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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Visconti, Carlo Ludovico: Di una statua quasi colossale rappresentante l'imperatore Traiano Decio
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0136
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130 BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

al carattere del nume, del quale il personaggio, benché maturo
•li anni, assume l'aspetto. Buono abbastanza è lo stile della scul-
tura, ed oltre il volto assai ben modellato offre alcune parti
disegnate lodevolmente; ma non sì che alla poca eleganza delle
forme stesse, e ad una certa secchezza nella esecuzione un occhio
pratico non si avvegga a prima giunta, che il lavoro di questo
marmo non può essere anteriore al secolo terzo dell' èra volgare
già molto innoltrato. Coi quali indizii derivanti dallo stile concorda
pienamente il ritratto della figura; il quale nei capelli cortissimi
e nella barba tagliata colle forbici quasi a fior di pelle ne rappre-
senta una moda, che incominciata circa l'età di Elagabalo e di
Severo Alessandro, si mantenne, con varianze leggere, fino ai
tempi di Costantino.

Ma chi sarà il personaggio ritratto in questo simulacro ?
Niuno, io credo, vorrà dubitare che rappresenti un imperatore.
Imperocché l'onore di una statua ignuda, di forme tanto maggiori
del vero, ed in sembianza di un nume — di quel nume appunto
dal quale i romani amavano dedurre l'origine di loro nazione —
non potea in Koma, durante il reggimento imperiale, essere ambito
da un privato; e tale onore a niun patto gli potea essere accor-
dato dalla pubblica autorità, senza offendere, in certo modo, la
dignità e senza eccitare la gelosia del principe: non avendovi che
gli Augusti, cui le apoteosi ed i templi avessero elevato, in appa-
renza, fino alla natura delle divinità. Egli è perciò che per tutta
l'età dell'imperio, massime dopo i tempi di Augusto, non abbiamo
in Eoma statue eli privati personaggi romani espressi in forma
di dèi, e neppure in forma di eroi; e molto meno di colali statue
maggiori del vero; essendoché la grandezza delle immagini,
siccome c' insegnano espressamente i monumenti superstiti, sem-
bra fosse riserbata agli Augusti soltanto, o tutto al più ai membri
della famiglia imperiale

i La sola eccezione è forse quella di Antinoo; ma vede ognuno come un
tal esempio non possa per niun riguardo esser chiamato a confronto.
 
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