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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Gatti, Giuseppe: Il tempio di Giove Eliopolitano scoperto al Gianicolo
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0102
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// tempio di Giove Eliopolila.no

dente nome latino di Giove Eliopolitano ovvero anche Giove Ma-
leciabrudes e Giove Ceraunio, menzionato insieme con le ninfe
Furrine, il sig. Gauckler sagacemente dedusse che un tempio
sacro alle divinità siriache doveva essere edificato presso il lucus
Furrinae, e che gli avanzi avrebbero potuto ritrovarsene nella
parte bassa della collina, quando si fosse seguito l'andamento
della condotterà, che certamente' doveva avere il suo sbocco^
principale nel luogo, dove l'acqua era necessaria alle abluzioni,,
ai saerificii e ad ogni altra esigenza del culto.

Ed infatti, iniziati nello scorso anno alcuni lavori in uà
terreno incolto, di proprietà della Società edilizia « Gianicolo »,
sul declivio occidentale della collina e adiacente alla villa Wurtz,
furono subito rinvenute e poterono essere in gran copia riallac-
ciate le acque del bosco sacro a Furrina, ottenendosi così un
beneficio non lieve per il fondo che ne difettava. In seguito poi
a tali risultati si pensò di eseguire uno scavo regolare e più
ampio per rimettere a luce, secondo le previsioni del sig. Gauckler,
i resti dell'antico santuario siriaco. La Società del Gianicolo ne
ottenne il permesso governativo ; e gli sterri furono intrapresi sul
cadere dell'anno passato, col concorso dei sigg. Darier e Nicole,
sotto l'abile direzione dello stesso sig. Gauckler. Quantunque
l'esplorazione del luogo non sia stata ancora compiuta, i risultati
ottenuti sono di grande importanza ; essendosi rinvenuti notevoli
avanzi di un gruppo di edificii sacri, che furono ricostruiti nel
secondo secolo dell'impero e rivelano riti e culto di religione
orientale. Ne è stata pubblicata una sommaria relazione nel
numero 3444 dell' HLustralion, di Parigi (27 Febbraio 1909),
dalla quale togliamo le principali notizie e tutte le figure illu-

dederunt ... Hunc ergo, ut potentissimi™ adorant dcum; sed subiungunt
eidem deam nomine Alargalin, omnemque potestatem cunctarum rerum Iris
duobus attribuunt, solem terramque intelligentes ».
 
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