Alcune importanti iscrizioni ebraiche
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A questa sua traduzione il Garrucei aggiunge: « Lungo
sarebbe il voler qui illustrare a parte a parte questa bella epi-
grafe ; io lo farò quaudo che sia. pago di averla data alla luce,
ne quid profuturum dici lateat, in questa occasione ».
Non mi consta eh' egli abbia ciò fatto posteriormente, ed è
certo grandissimo merito suo l'aver pubblicato questo prezioso
e importantissimo documento; ma non v'ha dubbio che sia
nel testo dell'epigrafe, sia, in parte, per conseguenza natu-
rale, nella traduzione, vi sono parecchie e non lievi inesattezze,
che mi pare necessario correggere, anche per la grande impor-
tanza del monumento stesso di cui si tratta, e di cui non consta
che venia altro siasi occupato dopo la pubblicazione di esso fatta
dal Garrucei.
Cominciamo a dire che nella prima riga Y autore traduce
Luglio la parola D"1?' il che è certamente lontano dal vero,
mentre se tale fosse stata l'inteazione dell'autore egli avrebbe
dovuto scrivere DYw. Non è punto raro il caso di trovare, in
monumenti e documenti antichi giudaici, la data espressa col
mese solare e V anno della creazione, e di ciò io mi occupai
abbastanza minutamente in un mio studio iatorno a ima iscri-
zione ebraica esistente nel chiostro della Basilica Lateranense:
però un tale uso è certo di molto posteriore al tempo a cui ap-
partiene l'epigrafe in esame; e per questa ed altre più valide
ragioni, tale ipotesi non può trovare applicazione nel caso pre-
sente. Qui si tratta evidentemente di un errore del quadratane
o più probabilmente ancora, di una imperfezione del calco fatto
dal Garrucei, ove la seconda lettera, anziché una b, dev'essere
una ti, mentre invece va bene che l'ultima sia una D e non
una D come questi suppose. La parola va letta quindi Ctt"' e
significa giorni. Si deve considerare altresì che, come in questa,
anche nel maggior numero delle epigrafi molto antiche, avviene
spesso l'omissioue di qualche linea, e che la Mera ha sempre un
po' più sporgente la cresta a sinistra, cosicché tra i due segni
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A questa sua traduzione il Garrucei aggiunge: « Lungo
sarebbe il voler qui illustrare a parte a parte questa bella epi-
grafe ; io lo farò quaudo che sia. pago di averla data alla luce,
ne quid profuturum dici lateat, in questa occasione ».
Non mi consta eh' egli abbia ciò fatto posteriormente, ed è
certo grandissimo merito suo l'aver pubblicato questo prezioso
e importantissimo documento; ma non v'ha dubbio che sia
nel testo dell'epigrafe, sia, in parte, per conseguenza natu-
rale, nella traduzione, vi sono parecchie e non lievi inesattezze,
che mi pare necessario correggere, anche per la grande impor-
tanza del monumento stesso di cui si tratta, e di cui non consta
che venia altro siasi occupato dopo la pubblicazione di esso fatta
dal Garrucei.
Cominciamo a dire che nella prima riga Y autore traduce
Luglio la parola D"1?' il che è certamente lontano dal vero,
mentre se tale fosse stata l'inteazione dell'autore egli avrebbe
dovuto scrivere DYw. Non è punto raro il caso di trovare, in
monumenti e documenti antichi giudaici, la data espressa col
mese solare e V anno della creazione, e di ciò io mi occupai
abbastanza minutamente in un mio studio iatorno a ima iscri-
zione ebraica esistente nel chiostro della Basilica Lateranense:
però un tale uso è certo di molto posteriore al tempo a cui ap-
partiene l'epigrafe in esame; e per questa ed altre più valide
ragioni, tale ipotesi non può trovare applicazione nel caso pre-
sente. Qui si tratta evidentemente di un errore del quadratane
o più probabilmente ancora, di una imperfezione del calco fatto
dal Garrucei, ove la seconda lettera, anziché una b, dev'essere
una ti, mentre invece va bene che l'ultima sia una D e non
una D come questi suppose. La parola va letta quindi Ctt"' e
significa giorni. Si deve considerare altresì che, come in questa,
anche nel maggior numero delle epigrafi molto antiche, avviene
spesso l'omissioue di qualche linea, e che la Mera ha sempre un
po' più sporgente la cresta a sinistra, cosicché tra i due segni