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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 34.1906

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Tomassetti, Giuseppe: Osservazioni e scoperte in Roma e dintorni
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https://doi.org/10.11588/diglit.13729#0071

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OSSERVAZIONI E SCOPERTE
IN ROMA E DINTORNI

La via Labicana appartiene alla serie delle antichissime
vie costruite dai Romani per comunicare con i popoli vicini sot-
tomessi.

Essa è costruita, come la vicina Prenestina, sopra un banco
di tufo vulcanico, con risalti di lava nelle colline più elevate.
Prende il nome dall'antica città Labico, che stava ov'è oggi il
paese di Monte compatri, e che si sparse poi in due altri centri
abitati, il più vicino dei quali a Roma fu quello dei Labicani
Quintanenses, corrispondente ora al villaggio Colonna, al decimo-
quinto miglio dall'antico recinto urbano.

Non mi diffondo sulla storia della via e dei relativi luoghi
abitati, perchè intendo limitarmi a dare alcune notizie di sco-
perte sul primo tronco di essa. Del resto si sa che la via Labi-
cana usciva, come l'antica Gabina, poi divenuta Prenestina,
dalla porta Esquilina del recinto Serviano ; attraversava il gran
campo Esquilino (odierna piazza Vittorio Emanuele e via suc-
cessiva), poi passava sotto il monumento dell'acqua Claudia, dal
fornice destro, e procedeva, quasi sulla stessa linea dell'odierna
via Casilina, per ventiquattro miglia fino ad unirsi con la Pre-
nestina.

E cosa singolare, e non spiegata finora, che il nome di
Labico, città assai meno importante dell'antica Preneste, abbia
avuto l'onore d'intitolare un patrimonium della Chiesa romana,
cosa che dell'altra non è avvenuta. La spiegazione non sarà dif-
ficile per chi conosca la costituzione dei patrimoni ecclesiastici
nel basso impero. Questi ebbero la stessa figura topografica ed
 
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