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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 34.1906

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Castiglioni, Vittorio: Di una iscrizione ebraica esistente nel chiostro di S. Giovanni Laterano
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https://doi.org/10.11588/diglit.13729#0043

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Di una iscrizione ebraica ecc.

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del settemplice candelabro del sacro Tempio di Gerusalemme,
sopra il quale, come pure ai lati del suo piedestallo, havvi l'im-
magine di una sacra tuba (Shofar) con sotto un piccolo fregio
che manca però nella tuba di sinistra. Questi emblemi sono molto
comuni in monumenti romani riferibili agli Ebrei.

Nel campo a destra del candelabro si vedono tre lettere
maiuscole latine, iniziali di due linee di una breve iscrizione:
più in alto una S, e sotto una C e una O seguite da una coda,
avanzo di altra lettera probabilmente S. Da ciò apparisce chiaro,
come pure dalla conformazione della lapide, trattarsi di un fram-
mento di un monumento maggiore, di cui però è impossibile sta-
bilire con certezza la natura e la destinazione. 11 significato
dell' iscrizione suona : Fu posto questo monumento il dì 21
aprile 334 secondo il computo minore.

Non si può pensare che il monumento sia un cippo fune-
rario proveniente dal celebre antico cimitero sotterraneo della
poco distante via Appia, e nemmeno che sia una memoria posta
nel cimitero che gli Ebrei avevano nel Trastevere in un campo
prossimo alla chiesa di s. Francesco fino al 1640, in cui fu
istituito quello sotto l'Aventino (s. Sabina). Perocché, quantunque
il vocabolo jipSC venga adoperato dagli autori quasi esclusiva-
mente nel senso di monumento funebre pur tuttavia gli Ebrei
non si servivano mai a tale uso di iscrizioni latine o italiane.
Inoltre mancherebbe del tutto lo spazio per il nome del defunto,
che certo sarebbe stato scritto in ebraico ; mentre nel campo su-
periore di destra, non c'erano che due parole forse abbreviate.
Visto il luogo dove la lapide fu trovata e il mese in cui fu
eretta, si potrebbe supporre che fosse destinata a conservare me-

(') Il vocabolo p^st qui adoperato si trova tre volte nella Bibbia
(Reg. II, XXIII, 17; Ge'r. XXXI, 21; Ezech. XXXIX, 15), ove nel se-
condo caso può significare un segno qualunque, probabilmente pietra mi-
liare, ma negli altri due casi significa certamente monumento funebre. Le
parole Ì7fi JVatn furono tolte appunto dal passo succitato del libro secondo
dei Re.
 
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