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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 34.1906

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il gruppo dei Niobidi nei giardini di Sallustio
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https://doi.org/10.11588/diglit.13729#0167

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158

II gruppo dei Niobidi

alta m. 1,55 dal piano di posamento al gomito del braccio de-
stro sollevato in alto, che ha il plinto di forma ovale, e che si
trova in istato di conservazione perfetta, eccezione fatta pel
braccio predetto, il quale, nella fretta del nascondimento, deve
essersi distaccato dalla spalla, a causa della grande angustia
del sito. Il braccio è già stato rimesso al posto con la usata
diligenza dal nostro Dardano Bernardini.

fi

Ai cultori dell'arte figurata spetta il compito di illustrare
i pregi di questa scoltura, e di assegnarle un posto preciso e
eminente nella storia e nella composizione del gruppo.

Lo Stark, nel magistrale lavoro sulla replica del gruppo
scoperta l'anno 1587 nel sito degli Orti Lamiani, ora della Gal-
leria degli Uffizi, aggiunge alle figure allora ricuperate la cosi-
detta Psiche; la figura del Louvre Clarac, pi. 323, n. 1262; ed
un'altra non ancora ritrovata, la quale, nondimeno, do-
vrebbe essere simile nell'atteggiamento alla figliuola che si vede
di schiena nel rilievo Campana. L'istessa figura, colpita dallo
strale alle spalle, e stramazzante a terra con movenza identica
alla nostra, si vede nel sarcofago Casali, poi del museo Piocle-
mentino, subito appresso a quella del nume saettatore. Vedi Vi-
sconti, tomo IV, tav. 17, pag. 120-132. Grli specialisti decide-
ranno se la figura scoperta dal cav. Maraini il 16 giugno p. p.
sia o no quella divinata dallo Stark.

Per non uscire dal campo de' miei studi, io tratterò l'argo-
mento dal solo punto di vista topografico, ricercando in primo
luogo se altre figure del gruppo siano già state trovate nei giar-
dini di Sallustio: in secondo luogo se vi sia notizia di altri
nascondimenti di opere d'arte, fatti dai custodi dei giardini stessi
sotto la minaccia di qualche imminente disastro.

E incomincio con la cronologia degli scavi eseguiti, e con
il catalogo delle opere scoperte dal secolo XVI al presente, osser-
vando essere l'una e l'altro necessariamente incomplete, a causa
della negligenza usata dai primi descrittori delle gallerie e delle
 
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