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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Gamurrini, Gian F.: Della libbra etrusca
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0097

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165

della libbra etrusca

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Da ciò s'inferisce, che giunse esso in quelle parti fino
al versante occidentale dell'Appennino; e che molto
Probabilmente non lo varcò, perchè la detta mina ita-
lica si riscontra prevalere nelle monete da Rimini ad
Adria picena. Nelle serie poi di Todi riconosciamo, che
questa si servì per Yaes grave della mina italica di

560, suddivisa come si è mostrato in due libbre;
quindi adottò la libbra etrusca : il quale cambiamento
Può bene essere avvenuto fra il terzo e quarto secolo
av- Cr. (') a causa di quella estensione di commercio
e di civiltà, che si palesa per le scoperte recenti avere
avuto allora l'Etruria sopra di Todi.

Nel tempo che si espandeva la libbra siciliana,
addivenuta etrusca, come si è detto, nella contrada su-
periore dell'Etruria e dell'Umbria, si contrattava nei
monti Cimini e nell'ampie vallate del Tevere, dove
fiorivano le città di Veio, Cerveteri, Sutri, e Faleria

(') Non si può supporre che l'asse todino, della serie più
forte (gr. 255 nel gabinetto di Francia), segua Tasse e il peso
romano, e che succeda al peso più debole, cioè all'etrusco : per
'a ragione della legge costante nelle monete, che il valore
Metallico va diminuendo successivamente e non aumentando di
fronte al nominale, che si conserva.

a libbra romana. Il che dimostra esservi stata questa
già in vigore innanzi il commercio greco (ed invero
la sua origine è incertissima ed antichissima), e che
Roma ornai teneva il predominio su tutta la regione
non tanto politico quanto commerciale. Ce ne porgono
ampia testimonianza le monete librali, che le città
di Sutri e di Tarquinia improntarono, e di cui si sono
trovati i multipli nel dupondio e tripondio; e tutte
quelle monete librali romane e latine, che di freguente
vi si raccolgono, le quali danno a vedere, che sul tipo
della romana si pesava, e si conteggiava : e in special
modo ce lo ha rivelato la stipe di Vicarello, o del-
l'acque Apollinari, luogo posto presso il lago di Brac-
ciano fra Sutri, Blera, e Tuscania ; dalla quale stipe le
monete si estrassero tutte a sistema librale romano,
e niuna di quelle a peso o libbra etrusca.

Con questo breve studio non ho voluto trattare la
questione nè dei pesi italici, nè delle monete etrusche,
che ben altro svolgimento a loro si addice : ma solo
determinare il peso dell'etnisca libbra in uso nella
contrada e nella prossima Umbria, e ricercarne l'ori-
gine, la quale si appalesa greco-sicula e di una data
non molta antica.

G. F. Gamurrini.
 
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