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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 2) — Venedig, 1816 [Cicognara, 18-2; 2486-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1185#0297
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CAPITOLO TERZO

CONTEMPORANEI E IMITATORI DI MICHELANGELO

IN TOSCANA

JDaccio da Montelupo, Giuliano da s. Gallo, Andrea Contucci, Benedet-
to da Rovezzano, e quei molti scultori e scarpellini di Fiesole, di cui abbia-
mo parlato al Cap. V. del Libro IV. si trovarono contemporanei ai primi
anni del Bonarroti, e ognuno vede con evidenza come costoro non superas-
sero il merito de' più antichi loro institutori Donato e il Ghiberti.

Le opere di Baccio non può verificarsi che fossero molte, mentre attese Baccì°da

1 * ■ .. - , Montelupo

anche ( oltre alla scultura, come attesta il Vasari ) alle cose architettoniche
e lungamente per questi oggetti si trattenne in Lucca . La statua del s. Gio-
vanni Evangelista, che fece in bronzo per l'arte di porta s. Maria a concor-
renza di molti altri scultori, è fra le buone che fossero prima e poi fatte in ,
Firenze, e non vi si vede punto lo stentato, o la maniera, difetti dai quali
pochissime produzioni delle arti possono essere giudicate affatto esenti. Que-
sta statua si vede da noi riportata alla Tavola LX.

Abbiamo citato altrove in proposito degli scrittori veneziani nel preceden-
te libro una statua di marmo da lui scolpila in Venezia nel monumento
Pesaro alla chiesa de'Frari, nella quale città egli deve aver scolpite e fuse al-
tre diverse opere siccome apparisce da quanto 1' altre volte citato Albertino
scrisse nel dedicargli il suo memoriale di Firenze .... per esser tu stato
più tempo nella riccha cipta di Venezia nella quale hai lasciato me-
moria in marmo et bronzo degna di fama j laude, et assai commenda-
tìone.

Ci sembra di potere con fondamento attribuire allo scarpello di lui il cristo a
Cristo che vedesi sull'altare della maggior navata in s. Lorenzo, disegnato
ed inciso nella medesima tavola, non tanto perchè la scultura di questo
non si scosta dallo stile delle altre due opere sue da noi vedute , e dagli
altri Crocefissi intagliati in legno, che in più luoghi di Firenze furono an-
che dal Vasari riscontrati, quanto perchè lo stesso Albertino amico e con-
temporaneo di Baccio parlando delle cose preziose e dei marmi scolpiti nel-
la, chiesa di s. Lorenzo dice: La tavola marmorea del Sacramento con li
suoi ornamenti è di Desiderio, excepto Christo sopra il Calice che è di
tua mano quando facesti il Crucifixo et li Angeli allo altare majore al
tempo fui Sacrista in delta Chiesa.

Voi. II. 75

marmo 111
3. Lorenzo
 
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