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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: L' itinerario di Einsiedeln e l'Ordine di Benedetto Canonico
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0300

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535

l'itinerario di

ensiedeln

53(1

le « iconas sanctorum Petti et Pauli quae per mare
Romani venerunt nullo ductore » conforme narra al-
trove lo stesso Benedetto. Ci'. Mabillon: Mus. 2, 212
- du Oange: voc. Macron. - Alamanni: de Later.
parietin. p. 30. b) con la basilica giulia, il sito
della quale corrisponde a quello della vetusta sala
del concilio (casa major) costruita da Leone III, e
della tribuna di Bonifacio Vili, ossia al lato occidentale
dell'odierno palazzo di Sisto V (cf. Rohault da Fleury,
Latrati p. 28) : e) con l'oratorio di s. Silvestro, il sito
del quale è riconoscibile nelle tavole V e VI del Eohault :
d) con la prigione detta Ferrata, facente parte del
cellario maggioro, probabilmente nelle cripte della ba-
silica giulia : e) che si trovava non lontano dallo xe-
nodochium Valerli, il sito del quale si crede corrispon-
dere fra l'arco di Basile e s. Erasmo: /) e finalmente
che in un angolo di esso stava collocato il cabalius.

Il eh. mgr. Tizzani, nella dissertazione sulla « sta-
tua equestre di M. Aurelio e la casa di Lampadio » stam-
pata nel 1880, determina questo punto fisso di capitale
importanza per la topografia del campo, valendosi di
un passo della vita di Clemente III (a. 1187-91) scritta
da Amalrico Augerio ap. Murat. RR. II. SS. III, 2,
p. 377. « Juxta ecclesiam lateranensem palatium anti-
qnum renovavit et exaltavit, et postea unum magnimi
et pulcrum puteum ante equum aeneum fieri fecit ».
« Volli io stesso indagare, scrive il Tizzani p. 23,
il sito dove si scavò quel pozzo. Ricercato inutilmente
entro il palazzo papale, lo ritrovai nei sotterranei della
casa occupata ora dai pp. passionisti presso le scale sante.
.Ed è appunto quello di Clemente III, perchè dopo
averne esaminata col tatto la periferia, e con l'aiuto
di un padre passionista la profondità, lo trovai assai
solido, ben costruito, grande e profondo fino a 18 metri,
con acqua sorgiva, sebbene ora non purissima ». La sco-
perta del Tizzani ha soltanto valore di probabilità, ma
pur s'accorda assai bene con le notizie date dai descrit-
tori di Eoma, nei secoli XV-XVI, circa la sede del bronzo
famoso « a Sisto IIII base marmorea honestatum »
negli anni 1473-1474. Cf. Ruccellai, A. S.R. S. P. 1881
p. 571 ; Niccolò Muffel ap. Micbaelis, Mittheil. 18
p. 257 ; Muntz, les Aris III, 1 p. 176 ; Flaminio Vacca,
meni. 18, il quale lo dice esistente in una vigna
presso la Scala santa; Rohault de Fleury, La-
tran tav. LVI; Stevenson, Scoperte di ani. edif. al
Laterano p. 45 sg.

Il campo si estendeva dunque dalla scala santa
al battistero, girando attorno lo spigolo nord-ovest del
patriarchio: a un dipresso come la odierna piazza,
salvo una differenza nella orientazione delle linee peri-
metrali. Si è voluto ravvisare in esso il classico « campus
coelemontanus » sepolcreto paragonabile ai campi esqui-
lino e viminale: ma io credo più probabile che esso
corrisponda al » campus martialis in Coelio monte »
di cui parla Ovidio, Fasti 3, 519, destinato a scopo
di esercitazioni equestri, come il prototipo della regione
IX. Cotesta distinzione è confermata dal titolo in Mar-
ito dato dal nostro itinerario alla chiesuolina di s. Gre-
gorio, che più tardi si disse di s. M. imperatrice. Veg-
gasi l'Adinolfi, Later. e via magg. 43.

b) descendit in viam maiorem sub arcu
formae. L'ingresso alla via maggiore, per chi usciva
dal campo lateranense. era costituito, come ognun sa,
dal fornice dell'acquedotto celimontano, chiamato nei
tempi di mezzo arco di Basile. Alle notizie che ho
pubblicate intorno a questo fornice nel mio volume
degli acquedotti, si possono aggiungere le seguenti.

L'arco costruito da Nerone attraverso la via uscente
dalla porta celimontana, presso lo sbocco della strada
proveniente da s. Stefano rotondo, può essere para-
gonato nella sua struttura e nella sua ragion d'essere
al fornice antoniniano presso la porta appia, all'augu-
stèo presso la porta tiburtina, al drusiano presso s. Nereo,
al claudiano di via del Nazareno, e così di seguito.
Il sito preciso di esso è determinato dal crocicchio
formato dalla via maggiore (de' ss. Quattro) dirigentesi
alla basilica lateranense attraverso l'odierno ospedale
(vedi sopra p. 501), e dalla via di s. Stefano rotondo
che seguiva l'andamento degli archi celimontani, e
andava a terminare alla porta maggiore. I quattro
bracci di strada si incrociavano sotto quest'unico fornice.

Dall'istesso nodo aveva pure origine o termine la
via merulana poc'anzi descritta. Sull'angolo formato
da essa e dalla via sancta sorgeva la chiesuolina « s.
Bartholomaei decapiteMerulanei» nominata nel-
l'inventario de' Frangipani ap. Crescimbeni, s. Giov.
a p. latina, come confinante con due vie publiche.
Costruendosi di recente nuove case nell'area già di
villa Campana, sono stati scoperti tre piloni del-
l'acquedotto (sul fianco sud della casa d'angolo) i quali
permettono di segnare con esattezza il sito dell'arco
nelle nostre piante.
 
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