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Körte, Gustav [Editor]; Brunn, Heinrich von [Editor]; Körte, Gustav [Editor]
I rilievi delle urne etrusche (Band 2,2) — Berlin, 1896

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https://doi.org/10.11588/diglit.4978#0092
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—( 230 )—

descritti. Pure alcuni, e forse gli essenziali, crediamo di ritrovarli nel
mito di Melanippa quale è stalo trattalo da Euripide nella Melanippa,
sopranominata la savia (/] co^') dai grammatici, a differenza dell'altra
omonima dello slesso poeta che ebbe il sopranome della prigioniera
(óecffioàtig). L'inlreccio di ([nella tragedia secondo la testimonianza di Gre-
gorio Corinzio (liltet. gr. VII p. 1313, ved. Nauck fr. trag. gr. 2 p. 509)
era il seguente: Eolo, figlio di Ellen, aveva da Hippe, figlia del Cen-
tauro Chirone, una figlia straordinariamente bella, di nome Melanippa.
Avendo egli, per espiare un omicidio, dovuto andare in esilio per un
anno, durante la sua assenza Melanippa è ingravidata da Nettuno e
partorisce gemelli che poi fa nascondere secondo il comando del dio
nelle stalle del bestiame. Appena ritornato il re, alcuni pastori, che
avevano veduto come una vacca allattava i bambini mentre il toro li
proteggeva, credendoli mostri {fovyevij ré^axa), li portano al padrone.
Eolo, secondo il consiglio di suo padre Ellen, li condanna al rogo
come mostri ed ordina alla figlia di atteggiarli di funebri ornati. Me-
lanippa ubbidisce, ma poi, nella sua ansia di madre, in una lunga e
brillante arringa cerca di provare al re con ragioni filosofiche che non
esistano mostri ed infine si vede costretta, per salvare i figli, a confes-
sare il secreto della loro origine ed il proprio fallo. Così la vita dei
bambini per il momento è salva; ma il padre condanna Melanippa al-
l'accecamento ed a perpetua reclusione (s. v. fr. V della Melanippa di
Ennio ed Igino fav. 186), ed ordina che i bambini siano nuovamente
esposti. Non consta se l'apparizione di Hippé, madre di Melanippa, che
trasmutala in una cavalla era stata collocata fra le stelle, come deus ex
machina (ved. fr. ^88 Nauck) abbia indotto Eolo a mitigare quella sen-
tenza crudele.

Ognuno vede (pianto bene si combinano i concetti della donna se-
duta, dei fanciulli e del re nei nostri rilievi con il racconto di Gregorio;
però due obbiezioni si possono fare a chi volesse senz' altro applicare
i nomi di Melanippa, dei suoi gemelli e del re Eolo alle figure men-
zionate. In primo luogo l'età dei fanciulli nei rilievi etruschi pare troppo
avanzata, imperocché secondo il racconto di Gregorio i figli di Mela-
nippa all'ora della scoperta dovevano essere bambini in fasce. In secondo
luogo nella tradizione letteraria manca ogni traccia del convito quale
si vede rappresentato nei rilievi. Ora in (pianto all'età dei gemelli Eu-
 
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