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legrinare per i Santuarj della Pittura, onde far questua pe'nostri fo-
gli; non senza molto piacere abbiamo messo il piede in
quello del Signor Federico Rehberg Prussiano, domiciliato in Roma
da parecchi anni. In visitare le molte Camere della sua abitazio-
ne , trasformate tutte in altrettanti studj dell' arte sua; molti va-
ghi e delicati soggetti vi abbiamo incontrati, si per la scelta, che
per la esecuzione pregevoli . Vedemmo in una tela espresso quel
di Anacreonte , Amore che si lagna,mostrando a Venere la puntu-
ra di un Ape . Dal suolo erboso si libra il fanciullo sulle ali verso
la Madre mentre quella scende sulle navole a consolarlo . II verde
del prato , e 1' azzurro dell' atmosfera vi fanno trionfare la bella
carne delle due divinità , alle quali non manca nè grazia , nè es-
pressione : due candide colombe che si baciano frale oscure nu-
volette^ formano un grazioso , e regolare episodio .
Seguiva un altro Anacreontico tema di Baccco fanciullo, Amo-
re , e Batillo , occupati nella vendemmia . Nel piano di un ame-
no Paese , dentro una nobil tina marmorea, stansi i due Numi ra-
gazzi , Amore e Bacco, pestando i grappoli; mentre il povero
Batillo , come mortale , è condannato a portar la bigoncia sul dor-
so , e ad empire la tina : graziosissimo quadro .
Appresso, in figure poco men del naturale, una Musa che gui-
da Omero, e gli inspira il canto , suonando la lira : il divino
cantore la segue, orbo com'è, appoggiandosi a lei, che non ha sem-
bianze ideali, ma offre un ritratto , di donna , bensì vivace , acce-
sa d'estro, e piena di fuoco , qual si conviene alla musa ispira-
trice di quel sublime padre de' Vati .
Vicino a questa per alto una piccola tela traversa rappresen-
ta lo sventurato Narciso , che, sdrajato sul margine di un fonte, si
sta contemplando .
Più oltre Orfeo che trae dall' Inferno Euridice . La tiene egli
per mano giunto all' imboccatura di un antro il quale fora una bel-
la massa di scuro in avanti : lo siegue la moglie velata , e timida
che non si rivolga lo sposo a guardarla , e la perda per sempre,
come avvenne di fatto .
Finalmente un Endimione dormiente a piè di folte boscaglie
e contemplato da amore , che posta a terra la face , gli svolazza
d'intorno , mentre dall' altro lato del quadro sorge la Luna , i
di cui raggi danno sopra 1' acqua di un lago o fiume ; producendo i
più belli effetti di riflesso e di refrazione : tanto più aggradevoli al-
legrinare per i Santuarj della Pittura, onde far questua pe'nostri fo-
gli; non senza molto piacere abbiamo messo il piede in
quello del Signor Federico Rehberg Prussiano, domiciliato in Roma
da parecchi anni. In visitare le molte Camere della sua abitazio-
ne , trasformate tutte in altrettanti studj dell' arte sua; molti va-
ghi e delicati soggetti vi abbiamo incontrati, si per la scelta, che
per la esecuzione pregevoli . Vedemmo in una tela espresso quel
di Anacreonte , Amore che si lagna,mostrando a Venere la puntu-
ra di un Ape . Dal suolo erboso si libra il fanciullo sulle ali verso
la Madre mentre quella scende sulle navole a consolarlo . II verde
del prato , e 1' azzurro dell' atmosfera vi fanno trionfare la bella
carne delle due divinità , alle quali non manca nè grazia , nè es-
pressione : due candide colombe che si baciano frale oscure nu-
volette^ formano un grazioso , e regolare episodio .
Seguiva un altro Anacreontico tema di Baccco fanciullo, Amo-
re , e Batillo , occupati nella vendemmia . Nel piano di un ame-
no Paese , dentro una nobil tina marmorea, stansi i due Numi ra-
gazzi , Amore e Bacco, pestando i grappoli; mentre il povero
Batillo , come mortale , è condannato a portar la bigoncia sul dor-
so , e ad empire la tina : graziosissimo quadro .
Appresso, in figure poco men del naturale, una Musa che gui-
da Omero, e gli inspira il canto , suonando la lira : il divino
cantore la segue, orbo com'è, appoggiandosi a lei, che non ha sem-
bianze ideali, ma offre un ritratto , di donna , bensì vivace , acce-
sa d'estro, e piena di fuoco , qual si conviene alla musa ispira-
trice di quel sublime padre de' Vati .
Vicino a questa per alto una piccola tela traversa rappresen-
ta lo sventurato Narciso , che, sdrajato sul margine di un fonte, si
sta contemplando .
Più oltre Orfeo che trae dall' Inferno Euridice . La tiene egli
per mano giunto all' imboccatura di un antro il quale fora una bel-
la massa di scuro in avanti : lo siegue la moglie velata , e timida
che non si rivolga lo sposo a guardarla , e la perda per sempre,
come avvenne di fatto .
Finalmente un Endimione dormiente a piè di folte boscaglie
e contemplato da amore , che posta a terra la face , gli svolazza
d'intorno , mentre dall' altro lato del quadro sorge la Luna , i
di cui raggi danno sopra 1' acqua di un lago o fiume ; producendo i
più belli effetti di riflesso e di refrazione : tanto più aggradevoli al-