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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 22.1894

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Pascal, Carlo: Acca Larentia e il Mito della Terra madre: a proposito di un passo dei Fasti Prenestini
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https://doi.org/10.11588/diglit.13636#0360

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Acca Larentia e il Mito della Terra madre 327

dei Vestini, di cui rimane ricordo in Yergilio (Aen. 7, 750),
Servio {ad Aen. 1. c.) Silio Italico (8, 500), Solino (2, 29), e
che pur testò vedemmo confermata da monumenti non pochi, sia
che portassero l'osca forma Attagliai (Zvet. LI. I. 107), sia che
la peligna Anceta, Anaceta (cfr. la mia nota su di una Iscriz.
peligna, Rendiconti della R. Acc. di Archeol. di Napoli, 20 marzo
1894). E quanto è poi di Angerona, altra divinità, il cui nome
forse è connesso con Angitia, osserveremo esservi anche per essa
tanto da poterla trarre al concetto di una divinità madre e protet-
trice, giacché essa era il simbolo di Roma, il cui nome era inter-
detto di pronunziare, perchè i nemici non si propiziassero quella di-
vinità tutrice (Plin. XXVIII, 2, 4; Macrob. Sai. III, 9, 4; Plu-
tarco, Qu. Rom. 61; Serv. ad Aen. II, 351). Quanto ad Amata
( = './/(('/« Dionigi, I, 64), le due leggende che ad essa si ri-
feriscono, luna che ne fa la moglie di Latino, l'altra che ne fa
la prima delle Vestali, furono composte dallo Sclnvegler, rom.
Gesch. I, p. 431, per modo che con tal nome la moglie dell'In-
diges Latinus abbia indirettamente denotato la sacerdotessa di
Vesta; e il Mowart, Mém. Soc. Ling. 1868, p. 324-326, dopo
aver ricercato l'origine della parola in quella larga propaggina-
zione della rad. am-, onde avemmo e in lat. amita, e in san-
scrito am-bd, ' madre ' e nelle lingue italiche Am-ma, e nell'ani
ted. ammà ' madre ', ecc., osserva come la tradizione di Amata
moglie di Latino, e prima vestale, faccia riscontro a quella per
cui Romolo, l'eponimo del popolo romano, avrebbe avuto per
madre la vestale Eea Silvia; e cioè la Rhea, 'Pia, che pure era
detta dea nafi^ijTuìQ e identificata a Opi. Lo stesso si dica di
Anna Perenna, deità romana la cui festa celebrata agl'Idi di
Marzo (Cai. Fara, e Vat.) era probabilmente la festa della Pri-
mavera; il qual fatto se si paragoni alla leggenda che faceva
di Anna la nutrice di Giove (Ovid. Fasti, III, 660 ' Teque Iovi
primos, Anna, dedisse cibos ' ), e se insieme si consideri il pro-
babile significato di Anna 'mater' (Mowart, Mém. Soc. Ling. 1868,

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