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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 34.1906

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Cantarelli, Luigi: La iscrizione di Lolliano Mavorzio
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https://doi.org/10.11588/diglit.13729#0023

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La iscrizione di Lolliano Mavorzio

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cui vera soluzione era balenata soltanto per primo alla mente
divinatrice di Bartolomeo Borghesi.

Una sola osservazione il Seeck mi consenta di fare intorno
alla data della base di Placido Severo. Di cotesta base, avverte il
Seeck, si può stabilire l'età non soltanto per la menzione dell'impe-
ratore Valente, ma altresì per essere ricordata nel fianco destro
del piedistallo, la seconda prefettura urbana di Petronio Mas-
simo : Petronius Maximus v. c. iterurn praef(ectus) urb{i) cu-
ravit. Ora Massimo fu per la prima volta prefetto di Roma
negli anni 361-363; per la seconda, possiamo, dice il Seeck, am-
mettere il periodo 17 novembre 375-1 dicembre 376, ovvero
il periodo 17 settembre 377-3 agosto 378, di guisa che circa
lo stesso tempo Placido Severo deve essere stato agens vices
praefectorum praetorio. Ma qui è evidente una confusione di
persone e di date. Petronio Massimo, come abbiamo dimostrato
in questo stesso Bullettino, ricostruendo il suo cursus honorum
(1888, pag. 58), fu prefetto di Roma negli anni 419 (sulla fine),
420 e 421 ; occupò lo stesso ufficio per la seconda volta prima
del 433 (l'anno preciso non si può determinare) in cui ebbe il
consolato. Il piedistallo sopra citato c'insegna che dopo aver ser-
vito alla dedicazione di una statua posta all'imperatore Valente,
fra gli anni 364 e 378, da Placido Severo, tolta di mezzo la
statua, servì, circa sessanta anni dopo, a Petronio Massimo per
incidervi il proprio nome a ricordo di un'opera pubblica da lui
compiuta come prefetto di Roma per la seconda volta, nel Foro
Romano. Il Massimo che fu prefetto della città negli anni
361-363 è diverso da Petronio Massimo ; è ricordato da Àmmiano
Marcellino (XXI, 12) e da Simmaco (X, 34) con questo solo co-
gnome (il nome Clytholias non è che una corruzione del testo sim-
machiano). Per la qual cosa di Placido Severo non può dirsi altro se
non che fu agens vices .praefectorum praetorio, fra il 364 e il 378.
Ma questa mia semplice osservazione non diminuisce in nulla la
importante scoperta fatta dal Seeck. L. Cantarelli.

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