delineato da Hendrik van Cleef nel 1550
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Alcuni, incisi, furono pubblicati nella serie Ruinarum varii
prospectus ruriumque aliquot delineationes, edita da Tedoro
Galle. Del resto ci manca ogni notizia sul viaggio in Italia, e
circa gli anni nei quali fu compiuto. Però: poiché siamo certi
che il van Cleef nel 1551, cioè a ventisei anni, era già tornato
in Anversa, e poiché è verosimile che non abbia intrapreso in
età troppo giovanile il viaggio in Italia, questo si può ragione-
volmente credere sia avvenuto fra il 1545 e il 1551. A queste
induzioni il nostro disegno, per la data che reca, aggiunge un
elemento sicuro: ci attesta cioè che il van Cleef era indubbia-
mente a Roma nel 1550.
Il panorama dunque ci rappresenta Roma, qual' era subito
dopo il pontificato di Paolo III; in ordine di tempo viene dopo
il panorama dell'Heemskerck (1532-36) e prima della pianta
del Bufalini (1551). Ma ad esso non si può dare, oltre la cro-
nologica, altra classificazione nei gruppi in cui possono riunirsi
le rappresentazioni grafiche di Roma nel sec. XVI. Il panorama
del van Cleef non è nè un panorama circolare, né una pianta
a proiezione obliqua, nè, molto meno, una pianta a proiezione
verticale ('): è un disegno eseguito con intenzione d'arte, non
con lo scopo di rilevare un piano topografico. Il van Cleef ha
voluto presentare una veduta di Roma, che desse l'idea della
conformazione della città, ne mostrasse i più importanti monu-
menti e riuscisse di gradevole effetto. Fini, che egli ha potuto
raggiungere con un artificio singolare. Il punto di veduta del
panorama è sul pendio dell'Oppio, press'a poco nella località
ora traversata dalla via Mecenate, fra il giardino del palazzo
Brancaccio e la via Labicana. Ma da quel punto, pochissimo
elevato, non si vede quasi tutta Roma, come farebbe credere il
(') Panorama circolare è quello dell'Heemskerck, illustrato da G. B.
De Rossi, Bull. 1891. p. 330). Pianta a proiezione obliqua è quella di
Ugo Pinard (1555); a proiezione verticale quella del Cartario (1576), ambedue
riprodotte in Rocchi, Piante di Roma nel sec. XVI.
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Alcuni, incisi, furono pubblicati nella serie Ruinarum varii
prospectus ruriumque aliquot delineationes, edita da Tedoro
Galle. Del resto ci manca ogni notizia sul viaggio in Italia, e
circa gli anni nei quali fu compiuto. Però: poiché siamo certi
che il van Cleef nel 1551, cioè a ventisei anni, era già tornato
in Anversa, e poiché è verosimile che non abbia intrapreso in
età troppo giovanile il viaggio in Italia, questo si può ragione-
volmente credere sia avvenuto fra il 1545 e il 1551. A queste
induzioni il nostro disegno, per la data che reca, aggiunge un
elemento sicuro: ci attesta cioè che il van Cleef era indubbia-
mente a Roma nel 1550.
Il panorama dunque ci rappresenta Roma, qual' era subito
dopo il pontificato di Paolo III; in ordine di tempo viene dopo
il panorama dell'Heemskerck (1532-36) e prima della pianta
del Bufalini (1551). Ma ad esso non si può dare, oltre la cro-
nologica, altra classificazione nei gruppi in cui possono riunirsi
le rappresentazioni grafiche di Roma nel sec. XVI. Il panorama
del van Cleef non è nè un panorama circolare, né una pianta
a proiezione obliqua, nè, molto meno, una pianta a proiezione
verticale ('): è un disegno eseguito con intenzione d'arte, non
con lo scopo di rilevare un piano topografico. Il van Cleef ha
voluto presentare una veduta di Roma, che desse l'idea della
conformazione della città, ne mostrasse i più importanti monu-
menti e riuscisse di gradevole effetto. Fini, che egli ha potuto
raggiungere con un artificio singolare. Il punto di veduta del
panorama è sul pendio dell'Oppio, press'a poco nella località
ora traversata dalla via Mecenate, fra il giardino del palazzo
Brancaccio e la via Labicana. Ma da quel punto, pochissimo
elevato, non si vede quasi tutta Roma, come farebbe credere il
(') Panorama circolare è quello dell'Heemskerck, illustrato da G. B.
De Rossi, Bull. 1891. p. 330). Pianta a proiezione obliqua è quella di
Ugo Pinard (1555); a proiezione verticale quella del Cartario (1576), ambedue
riprodotte in Rocchi, Piante di Roma nel sec. XVI.