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Körte, Gustav [Hrsg.]; Brunn, Heinrich von [Hrsg.]; Körte, Gustav [Hrsg.]
I rilievi delle urne etrusche (Band 2,2) — Berlin, 1896

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https://doi.org/10.11588/diglit.4978#0093
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—( 231 )—

ripide non aveva certamente bisogno di attenersi strettamente all'ordine
naturale delle cose e se ciò meglio si acconciava all'economia della sua
tragedia poteva benissimo farli comparire quali si vedono nei rilievi,
ovvero, se il poeta, come è probabile, non aveva parlato a lungo del-
l'età loro tenerissima, l'artista greco cui dobbiamo l'invenzione di questa
rappresentazione era libero di dar loro quell'età sempre infantile die
meglio gli conveniva artisticamente: e quell'abbracciarsi a vicenda nel
momento dell'imminente pericolo è un concetto bellissimo e commo-
vente quale non era facile di trovare per bambini in fasce.

Più seria è l'altra obiezione ed a tal segnò ebe toglie, se non la
probabilità, ad ogni modo la certezza alla nostra interpretazione. Pure,
benché non sia menzionato da Gregorio, un convito entra benissimo
nell'andamento della tragedia di Euripide come lo prova il seguente
abbozzo di ricostruzione : Nel prologo, forse pronunciato dalla nutrice, si
raccontava la colpa di Melanippa, la nascita dei gemelli ed il nascon-
diglio de' medesimi. Compariva poi Melanippa e poco dopo Eolo, di
ritorno dall'esilio, e tutti entrano nel palazzo per festeggiare il lieto
avvenimento, meno la nutrice che rimane sola e dà sfogo ai suoi timori
intorno alle conseguenze del fallo della padrona. In questo momento
arrivano i pastori con i gemelli e senza dar retta alla vecchia persistono
nel voler consegnarli al padrone, lasciando quella a lamentare la sorte
di Melanippa e la sua. Entro il palazzo si passa quindi quanto è rap-
presentato nei rilievi, Melanippa stessa l'avrà raccontato alla nutrice.
Partili questi, comparisce Eolo con il suo seguito e poco dopo ritorna
Melanippa coi gemelli vestiti a bruno e fa quell'arringa tanto famosa
che le valse il sopranome della « savia ».

Sarebbe dunque rappresentato il momento quando Eolo, durante il
convito ed in presenza di Melanippa, dà l'ordine di bruciar vivi i ge-
melli. La vecchia, che consola quest'ultima nel rilievo n. li, dev'essere
la nutrice (benché presso Euripide essa probabilmente non abbia assi-
stilo al banchetto), nel n. 1 per isbaglio cambiala in un servo qualunque.
Il convivo più vicino al re, che nei rilievi migliori e meglio conservati
e barbato, potrebbe essere suo padre Ellen. Le altre ligure non hanno
carattere individuale, nò fra esse si riconoscono i pastori che hanno
pollato i gemelli. (Forse l'uomo a sin. del letto nel n. h, potrebbe
essere uno dei pastori). Gli artefici etruschi in queste ligure secondarie
 
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