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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0180

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315

RELAZIONE SUGLI SCAVI

316

retrobottega b b b e V b' b', un po' più stretta, ma
di uguale lunghezza. Il muro però di separazione fra
i duo ambienti è più piccolo e meno profondo che non
quello di perimetro e l'altro di sponda. Eitengo perciò
ch'esso sia un'aggiunta posteriore. In origine la casa
avea soltanto tre botteghe ognuna di m. 5 X 6. È no-
tevole di fatto che anche l'ambiente posteriore c mi-
sura m. 5X6. La stessa grandezza sembra avessero
in origine anche gli ambienti d ei e per quanto al-
meno deducesi dagli avanzi di antico e grosso muro
che ancor vi rimangono. Le botteghe ricevevano luce
dalla strada sulla quale sporgevano, ma non possiam
dire come fossero illuminate le retrobotteghe. Si po-
trebbe forse credere che gli ambienti a a a e quelli
a' a' a' anziché a vere botteghe spettassero ad una
specie di portico, dalla cui ampia apertura i poste-
riori ambienti b b b e b' U V avrebbero ricevuto
luco più che sufficiente. Manca però qualsivoglia dato
in appoggio di tale ipotesi.

Al contrario tanto l'unione delle botteghe con le
retrobotteghe, quanto l'esatta loro corrispondenza nelle
dimensioni, così caratteristiche per gli edifizì della
nostra etnisca colonia, trovano mirabile riscontro
nelle botteghe ed annesso retrobotteghe del mercato
di Àegae, fatto conoscere di recente dall' architetto
Bohn ('). Anche ad Aegae le retrobotteghe, quan-
tunque abbiano la stessa porta e finestra e le stesse
dimensioni dello botteghe, mancavano tuttavia inte-
ramente di luco, eccettuata quella indiretta che, at-
traverso finestra e porta intermedie, proveniva dalla
bottega stessa. Nello sterro di queste botteghe non
si rinvenne alcun oggetto notevole, ma soltanto una
ventina di aes rude, alcuni chiodi e pochi pezzi in-
formi di bronzo.

Il lato verso la decumana essendo occupato da
botteghe è chiaro che alle due case si dovea acce-
dere dalle rispettive strade cardinali minori. Rico-
nosco per conseguenza l'ingresso della prima casa
nell' ambiente indicato con la lettera g che corrispon-
derebbe al vestibulum della casa romana.

Negli ambienti c i l situati al suo fianco si do-
vranno forse riconoscere altre tabernae destinate più
alla vendita di merci, che non all'abitazione di povera

gente, alle « pauperum tabernas » di Orazio (2). Dal
vestibolo si passa in un grande cortile perfettamente
rettangolare h, cioè lungo m. 11,20 e largo 5,60, in
un angolo del quale era costruito un pozzo o. Questo
pozzo era rinforzato alla bocca da grossi ciottoli piani
disposti tutto all'intorno con molta regolarità. Nell'in-
terno era di forma perfettamente cilindrica e per m.1,75
si trovò pieno di terra e di grossi pezzi di tegole.
Il pavimento di quel cortile è selciato con ciottoli si-
mili a quelli della strada ciò che dimostra come fosse
scoperto. Se lo fosse interamente o soltanto in parte, cioè
nel mezzo, come negli atrii delle case romane, allo
stato attuale delle scoperte non si può ancor dire.
Certo è che da esso pigliavano luce le stanze adia-
centi così a destra come a sinistra m n d e f, alle
quali non ardisco di assegnare un nome perchè pote-
vano essere adibite ad usi diversi, di cubiculi, di tri-
clinio ecc. secondo i bisogni vari della famiglia.

I due ambienti e f in origine doveano costituirne
uno solo, la cui grandezza, m. 5,70 X 5,80, corrispon-
deva esattamente a quello dell'ambiente contiguo d.
Tenendo conto di queste aggiunte e modificazioni po-
steriori arrecate ai vari ambienti, appare molto più
chiaro e regolare il tipo primitivo di questa casa
etrusca.

Nella quale mi sembra poter riconoscere il pro-
totipo da cui si svolse in seguito la romana, di cui
la parte principale era similmente costituita dall'atrio,
circondato da cubiculi, col triclinio, ed altre stanze se-
condarie.

Mono chiara mi riesce la casa attigua la cui pianta
primitiva venne alterata dall'aggiunta o dalla inter-
posizione di muri posteriori, i quali specialmente nella
parte confinante con la trincea sopra il tunnel ne smi-
nuzzarono gli ambienti originari.

Meritano però sempre di essere notate e le vaste
botteghe prospicienti sulla strada decumana e l'am-
piezza e regolarità che in origine avevano le altre
stanze. Nel piccolo ambiente indicato nella tav. V con
la lettera I! fu scoperto un focolare di forma pres-
soché circolare del diametro di m. 0,70 costruito con
ciottoli a secco intorno al quale erano molti residui

(*) E. Bohn, Altertùmer von Aegae nei Iahrbuch. des Kai.s.
Deutsch. Archaelog. Instit. 1889, tav. 15 c 10 pag. 15.

(2) Horat. 1, 4, 13 cfr. Isidor. Orig. XV", 2, Tabernae
olim vocahanlur aediculae ■pleheiorum parvae et simplices in
vicis, axibus et tabulis clausae.
 
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