Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 2) — Venedig, 1816 [Cicognara, 18-2; 2486-2]

DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1185#0131
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
i3i

CAPITOLO SESTO

SCULTURE DEGLI ARTEFICI VENEZIANI

Me

Lentre i Fiorentini avevano riempita l'Italia del grido delle opere loro,
non venne meno lo spirito e il cuore de' Veneziani nell' eseguire mirabili la-
vori di scultura, continuando alcuni celebri artisti sulle orme dei Toscani che
avevano operato in Venezia, o nelle altre città dello stato, e seguendosi da
alcuni altri 1' impulso del proprio genio, senza alcun genere di servilità, sic-
come abbiam visto nell'epoca precedente. Cosicché due scuole in egual tem-
po e in diversa forma mantennero vivi questi studj, quasi senza confondersi
tra loro, e serbandosi in qualche modo da ciascuna classe di questi artisti
una forma caratteristica di stile, e d'imitazione.

Abbiamo veduto come attenendosi alcuni ai modi Pisani, dappoiché Nicola
fu in Padova e in Venezia ad erigervi insigni templi, e a lasciarvi anche senza
alcun dubbio memorie del suo scarpello, si conformarono i Veneziani allo
■stile di quei valentissimi Toscani; siccome chiaramente avremo luogo di ri-
conoscere che il soggiorno non breve di Donatello in Padova, e 1' esser più
fiate venuto a Venezia, vi formò una specie di scuola, e degni emuli di lui
riescirono alcuni che fecero studio sulle sue opere.

Eransi indubitatamente veduti i bellissimi putti di Donatello dei quali ab- Basso rilìcvo
biamo parlato al capitolo II. lib. IV, e che vedonsi alla tavola IX. Quando'"s-Troras°
uno scultore di cui non ci pervenne il nome, e che da un'opera sola presa
ad esame non ci è permesso di riconoscere, furono scolpiti i bassi rilievi in
candido marmo sul dossale del primo altare a sinistra entrando nella chiesa
di san Protasio a Venezia, opera che non è spoglia di merito per la pulita
esecuzione e il basso e pochissimo rilevato modo con cui è scolpita. Pose
1' artista ogni cura per seguire colle linee del pavimento e della soffitta lo
sfuggire dei piani in prospettiva, né s'avvide che cibai falso conducendo
( come abbiamo dimostrato parlando dei bassi rilievi nel capitolo di Dona-
tello) e ciò che appunto conviene evitare il più che sia possibile, special-
mente ove a nessuna felice illusione guida il far pompa di questa difficol-
tà. Infatti tutti quasi questi angioletti posano male, sebbene molta grazia
e vaghezza di movimenti, e un avvolgere e svolazzar leggiadro di pannisi
vegga con un po' troppo di monotonia: nella qual cosa sembra che lo scultore
 
Annotationen