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Il magazzino archeologico comunale
Discorso del marchese Nobili-Vitelleschi.
Signore e Signori,
Voi ricorderete come fin dal maggio 1872 fu istituita dal
Comune di Roma una Commissione archeologica nello scopo di ve-
nire in aiuto alla sua amministrazione per tutelare e curare il
patrimonio delle memorie e delle glorie patrie che gli è confi-
dato; per il quale, benché sia divenuto anche quello della nazione,
la città ed il popolo di Roma nutre nel suo cuore uno speciale
ed orgoglioso all'etto. Questo s'ispira a quelle tradizioni che trovano
la loro espressione in quella sigia che a traverso i secoli, segno
d'altissima gloria e d'immensi dolori ma sempre di grande civiltà,
sta ancora iscritta nel suo venerato stemma.
Quando la Commissione nacque, sebbene conscia del suo grave
e delicato compito, era lungi dal prevedere l'importanza che esso
avrebbe in breve tempo acquistata per l-'interesse dell'arte, della
scienza e della storia.
Ed infatti non andò guari che il Comune di Roma sotto l'im-
pulso dei tempi nuovi e dei nuovi destini ai quali la città era
chiamata, intese ad ampliarla e a darle uno svolgimento che fosse
più adatto a compierli. I primi movimenti d'espansione si ma-
nifestarono non molto dopo la sua prima fondazione.
Essi furono da principio limitati e lenti: e fu grande ven-
tura, perchè questo svolgimento graduale dette tempo alla Com-
missione di rendersi conto del campo che si apriva alla sua atti-
vità e della nuova responsabilità che le incombeva.
Era oramai evidente che per i grandi lavori del piano rego-
latore si sarebbe dovuto necessariamente solcare sopra una grande
Il magazzino archeologico comunale
Discorso del marchese Nobili-Vitelleschi.
Signore e Signori,
Voi ricorderete come fin dal maggio 1872 fu istituita dal
Comune di Roma una Commissione archeologica nello scopo di ve-
nire in aiuto alla sua amministrazione per tutelare e curare il
patrimonio delle memorie e delle glorie patrie che gli è confi-
dato; per il quale, benché sia divenuto anche quello della nazione,
la città ed il popolo di Roma nutre nel suo cuore uno speciale
ed orgoglioso all'etto. Questo s'ispira a quelle tradizioni che trovano
la loro espressione in quella sigia che a traverso i secoli, segno
d'altissima gloria e d'immensi dolori ma sempre di grande civiltà,
sta ancora iscritta nel suo venerato stemma.
Quando la Commissione nacque, sebbene conscia del suo grave
e delicato compito, era lungi dal prevedere l'importanza che esso
avrebbe in breve tempo acquistata per l-'interesse dell'arte, della
scienza e della storia.
Ed infatti non andò guari che il Comune di Roma sotto l'im-
pulso dei tempi nuovi e dei nuovi destini ai quali la città era
chiamata, intese ad ampliarla e a darle uno svolgimento che fosse
più adatto a compierli. I primi movimenti d'espansione si ma-
nifestarono non molto dopo la sua prima fondazione.
Essi furono da principio limitati e lenti: e fu grande ven-
tura, perchè questo svolgimento graduale dette tempo alla Com-
missione di rendersi conto del campo che si apriva alla sua atti-
vità e della nuova responsabilità che le incombeva.
Era oramai evidente che per i grandi lavori del piano rego-
latore si sarebbe dovuto necessariamente solcare sopra una grande