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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Halbherr, Federico: Relazione sugli scavi del tempio di Apollo Pythio in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0012

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RELAZIONE SUGLI SCAVI

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se la morte del Darivianò avvenuta nel frattempo non
le avesse ad un tratto agevolate. Allo spirare dell'in-
verno del 1887 si chiusero gli accordi e firmati i docu-
menti di compera si potè finalmente dar mano ai pre-
parativi pei nuovi scavi.

Questi cominciarono ai primi di marzo e continua-
rono con qualche interruzione fin oltre la metà di maggio
con un contingente medio di 40-50 uomini al giorno.
Prendendo le mosse dalle linee dei muri settentrionale
e meridionale e procedendo cogli scavatori divisi in
due gruppi verso l'interno dell'edilizio, si venne aspor-
tando grado a grado tutta la terra ed il materiale
che lo ricoprivano, isolandolo ad un tempo da tutti
i lati, meno che dietro l'abside, per modo da lasciare
fra le facce esterne dei muri e le pareti del terreno
escavato un passaggio dove di due e dove di tre e
più metri ('). Sgomberato questo primo spazio si passò
ad escavare sopra una larghezza di circa 18 metri ed
una lunghezza un po' maggiore l'area che si stende
davanti alla facciata e che si trovò poi contenere la
O-vfit'Xrj del tempio col suo altare pei sacrifizi (2).

I primi avanzi che si dissotterrarono furono alcune
pessime costruzioni d'epoca assai tarda, probabilmente
bizantine, parte quasi superficiali e col fondamento
da 0,35™, a 0,50m più alto del piano antico, altre pog-
giate sul piano stesso dell'editìzio e consistenti in muri
e muricciuoli di destinazione ignota o posti in modo
da formare coi muri stessi del tempio qualche locale
ad uso d'abitazione. Un piccolo condotto di muratura,
che portava forse l'acqua alle case sorte in quella
località, entrava pel muro settentrionale e descrivendo
una linea arcuata nel mezzo del tempio usciva per la
porta di esso ad una altezza di 0,50'" dal pavimento.
Altri avanzi dello stesso carattere s'attaccavano dalla
parto esterna ai muri ellenici e romani volgendosi in
diverse direzioni e coprendo costruzioni più antiche.
Per mettere in piena luce la pianta, evacuarne l'in-
terno e ricuperare ad un tempo i pochi frammenti
plastici ed epigrafici usati in quelle opere cemen-
tane, come materiale da costruzione, fu mestieri le-
varle di mezzo, quando lo scavo ebbe raggiunto il suolo

(*) Il rovescio dell'abside e l'estremità settentrionale del
muro occidentale completamente frammentario fino alla linea
dello zoccolo lambiscono i limiti di un terreno che non fu
comperato.

(2J La lunghezza totale dello scavo raggiunse m. 44, la
larghezza maggiore 29.

antico (3). Questo si trovò a 3,60m di profondità presso
l'abside, dove il livello attuale dei campi è fortemente
rialzato per la rovina dell'edifizio circolare romano, che
colla sua elevazione ha dato il. nome di Bi'ykats o
vedette alla località, ed a soli l,50m-l,40m presso
l'altare, dove il terreno riprende la giacitura orizzon-
tale. Il materiale di scavo fu accumulato per la maggior
parte nel canto nord-ovest e lungo il lato meridionale
dei terreni comprati, dove si formarono due monticelli
di considerevole altezza per fare il maggior risparmio
di superficie, il terriccio da coltura e quasi tutto il
materiale minuto uscito dall' escavazione dell' area
esterna fu sparso in seguito a speciale permesso sopra
un podere del monastero di S. Giorgio, che confina
ad oriente colla proprietà delle Vigle, inalzandone
il livello di circa 30 centimetri, e coprendo alcuni
cumuli di pietre e di breccia allineati lungo il suo
lato occidentale.

L'edilìzio scoperto ha la forma di un quadrilatero
rettangolare orientato lungo 25,38m largo 19,70m e di-
viso in due locali da un grosso muro traversale. La porta
d'ingresso larga l,89m è nel mezzo del muro orientale
o di facciata. Di fronte a questa e nel mezzo del muro
divisorio sta la porta che mette in comunicazione fra
essi i due ambienti, dei quali l'anteriore o pronaos
forma una sala oblunga di 16,80m per 6,08m e l'in-
terno o cella, quasi quadrato, presenta un vano di
16,30™ per 14,45'" (4). La differenza nella larghezza
tra le due parti è dovuta come si vede dalla pianta
alla maggiore grossezza dei muri della sala posteriore.
Nel mezzo del muro occidentale si apre un' abside larga
6,47m e profonda 3,32™ col pavimento 0,45m più alto
del piano della cella.

Tutt'all'intorno dei muri gira una serie di gradini,
doppia ai tre lati occidentale, settentrionale, e meri-
dionale, triplice alla facciata. Un altro gradino di mi-
nore sporgenza corre al livello del suolo e forma come
lo zoccolo o l'euthynteria dell'edificio. Queste gradi-
nate tengono il luogo di crepidoma facendo apparire
all'esterno l'edilìzio come sollevato e costrutto sopra

(3) Tralascio tutte queste costruzioni nella pianta, che pre-
sento dell'edificio alla tav. I per non nuocere alla chiarezza.

(4) Queste misure in larghezza erano state calcolate un
po' meno esattamente nel primo scavo.
 
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