e la serie dei praefecti frumenti danài
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me pare pienamente accettabile; l'Hirschfeld ( Untersuchungen,
I, 133, n. 5) l'accetta pure, ma non senza qualche riserva, poi-
ché, se ho ben compreso il suo ragionamento, egli consente col
Mommsen, nell'ammettere che i nostri prefetti erano ufficiali stra-
ordinari, ma nega alle pubbliche frumentazioni da essi presiedute
il carattere di straordinarie, mentre, a parer mio, codesto carattere
è confermato anche dal fatto che, nel periodo il quale da Claudio
giunge fino a Domiziano, le lapidi (e non può essere un puro caso)
non ci offrono un solo esempio di praefecti frumenti danài. Cer-
tamente parecchi punti rimangono oscuri nell' ordinamento della
nostra magistratura ; non sappiamo, per esempio, e il Mommsen
stesso lo fa notare, se essa era o no costituita in collegio, quale
la sua competenza, ma il carattere straordinario dei magistrati e
della funzione ad essi affidata è cosa, secondo me, interamente
accertata. Ed ora ecco la serie dei prefetti che proponiamo in or-
dine cronologico per quelli di data certa ; in ordine alfabetico per
quelli di data incerta.
1. L. Me rumi us (sotto Augusto)
C. VI, 1460 = Henzen 6493 (Roma) : L. Memmius G(ai) f(ilius)
Gal(eria) q(uaestor) tr(ibunus) p(lebis) frumenti curator
ex s(enatus) c(onsulto), et reliq.
L. Memmio è il più antico dei praefecti frumenti'da noi co-
nosciuti, i quali, come dalla iscrizione, apparisce, avevano, nei primi
tempi, il titolo di frumenti curatore^. È il figlio di Caio Mem-
mio console nel 720/34 ; la lapide, nella parte, che non abbiamo
riprodotta, attesta che egli fu anche praefectus legiofiis XXVI
et VII Lucae ad agros dividundos et pontifex Albanus. Cf. Bor-
ghesi, Oeuvres, I, 153; Hirschfeld, Getreiderverwaltung (Phi-
lologus, 29, p. 43); Mommsen, Hermes, 4, p. 364.
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me pare pienamente accettabile; l'Hirschfeld ( Untersuchungen,
I, 133, n. 5) l'accetta pure, ma non senza qualche riserva, poi-
ché, se ho ben compreso il suo ragionamento, egli consente col
Mommsen, nell'ammettere che i nostri prefetti erano ufficiali stra-
ordinari, ma nega alle pubbliche frumentazioni da essi presiedute
il carattere di straordinarie, mentre, a parer mio, codesto carattere
è confermato anche dal fatto che, nel periodo il quale da Claudio
giunge fino a Domiziano, le lapidi (e non può essere un puro caso)
non ci offrono un solo esempio di praefecti frumenti danài. Cer-
tamente parecchi punti rimangono oscuri nell' ordinamento della
nostra magistratura ; non sappiamo, per esempio, e il Mommsen
stesso lo fa notare, se essa era o no costituita in collegio, quale
la sua competenza, ma il carattere straordinario dei magistrati e
della funzione ad essi affidata è cosa, secondo me, interamente
accertata. Ed ora ecco la serie dei prefetti che proponiamo in or-
dine cronologico per quelli di data certa ; in ordine alfabetico per
quelli di data incerta.
1. L. Me rumi us (sotto Augusto)
C. VI, 1460 = Henzen 6493 (Roma) : L. Memmius G(ai) f(ilius)
Gal(eria) q(uaestor) tr(ibunus) p(lebis) frumenti curator
ex s(enatus) c(onsulto), et reliq.
L. Memmio è il più antico dei praefecti frumenti'da noi co-
nosciuti, i quali, come dalla iscrizione, apparisce, avevano, nei primi
tempi, il titolo di frumenti curatore^. È il figlio di Caio Mem-
mio console nel 720/34 ; la lapide, nella parte, che non abbiamo
riprodotta, attesta che egli fu anche praefectus legiofiis XXVI
et VII Lucae ad agros dividundos et pontifex Albanus. Cf. Bor-
ghesi, Oeuvres, I, 153; Hirschfeld, Getreiderverwaltung (Phi-
lologus, 29, p. 43); Mommsen, Hermes, 4, p. 364.