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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 2) — Venedig, 1816 [Cicognara, 18-2; 2486-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1185#0328
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3a8

CAPITOLO QUARTO

ARTISTI VENEZIANI.

Mo

Lolte furono le opere di scultura in bronzo ed in marmo che si videro a
Venezia specialmente dopo la prima metà di questo gran secolo , ma non
giunsero alla preziosità di quelle che abbiamo osservate nell' epoca prece-
dente, le quali appartenendo a più antichi maestri, ebbero un carattere di
maggiore originalità e furono trattate con più preziosità ad un tempo e sem-
plice esecuzione.

Quel gran genio che si era levato come una meteora ardente dalla Tosca-
na a sparger luce in tutta l'Italia diffuse il suo splendore ed influì esso pure
sulle arti veneziane, fuor che sull'architettura, la quale sostenne più gagliar-
damente i suoi diritti e seppe mantenersi indipendente dall' influenza di stra-
nieri ingegni ; cosicché se gli scultori risentirono un po' troppo della manie-
ra Michelangiolesca senza emularne le perfezioni, gli architetti conservaro-
no in Venezia uno stile purgato e ricco, ed elegante ad un tempo; ei Lombar-
di., Sammicheli, Palladio, Scamozzi uniti a molti altri fecero risplendere l'A-
tene dell'Adria colle opere loro sopra tutte le città dell'Europa moderna.

Lo stesso Jacopo Sansovino che di Toscana se ne venne a Venezia al ser-
, vigio della signoria, ebbe opportunità di render migliore il suo gusto nelle
cose d'architettura, e produrvi opere stupende, emulando quelle dei venezia-
ni architetti, quantunque nella statuaria può dirsi fondasse uria scuola e
qui trasfondesse Io stile degli scultori fiorentini che dominava per tutta 1' I-
talia. E seco diffatti menò di Firenze oltre la famiglia anche diversi alunni e
compagni che lo ajutarono in molte opere sue, ed ebbero con lui dalla si-
gnoria ricetto e protezione (l). In aggiunta ai lavori e agli allievi che il

(l) Gioverà aver notizia in questo luogo di
quel Desiderio da Fiorenza die fu tra'suoi
più distinti scolari, come rilevasi da qual-
che opera sua . A carte l3. del libro fab-
brica segnato II. della chiesa di s. Mar-
co e palazzo ducale, leggesi un contratto
in data 18. Aprile 1Ò4Ò. stipulato formal-
mente in Venezia sedici anni dopo che il
Saiiaoviuo era già al servizio della signo-

ria, che a noi piace di riportare, poiché '
oltre il darsi in quello notizia di un auto-
re toscano qui venuto in compagnia del
maestro, si dà conto de' modellatori dell
urna battesimale di s. Marco , lavoro ab-
bastanza distinto per doversene rintrac-
ciare gli autori. In questa stessa scrittu-
ra rilevasi come anche Tiziano da Pado-
va scultore, detto Tiziano Minio, di cui
 
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