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Körte, Gustav [Hrsg.]; Brunn, Heinrich von [Hrsg.]; Körte, Gustav [Hrsg.]
I rilievi delle urne etrusche (Band 2,2) — Berlin, 1896

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https://doi.org/10.11588/diglit.4978#0095
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—( 233 )—

1' urna vi era (come risulta dal confronto dei rilievi seguenti) un altare
e sopra il medesimo una statua in questo rilievo affatto distrutta. Di-
nanzi all' altare al suolo si vedono due patere (?)

CIW, fc. Firenze, Museo archeologico; I. 0,46 ; alabastro volterrano.
Replica frammentala clic supplisce il rilievo precedente. All'angolo sin.
cioè è conservato l'altare con la parte inferiore della statua di una dea
come risulla dal vestito. Dinanzi all'altare siede la donna riccamente vestila
e diademata; il suo conlegno e più composto che nel n. precedente;
volge la testa alquanto verso d. ed alza la sin. al mento. Dietro essa, a d.
dell'altare, si vede il giovane nudo dal petto cinto di due ghirlande : arri-
valo di gran corsa egli si è fermato e piegando il corpo indietro come
chi vibra un'arma (che egli teneva probabilmente nella d. ora mancante)
stende la sin. verso d. Segue a d. il demone alato, e poi il secondo
giovane nudo in lotta coli'uomo vestito del quale è conservata soltanto
la parte inferiore.

CIV, 3. Museo di Volterra n. 346; I. 0,85. Rilievo molto dan-
neggiato esso pure; alle quattro figure a sin. nonché alla donna sul
Ietto mancano le teslc. All'estremità sin. evvi l'altare, e sopra il mede-
simo il plinto della stallia la quale apparentemente era lavorata a parie
ed attaccala mediante un perno, il cui buco è tuttora visibile nel plinto.
Il contegno della donna è agitato come nel n. I, il concetto del gio-
vane appresso non differisce dal n.2 che per la mancanza delle ghirlande,
né differiscono essenzialmente le quattro figure seguenti: cioè il demone,
il giovane nudo, l'uomo barbato che brandisce il parazonio, e l'altro
che ritiene il colpo. La donna stesa sul letto è tutta vestita e manca
il parazonio, dimodoché da questa replica sola non si riconoscerebbe il
vero significato della figura. Dietro il letto si vede la donna del n. 1.
che pietosamente guarda la suicida con la d. posta al mento, e poi a sin.
una figura nuova, una donna cioè tutta involta nel manto che guarda
essa pure verso d.

Il concetto più singolare che si trova in questi rilievi è quello della
suicida e da esso naturalmente deve partile ogni tentativo d'una inter-
pretazione. Ora un tale concetto ricorreva appunto nella Melanippa la
prigioniera (»? <Jeo>ams) di Euripide.

Il eh. Welcker (Gr. Trag. II, 851 sgg.) credeva poter ricostruire l'an-
 
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