Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 23.1895

DOI Artikel:
Gatti, Giuseppe: Trovamenti risguardanti la topografia e la epigrafia urbana, [48]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.13637#0130
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
e la epigrafia vrbana

119

Carine dirigevasi al Celio, seguendo il corso della moderna via
Labicana. A nord della strada rimane una serie di pilastri, co-
struiti in buon laterizio, le cui basi poggiano sopra un grande
masso rettangolo di travertino. Sono decorati da mezze colonne,
parimenti costruite con cortina laterizia; ed in origine erano
collegati da arcuazioni, delle cui imposte restano tuttora alcuni
avanzi. Cotesto porticato, la cui costruzione presenta i caratteri
proprii delle fabbriche della seconda metà del primo secolo, tro-
vasi sopra una linea parallela all'asse maggiore dell' anfiteatro,
ed il suo punto medio corrisponde all' ingresso dall' estremità
settentrionale dell' asse minore. E deve pure notarsi che le sue
proporzioni architettoniche, cioè la luce delle arcate, 1' altezza
dei pilastri, il diametro delle semicolonne decorative, sono con-
formi ed analoghe a quelle dell' ordine inferiore dell' anfiteatro
medesimo. Non solo dunque è facile ravvisare una relazione tra
il portico e 1' anfiteatro ; ma ricordando che, per testimonianza
di Suetonio, il quale viveva sotto l'impero dei Plavii, Tito
dopo aver dedicato 1' anfiteatro, in prossimità di esso costruì in
breve spazio di tempo le sue terme ('), non è chi non vegga,
come i grandiosi ruderi ora scoperti sieno da attribuire alla
fronte del porticato che dava accesso alle terme medesime. Queste
erano poste sulla sommità dell' Oppio ; e dalla pubblica via,
eh' era al piano dell' anfiteatro, vi si ascendeva per una scala
monumentale, appiè della quale estendevasi la linea inferiore del
porticato. Di tale scala e del portico, che fronteggiava la strada,
il Palladio vide ai suoi tempi gli avanzi, e li delineò nelle tavole
V, VI dell' opera sulle terme dei Eomani (2).

Per tale scoperta è indubbiamente confermato (come già
il eh. Lanciani ha esposto nel Bullettino precedente), che le

(') Suet. TU. 7 : « Amphiteatro dedicato, thermisque iuxta celeriter
exstruclis, munus edidit apparatissimum largissimumque». Marziale (de spcct.
2, 7), alludendo alle terme edificate da Tito, le chiama : velocia munera,
thermos.

(2) Cf. Becker, Topogr. p. 686; Lanciani, Bull. arch. comun. 1895,
p. 111.
 
Annotationen