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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Castiglioni, Vittorio: Di alcune importanti iscrizioni ebraiche
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0080
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Alcune importanti iscrizioni ebraiche

Il Garriteci cita quindi una epigrafe da lui veduta in Bene-
vento e fino allora inedita, che sarebbe delle più antiche, appar-
tenendo essa alla metà del secolo dodicesimo ; scritta in carattere
ebraico quadrato, essa, secondo lui, suonerebbe così:

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La traduzione dello stesso Garrucci è del seguente tenore :
« Nel quarto giorno della settimana, il 21 di luglio mese pieno,
l'anno 4914 della creazione, morì il Rabbino Giacobbe figlio di
Ezechia, seniore primario, nell'età di settant'anni, un mese e
giorni...; lasciò questo luogo, congiunse l'anima sua al fascette
dei viventi e vive egli coi giusti del mondo (futuro); così sia,
così sia, sela ».

per tali studi, a causa delle feroci persecuzioni di cui erano vittime i loro
cultori, e degli auto da fe che distrussero chi sa quante opere preziosis-
sime, così perdute per sempre. Ma anche rispetto all'uso dell'ebraico nelle
epigrafi funerarie, ciò che il Garrucci afferma sarebbe in parte dimostrato
inesatto, se non altro dalle lapidi greco giudaiche esistenti nel monastero
di S. Paolo fuori le mura, le quali, come sostiene il Nicolai (La Basilica
di S. Paolo, Roma nella stamperia Romanis, 1815) ed è generalmente am-
messo, provengono da un antichissimo cimitero israelitico detto di via
Portuense, perchè situato sulla via così denominata, e considerato il più
antico, forse il primo di Roma. Siccome però gli Ebrei ebbero stanza in
Roma ancor prima dell'epoca dei Maccabei (128 av. Cr.), così tanto
queste lapidi, in cui è fatto uso della lingua ebraica, quanto quelle latino-
ebraiche del cimitero antichissimo di Vigna Randanini sono quasi certa-
mente anteriori al secolo decimo di cui parla il Garrucci.
 
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