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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Halbherr, Federico: Relazione sugli scavi del tempio di Apollo Pythio in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0038

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ss

RELAZIONE SUGLI SCAVI

64

coppiati o disposti a più di due in questo senso. I più
dei blocchi iscritti e specialmente i maggiori vennero
impiegati per formare le serie inferiori : nelle parti più
alte si misero invece di preferenza pezzi più piccoli e
materiale più scadente ('). Con ciò del primitivo edi-
ficio ellenico non rimasero intatti che il fondamento e
la crepis : anzi per cagione dell' ingrossamento dei muri
è avvenuto che anche gli strati costituenti i gradini di
quest'ultima furono dalla parte interna alquanto modi-
ficati. Di fatti stando dentro la cella vedonsi fin sotto
il pavimento e presso i fondamenti le tracce del lavoro
cementano. Nel mezzo del muro occidentale venne
aperta un'abside semicircolare, unica alterazione note-
vole che abbia subito la pianta primitiva. Il muro
dell'abside fu costruito con piccoli quadri per ottenere
con più facilità la perfezione della curva e con uno
spessore di l,05m, cioè quasi d'un terzo maggiore di
quello degli altri muri. Due file di colonne divisero
l'interno della sala in una navata centrale di 6,75m
ed in due laterali di 3,90m ciascuna.

Tra le pietre che per compire le nuove costruzioni
furono aggiunte al materiale primitivo trovaronsi pure
due pezzi iscritti, ma di epoca non molto antica.

Il primo è un frammento di pilastro di pietra lo-
cale a sezione semicircolare con due liste od orli spor-
genti ai lati, alto l,09m, largo 0,5lm, che stava mu-
rato nel gradino formato dal pavimento dell'abside
sopra il piano della cella. Presso il canto inferiore
destro, che ora è frammentario, portava, non scolpite
ma dipinte con rubrica ed evanidissime, alcune let-
tere di cui vedonsi solo le tracce

vi Oh ([e]to[i' ...).

Il tipo dei caratteri e la loro forma allungata (0,10m
di altezza) alludono di già all'epoca romana, forse im-
periale.

L'altro è un frammento di Jpjqxtofia, pure in cal-
care locale. Conserva una sola cavità emisferica di cui
non ho potuto misurare la capacità, più piccolissima
parte d'un'altra intieramente guastata dalla rottura
o segatura della pietra. Ma i recipienti erano proba-

(•) Cfr. la relazione pubblicata nel Mus. it. voi. II, p. 184
e 185. Anche qualche traccia di materiale laterizio fu trovata qua
e là pelle parti superiori dei muri.

bilmente più di due, giacché l'epigrafe scolpita sul
taglio anteriore del blocco non si presta ad essere
supplita con poche lettere e mostra che le linee do-
vevano avere una discreta lunghezza. Intorno all' iscri-
zione, meno che nella parte inferiore, gira un margine
rilevato, più largo nel lato conservato a sinistra e più
stretto nel superiore. Le dimensioni della superficie
iscritta sono di 0,175™ per l'altezza e di 0,38™ per la
lunghezza. Le lettere hanno un'altezza 0,018m — 0,02m
e mostrano tracce di rubricazione. Nella prima, nella
quarta e nell'ultima linea vedonsi delle ampie spa-
zieggiature.

ETTIKYAANTor TQK
ZHNAKATTEAAnNin/
TArETTIKKEYAETP-i
MNAMP-N AroPANOf*
TAXI lAKHN KAN

Il carattere della scrittura somiglia tanto a quello
dell'epigrafe gortynia datata dal Cretarehes Cydas
figlio di Cydas, pubblicata a pag. 590 del II voi.
del Museo italiano, che per me non v'ha quasi dub-
bio alcuno sull'identità di quel magistrato coli'epo-
nimo che qui troviamo nella la linea. Anche l'unica
lettera conservata del nome paterno concorre a farlo
pensare ed è perciò che propongo per l'intestazione
il supplemento

'Etcì Kvòavrog xm K\_vdavroQ KgrjTaQ^a......

Un cistoforo illustrato dall'Imhoof-Blumer (Mori-
naies grecques. Paris-Leipzig 1883, p. 210) e dal
medesimo attribuito a Gortyna già prima della sco-
perta di queste epigrafi porta la scritta

KYAAZ

KPHTAPX — AZ

L'età assegnata dall' Imhoof-Blumer a questa mo-
neta e ad altri pezzi simili resi noti dal Goltz (2) e
dal Pinder (3) è precisamente quella che la forma

(*) Insulae, Tav. IV.

(3) Ueber die Cistophorcn, 1856, pag. 564. Cfr. anche Cat.
of the greek Coins in the British Museum (Crete and Aegean
islands, by Warwick Wroth, ed. by Reginald Stuart Poole.
London 1886, pag. XIX e XX).
 
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