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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Marchetti, Domenico: Relazione a S. E. il Ministro, intorno allo scavo sulla riva sinistra del Tevere, per il recupero di altri frammenti delle lapidi relative ai ludi secolari
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0347

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615

intorno allo scavo sulla. riva sinistra del tevere ecc.

616

Il detto muro, che apparve dapprima parzialmente
distrutto nella parte superiore, presentò poi nella parte
superstite otto ordini di parallelepipedi rettangoli di
tufo, sul fronte lavorati a bugna, posati l'uno sull'altro
senza cemento di sorta, della altezza costante di due
piedi romani. Sulla metà circa della porzione scoperta,
la faccia del muro formava un risalto verticale 0' di
circa quaranta centimetri di aggetto. Quasi normal-
mente a questo primo muro, un altro simile se ne ri-
trovò, che è quello già di sopra indicato colla lettera N,
attraversante il cavo pressoché in tutta la sua lun-
ghezza e disposto parallelamente alla riva. Compren-
deva in grossezza un solo ordine di pietre, costituenti
il paramento o la fronte del muro rivolta al fiume,
ed all' interno era ingrossato con una fodera di muro
grosso metri 0,75 di pietrame lavorato a mano, dello
spessore in complesso di metri 1,35. Comprendeva in
altezza sei ordini di pietre, alcune delle quali a tutta
grossezza, che sporgendo dal paramento, servivano a
collegare la fodera di muro fattavi nell' interno. Era
fondato sopra di uno zoccolo o fondamento di muratura
a sacco in pietrame, la cui risega sporgeva circa 20
centimetri. Verso la estremità superiore dello scavo
questo muro vedovasi ripiegare, accostandosi alla riva,

e facendo col tratto precedente un angolo ottuso della
ampiezza di gradi 171.

A questo muro N, quasi normale al primo descritto,
era aderente ed appoggiato, come di sopra osservai,
il muro medioevale contenente i ricordati frammenti
epigrafici.

Osservando il complesso di queste costruzioni, mi
formai l'opinione òhe i muri testé descritti ci indi-
cassero gli avanzi di un altro antico ponte finora
sconosciuto, che troverebbesi a cento piedi romani
circa di distanza dal noto ponte trionfale. Parvemi
infatti che il primo muro P scoperto formasse il fianco,
ed il secondo muro N costituisse il muro di ala.

Tale congettura, benché sorta in me spontanea dal-
l'esame dei descritti avanzi, converrà sia convalidata
da un maggior numero di argomenti e di dati di fatto,
prima che possa essere con sicurezza accettata. Altri ele-
menti è a sperarsi che ci vengano al riguardo forniti da
qualche ulteriore scoperta, in occasione dei lavori da
eseguirsi per la definitiva sistemazione di quel tratto
di Lungo Tevere.

Roma li 19 marzo 1891.

D. Marchetti.
 
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