
genio bacchico, simboleggiante il vino schietto: manca al nume
il braccio destro ch'egli tenea sollevato e col quale dovea sor-
reggere una coppa, ovvero un grappolo di uva. Questo gruppo
è fiancheggiato da due Menadi o Baccanti, che in atto di danza,
e con abiti svolazzanti, premono con un sol piede le rivolte delle
due foglie in angolo. Quella a dritta di chi guarda sorregge
la lira colla mano sinistra, mentre coli' altra mano, munita di
bullett1no della commissione
avere coronato un pilastro largo metri 0,27, sopra ii primo
ordine di foglie di olivo insiste la figura di Giove, veduta per-
fettamente di fronte. Il re dei numi, espresso in attitudine
maestosa e tranquilla, stringea con la destra un lungo scettro
di cui non rimane che la parte aderente al cubito, e tiene il
braccio sinistro ripiegato ed appoggiato mW anca. Ha la per-
sona interamente ignuda, non coprendola affatto il mantello che
il dio tiene gittato, secondo il costume, sulla spalla sinistra; e
di cui un lembo gli pende dal medesimo braccio. La figura con
ricca invenzione è posta in mezzo da due cornucopie foggiate
a caulicoli, vestite di foglie di alloro e ricolme di frutta; delle
quali, a causa della rottura, ora non esiste che una. Nel secondo
ordine due mezze foglie di olivo si ripiegano sotto le descritte
cornucopie e fra le medesime, e dietro la figura del nume, nasce
o si estende, ricca di ghiande, la pianta ad esso sacra, la quercia.
E qui rappresentato Giove qua! supremo rettore della terra, e
dispensatore di quei beni ond' è alimentata la umana famiglia.
Il capitello ha termine con un abaco intagliato nel guscio a
baccelli, e nel mezz'ovolo a foglie d'acqua, mentre nella parte
centrale, in luogo del fiore solito a scolpinosi, coincide la testa
della figura di Giove.
Nell'altro capitello n. 2, largo metri 0,3G. alto metri 0,40,
insistono sulle foglie quattro figure, due sopra la foglia centrale
di acanto, e due sulle rivolte delle due mezze foglie simili ri-
piegate in angolo. Il gruppo espresso sulla foglia di mezzo
rappresenta Bacco, che ignudo e barcollante si appoggia ad Aerato,
genio bacchico, simboleggiante il vino schietto: manca al nume
il braccio destro ch'egli tenea sollevato e col quale dovea sor-
reggere una coppa, ovvero un grappolo di uva. Questo gruppo
è fiancheggiato da due Menadi o Baccanti, che in atto di danza,
e con abiti svolazzanti, premono con un sol piede le rivolte delle
due foglie in angolo. Quella a dritta di chi guarda sorregge
la lira colla mano sinistra, mentre coli' altra mano, munita di