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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 2) — Venedig, 1816 [Cicognara, 18-2; 2486-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1185#0005
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CAPITOLO PRIMO

STATO D'ITALIA DAL MCCCC. AL MD.

CHE COMPRENDE L'EPOCA SECONDA DA DONATELLO
AL BONARROTI

I

1 prospetto che ci presentò l'Italia nell' epoca prima di cui abbiamo trat-
tato nel precedente volume, servì a convincerci che infinite cause si unirono
contemporaneamente per l'incremento delle arti, e che pari ali' influenza
della religione, agli sforzi dell'ambizione , della potenza , e simultanei ai
successi delle lettere furono quelli delle arti le quali dipendono dall' imita-
zione della natura, e dal disegno. Abbiamo veduto che quegli studj i quali
sembrano fatti per prosperar nella pace, elevarono gl'ingegni italiani ad altis-
simo grado in circostanze infelicissime di guerre continue, di fazioni le più
turbolente; e l'esame delle produzioni dei nostri primi scarpelli, ci ha dimo-
strato come conciliar si possano tante cose, che talvolta esser crediamo in
piena contradizione tra loro. Quest' epoca seconda confermerà maggiormente
che gli ozj d'una pace tranquilla, sempre desiderati, non porsero alimento
alle arti imitatrici, le quali anzi per lo contrario vedremo crescere e farsi adul-
te in mezzo alle maggiori discordie: ma osserveremo ancora più singolarmen-
te , che in questa età non ricevettero altrettanta emulazione ed incitamento
dalle lettere come nella precedente; poiché se queste vennero assiduamente
coltivate e protette, non ebbero però nel XV secolo i genj originali e subli-
mi , che nel XIV abbiam visto venire a gara coi cultori delle arti, e darsi
un vicendevol sussidio, sembrando in questo successivo periodo di tempi ,
che se potevasi pur sorpassare il valore dei Pisani scultori, non fosse possi-
bile il vincere o pareggiare il merito di Dante e di Petrarca.

Continuò ad esser dunque desolata 1' Italia dai più terribili flagelli , e la Agitazioni
guerra, la peste , le carestie portatevi da truppe mercenarie e straniere, fé- cml'm,a,e
cero strage del bel paese, già diviso in piccoli stati, governato da gelosi
e potenti rivali, lacerato in fine dallo scisma di religione che non cessò di fo-
mentare dissensioni e partiti in tutta l'Europa. Ma nuli' ostante questa ter-
ribile serie di disastri, si rese il commercio più esteso, si propagò la splen-
didezza ed il lusso , si cominciarono ad aprir dovunque teatri, si resero fre-
quenti le_ magnificenze e le feste, si scuoprì il nuovo mondo , fu presto pro-
pagata in Italia la stampa, le scienze cominciarono a dare speranze di vi-
cino progresso, e largamente venne diffuso il tesoro della più recondita eru-
dizione: cose tutte che o non erano grandi abbastanza per se medesime , o
Voi. II. i
 
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