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relazione a s. e. il ministro della pubblica istruzione prof. p. villari
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ora rinvenute, non sono soltanto preziose perchè aumen-
tano il numero di quei cimeli, ma più ancora perchè
rivelano una nuova pagina nella storia dell'arte. La
metopa con Europa fa vedere chiaramente uno stile
diverso, lontano da quelle proporzioni tozze, tanto ca-
ratteristiche nelle note metope selinuntine. Qui insieme
ad una buona composizione, ad un disegno vigoroso e
franco nell'animale, abbiamo una figura umana di fini
proporzioni e finamente scolpita nella faccia ; nè chi è
pratico di scultura greca questa maggior finezza vorrà
attribuire a progressi di età più recente. À me sembra
che queste sculture non possano per epoca disgiungersi
dalle altre; però sono da ritenersi posteriori agli ultimi
anni del VII secolo o ai primi del VI av. Cristo. Mani-
festa è la simiglianza con le terrecotte più arcaiche,
ispirate all'arte orientale; e questo influsso vorrei ricono-
scere anche qui (in terra che fu legata così strettamente
ai Penici) anche rispetto ai soggetti di queste metope, se
non fosse ancor prematuro il voler estendere i risultati
dell'esame di pezzi isolati. Pure è di molto peso la
presenza della Sfinge e di Ercole, divinità tanto cara
ai Fenici ('); ed il ratto di Europa ha pure tanti rap-
porti con l'oriente, dove a Sidone si venerava Astarte
sul toro (Luciano, Dea Syria, 4).
Comunque sia, nelle rappresentanze di questo mito,
molto frequente nell'arte greca, siccome può vedersi
dalla raccolta fattane dall'Overbeck (Griech. Kunst My-
filologie, II, 420-465), le opere di plastica non erano
notevoli per pregio di arte (cfr. op. cit., pag. 457).
Restava il solo ricordo letterario di un celebre gruppo
di bronzo di Pitagora da Reggio ; mentre ora la me-
topa selinuntina avrà il primo posto, per epoca e per
importanza, nelle rappresentazioni del mito di Europa.
Palermo, 22 febbraio 1892.
A. Salinas.
(') Ercole col turo è tipo frequente nella numismatica seli-
nuntina, e si vede nel sigillo ufficiale della città, siccome provai
nelle Notizie del 1883 (pag. 296 sq.).
Monumenti antichi. — Voi. I.
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relazione a s. e. il ministro della pubblica istruzione prof. p. villari
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ora rinvenute, non sono soltanto preziose perchè aumen-
tano il numero di quei cimeli, ma più ancora perchè
rivelano una nuova pagina nella storia dell'arte. La
metopa con Europa fa vedere chiaramente uno stile
diverso, lontano da quelle proporzioni tozze, tanto ca-
ratteristiche nelle note metope selinuntine. Qui insieme
ad una buona composizione, ad un disegno vigoroso e
franco nell'animale, abbiamo una figura umana di fini
proporzioni e finamente scolpita nella faccia ; nè chi è
pratico di scultura greca questa maggior finezza vorrà
attribuire a progressi di età più recente. À me sembra
che queste sculture non possano per epoca disgiungersi
dalle altre; però sono da ritenersi posteriori agli ultimi
anni del VII secolo o ai primi del VI av. Cristo. Mani-
festa è la simiglianza con le terrecotte più arcaiche,
ispirate all'arte orientale; e questo influsso vorrei ricono-
scere anche qui (in terra che fu legata così strettamente
ai Penici) anche rispetto ai soggetti di queste metope, se
non fosse ancor prematuro il voler estendere i risultati
dell'esame di pezzi isolati. Pure è di molto peso la
presenza della Sfinge e di Ercole, divinità tanto cara
ai Fenici ('); ed il ratto di Europa ha pure tanti rap-
porti con l'oriente, dove a Sidone si venerava Astarte
sul toro (Luciano, Dea Syria, 4).
Comunque sia, nelle rappresentanze di questo mito,
molto frequente nell'arte greca, siccome può vedersi
dalla raccolta fattane dall'Overbeck (Griech. Kunst My-
filologie, II, 420-465), le opere di plastica non erano
notevoli per pregio di arte (cfr. op. cit., pag. 457).
Restava il solo ricordo letterario di un celebre gruppo
di bronzo di Pitagora da Reggio ; mentre ora la me-
topa selinuntina avrà il primo posto, per epoca e per
importanza, nelle rappresentazioni del mito di Europa.
Palermo, 22 febbraio 1892.
A. Salinas.
(') Ercole col turo è tipo frequente nella numismatica seli-
nuntina, e si vede nel sigillo ufficiale della città, siccome provai
nelle Notizie del 1883 (pag. 296 sq.).
Monumenti antichi. — Voi. I.
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