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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Dressel, Heinrich: Di un grande deposito di anfore rinvenuto nel nuovo quartiere del castro pretorio, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0098
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92

BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

\ C C C À m (Tav. XI-XII n. 30)
—i

P ATTI-SEVERI ~

è dipinta in nero sul collo d'un'anfora della forma 6. Nella
prima riga, in cui dobbiamo supporre nominata la materia con-
tenuta nell'anfora, nulla è più riconoscibile. Anche in principio
della seconda riga è perita una parte della scrittura, ciò che
peraltro non impedisce di restituire con somma certezza l'indi-
cazione AcccA. Ora fra questa indicazione e le simili esaminate
al n. 23 esiste una differenza tanto essenziale, che dinanzi al
presente esempio la proposta interpretazione non sembra più
reggere. Certo è, che tercentum annorum, giacché così conviene
interpretare, sarebbe una enormità inaudita: purtuttavia parmi
che la difficoltà sia soltanto apparente. La triplice C posta fra
le due A è indubitata; ma indubitato è pure, che alcune fra le
lettere dell'antica scrittura corsiva e non corsiva, specialmente
quando sono eseguite col pennello, prendono talvolta una forma
speciale, che unita al tocco individuale dello scrivente, fa com-
parirle tutt' altro di quel che sono: così per es. si trova la
lettera P formata come una C o T, si trova la lettera C fog-
giata come una I e la I come una C. Ciò appunto credo si
debba considerare nel presente caso; e basandomi sopra più di
un esempio, in cui una apparente C deve esser letta per I, non
ho difficoltà di ravvisare nella triplice C altrettante I. Leggendo
ora Ai li A, i trecento anni della materia contenuta nell'anfora
si riducono a soli tre, e la forinola trium annorum trova con-
fronti di perfetta analogia.

Il nome del fabbricante P. Attius Severus lo ritroveremo
sopra alcune altre anfore di forma differente (cf. n. 100, 101);
quello segnato lungo la direzione del manico destro sembra
essere Areti, sebbene sia dubbia la seconda lettera.
 
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