DOI Heft:
Nr. 2-3
DOI Artikel:[Necrologie]
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Necrologia
259
CARLO LODOVICO VISCONTI
Il giorno 19 giugno, nelle prime ore del mattino, è mancato
improvvisamente ai vivi il nostro carissimo Collega, il direttore
di questo Bullettino, Commendatore Carlo Lodovico Visconti.
Ancor fresco di età — avendo di poco oltrepassato il dodicesimo
lustro — e nel pieno vigore della mente e dello spirito, è caduto,
in pochi secondi, sotto l'attacco di paralisi cardiaca. Con lui ha
termine una dinastia di archeologi che ha governato gli interessi
monumentali della città per lo spazio di cento e due anni (1768-
1870), favoriti dai governanti, applauditi dagli studiosi, amati
e stimati da tutti. La dinastia ha principio con Giovanni Bat-
tista Antonio Visconti, nato in Vernazza, il 26 dicembre 1722,
e romano di adozione sin dall'età di quattordici anni. Il gusto
dominante che lo spingeva allo studio delle antichità lo pose in
relazione col Winckelmann del quale guadagnò la stima e l'ami-
cizia, ed al quale succedette, il 30 giugno 1768, come « Com-
missario delle cave » ovvero « Prefetto delle antichità ». Giovanni
Battista, morendo nel 1783, lasciò tre figliuoli, avuti da Orsola
Filonardi : il primogenito Ennio Quirino, Filippo Aurelio secondo-
genito, ed Alessandro cadetto.
Pietro Ercole figliuolo di Alessandro rappresenta, nella di-
nastia Viscontiana, la terza generazione : il nostro Carlo Lodovico,
nipote di Pietro Ercole, rappresenta la quarta. Egli fu prima
coadiutore allo zio e nel Commissariato delle antichità, e nella
cattedra di archeologia: poi titolare effettivo dell'uno e dell'altro
ufficio. Diresse gli scavi di Ostia, della clomus Cìlonis a s. Bai-
bina, del luco degli Arvali alla Magliana, dell'escubitorio dei Vi-
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CARLO LODOVICO VISCONTI
Il giorno 19 giugno, nelle prime ore del mattino, è mancato
improvvisamente ai vivi il nostro carissimo Collega, il direttore
di questo Bullettino, Commendatore Carlo Lodovico Visconti.
Ancor fresco di età — avendo di poco oltrepassato il dodicesimo
lustro — e nel pieno vigore della mente e dello spirito, è caduto,
in pochi secondi, sotto l'attacco di paralisi cardiaca. Con lui ha
termine una dinastia di archeologi che ha governato gli interessi
monumentali della città per lo spazio di cento e due anni (1768-
1870), favoriti dai governanti, applauditi dagli studiosi, amati
e stimati da tutti. La dinastia ha principio con Giovanni Bat-
tista Antonio Visconti, nato in Vernazza, il 26 dicembre 1722,
e romano di adozione sin dall'età di quattordici anni. Il gusto
dominante che lo spingeva allo studio delle antichità lo pose in
relazione col Winckelmann del quale guadagnò la stima e l'ami-
cizia, ed al quale succedette, il 30 giugno 1768, come « Com-
missario delle cave » ovvero « Prefetto delle antichità ». Giovanni
Battista, morendo nel 1783, lasciò tre figliuoli, avuti da Orsola
Filonardi : il primogenito Ennio Quirino, Filippo Aurelio secondo-
genito, ed Alessandro cadetto.
Pietro Ercole figliuolo di Alessandro rappresenta, nella di-
nastia Viscontiana, la terza generazione : il nostro Carlo Lodovico,
nipote di Pietro Ercole, rappresenta la quarta. Egli fu prima
coadiutore allo zio e nel Commissariato delle antichità, e nella
cattedra di archeologia: poi titolare effettivo dell'uno e dell'altro
ufficio. Diresse gli scavi di Ostia, della clomus Cìlonis a s. Bai-
bina, del luco degli Arvali alla Magliana, dell'escubitorio dei Vi-