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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 2) — Venedig, 1816 [Cicognara, 18-2; 2486-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1185#0352
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352

LIBRO QUINTO

.(-il Non può da noi lasciarsi trascorrere in-
teramente questo capìtolo delle arti vene-
ziane che chiude le due grandi epoche
della scultura in questa hella parte dJ Ita-
lia, senza rendere una dovuta giustizia a
quanto si è operato dopo la politica mu-
tazione accaduta, mentre da noi s'erano
già scrìtte ed impresse non poche pagine
di questo volume. In diversi luoghi di
quest'opera abbiamo con sentimento di
profonda amarezza compiante le disper-
sioni, e l'abbandono in cui giacevano
moltissimi insigni monumenti, in parti-
colare di Venezia; ma i zelantissimi Ma-
gistrati che qui rappresentano l'Imperia-
le Autorità ed eseguiscono le sovrane di-
sposizioni hanno già provveduto a varj di-
sordini, e messo in salvo molte preziosi-
tà che potevansì oramai tenere per per-
dute, non tanto in opere di pennello, che
di scultura, come lo attestano particolar-
mente il monumento di Vittorio Capello
scolpito da Antonio Dentone a s. Elena,
il monumento del dose Marcello che ve-

devasi a santa Marina, il deposito di An-
drea Vendramin che ammiravasi ai Servi
e tante altre lapidi, statue, marmi pre-
ziosi che vendicati dall' oblivione, e dalla
rapina sono stati transferiti in luoghi di
salvamento, o nella chiesa de'ss. Giovanni
e Paolo, o nei claustri della Salute, o nel-
la residenza della veneta Accademia, e ciò
anche in prevenzione del ritorno da Pari-
gi di quei preziosi monumenti che le vit-
torie delle Potenze Alleate riconquistaro-
no, e per la magnanimità di Francesco II.
vennero ricollocati alle antiche lor sedi .
Delle quali cure, e liberali e benefiche di-
sposizioni si consoleranno le arti nostre,
e i nostri lettori troveranno a questo passo
della nostra istoria di che rattemperare il
dolore di cui rimasero forse penetrati, ove
in altri luoghi ebbero a compiangere con
noi le dispersioni, e la non curanza in cui
erano rimaste tante opere insigni, alle qua-
li possono dirsi affidati in molta parte i
fasti italiani.
 
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