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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 34.1906

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Gatti, Giuseppe: Iscrizione arcaica Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.13729#0068

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Iscrizione arcaica Gapenate

tempio della dea Feronia, e percorsa la sommità delle colline
in direzione di nord, scende nella vasta pianura che è sotto il
monte Filetto e il diruto castello di Cosignano, per ricongiun-
gersi poi alla via principale presso l'antica badia di s. Andrea
in flumine. Il luogo, che è denominato il Brecoeto, appartiene
all'agro Capenate e dista circa un miglio dal confine dell'antico
territorio Falisco.

Le forme paleografiche e grammaticali dell' iscrizione con-
vengono al secolo sesto di Roma. Nella prima linea sembra es-
sere stato scritto il nome del dedicante, probabilmente MVNIO
(== Munius), seguito da un altro vocabolo che parrebbe do-
versi leggere REGENAI, e del quale io non so dare una con-
veniente interpretazione. Nel secondo verso è indicata la divi-
nità, alla quale il monumento fu dedicato, NVMESIO Martlo;
ed in fine si ha la consueta formola dedicatoria: Donom Dat (o
dedìt) Lubens Meretod.

Similissima alla nostra epigrafe è quella posta allo stesso
Numìsio Martio, che leggesi su di una piccola base trovata nel
Tevere, conservata ora nel museo nazionale alle terme diocleziane,
e da me pubblicata nel Bullettino dell'anno 1892, pag. 76 (M:

• ■ • • • ONIVS • Q_- F
NVMISIO • MARTIO
DONOM • DEDIT
MERETOD

Il eh. De-Vit (2) congetturò che in questa iscrizione il vo-
cabolo NVMISIO sia piuttosto da tenersi come cognome del dedi-
cante, Numisio (-onis), e che la lettera O in fine del secondo
verso sia da separare dal nome MARTI e considerare come ini-
ziale di un titolo dato alla stessa divinità. Ma tale opinione non

0) V. Notizie degli scavi 1890, pag. 10; G. I. L. VI, 30986; Dessau,
Inscript. Latinae selectae, n. 3148.

(2) De-Vit, Onomast., toni. IV, pag. 744, s. v. Nwnisius.
 
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