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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 32.1904

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Mariani, Lucio: Statua muliebre del Palazzo dei Conservatori
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https://doi.org/10.11588/diglit.14878#0304

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Statua muliebre del palazzo dei Conservatori

Or sono due anni, nòli'esaminare tali frammenti, il restau-
ratore D'ardano Bernardini concepì la speranza di poter ricom-
porre la statua che apparve un monumento degno d'essere esposto
al pubblico; perciò, a spese della Commissione archeologica e
sotto la mia direzione, cominciò un lavoro paziente che fa onore
alla ben nota perizia del restauratore. Appena ricomposta, la
statua dall'aspetto grandioso e nuovo fu collocata nel Museo del
Palazzo dei Conservatori che in quel torno di tempo si stava
riformando.

Il luogo di rinvenimento della statua è nell'ambito degli
Horti Maecenatis novi, cioè della parte extra muros ('); e finche
non sarà definito in modo sicuro a quale complesso di fabbriche
appartenesse il c. d. Auditorium, ogni congettura sugli edifici
circostanti è incerta (2).

La statua, figurata a tav. Vili e tìg. 1, è di marmo pente-
lieo, alta, senza lo zoccolo moderno, m. 2,30. Rappresenta una
giovane donna dalle forme piene e robuste, che pianta sul piede
sinistro; la gamba destra è leggermente scostata e piegata al
ginocchio; il piede non poggia a terra che per metà. Veste un
chitone talare e, sopra, un pesante himation che le copre la
spalla sinistra e parte del petto e, passando dietro la persona,
forma alla vita una grossa cintura a pieghe sottili, mentre sulle
gambe queste sono larghe e spianate; 1-'himation è poi sorretto
dall'avambraccio sinistro proteso, in modo grandioso nel semplice
e monotono partito di pieghe che ricadono a piombo sul lato

(') Richter, Roem. TofOgr? in Iv. Mailer, Handbuch, III, 32 pag. 313.
Gilbert, Gesch. und Topogr. Rorns III, pag. 361 segg.

(a) Il muro demolito fronteggiava la via Leopardi e faceva parte, a
quel ohe sembra, d'un ediflzio termale dei bassi tempi (V. Lanciani, Forma
Urbis, tav. XXIVJ. Il materiale con cui era costruito era stato tolto alle
rovine degli edifici Mecenaziani, là dove pare esistesse l'ingresso, decorato
anche dalla statua di molosso in verde ranocchia esistente nel Museo del
Palazzo de'Conservatori. Cfr. Bull. Gora. 1877, pag. 268; 1880, tav. XX,
pag. 207, nota 2; Helbig, Fiihrer*, n. 597; Lanciani, Ruins and escava-
tions of ano. Rome, pag. 411 segg.
 
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