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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 23.1895

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Marucchi, Orazio: Nuove osservazioni sul mosaico di Palestrina
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https://doi.org/10.11588/diglit.13637#0036
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28

Nuove osservazioni sul mosaico di Palestrina

sopra si renderà con questo nuovo lavoro sempre più benemerito
delle antichità prenestine.

Il nostro mosaico adunque formava il pavimento della parte
absidata con cui terminava il tempio dedicato alla Fortuna in
Preneste ; o per meglio dire il delubro speciale e più sacro posto
in mezzo a quella serie magnifica di portici, di esedre e di aule
che componevano il grande santuario della dea primigenia dentro
le cui rovine si stabilì poi la città di Palestrina.

Ne riproduco qui in fototipia un disegno fatto molti anni
or sono, essendo difficilissimo ritrarre in fotografia l'originale
stesso per la sua posizione orizzontale e per le condizioni del
luogo in cui trovasi (').

Non mi dilungherò qui nell'esaminare le differenti opinioni
espresse dagli archeologi sul monumento insigne, perchè sono
cose già note. Ricorderò solo che la maggior parte dei dotti
illustratori riconobbe in quel pavimento il Uthostroton menzio-
nato da Plinio e da lui attribuito al dittatore Cornelio Siila,
quando scrisse nella sua storia naturale: e Lithostrota coepta-
vere jam sub Sylla, parvalis certe erustis: extat hodìe quod
in Fortume delubro Praeneste fecit » (2).

Ma è noto altresì come siffatta opinione non sia oggi più
ammessa; e come in quella vece si riconosca generalmente nel
mosaico prenestino un'opera dei tempi imperiali. E ciò per due
ragioni; per lo stile cioè delle figure e per la paleografia dei
nomi che le accompagnano.

Siila il quale ingrandì forse il tempio della Fortuna in Pre-
neste vi fece pure un pavimento a mosaico, ma non fu certa-
mente questo: e probabilmente il'lavoro sillano fu un lastricato di
pietruccie quadrangolari di cui il benemerito Pietro Cicerchia di

(i) 11 disegno iu eseguito per cura del mio avo materno avv. Luigi
Cecconi che ne pubblicò una erudita illustrazione nel 18-14.
(*) H. N. XXXVI, 25.
 
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