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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Marucchi, Orazio: Di una iscrizione storica che può attribuirsi alla basilica Apostolorum sulla via Appia
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0070

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un Praesul, e che quei lavori li avrebbe compiuti un personaggio per
eseguire la volontà del suo padre. E finalmente si accennerebbe ad
una figura del Salvatore adornata di stelle ; ed il mutilo carme fini-
rebbe con la interrogazione rivolta a chi volesse sapere il nome del-
l'autore di quella decorazione.

Ma un raffronto assai sagace, fatto dallo stesso De Rossi in
quella nota, mi fornisce un ulteriore argolmento per attribuire la
iscrizione x alla basilica della via Appia., — Egli fece notare che
questa iscrizione x ha una spiccata analogia con l'epigrafe monu-
mentale posta sulla porta della basilica celimontana dei martiri Gio-
vanni e Paolo, che è del seguente tenore :

« Antistes Domini celsa sacrario Chrìsti

Vestibulum decorat gratia pulcra loci
« Quae quia compta nitet primaque in fronte renidet

Ostendit quantum Numinis intus inest
« Quis tantas Christo oenerandas condidit aedes

Si quaeris, cultor Pammachius fidei (1).

La relazione fra i due epigrammi è evidente dall'ultimo di-
stico, che dovea contenere lo stesso concetto nell'uno e nell'altro,
quantunque di esso nella iscrizione x manchi il pentametro. Infatti
nella iscrizione celimontana si finisce col dire : se tu domandi chi
abbia costruito questo splendido edificio ti risponderò che costui fu
Pammachio, devoto alla fede. — E così nella iscrizione x, che do-
vea stare sotto una imagine, forse a mosaico, rappresentante Cristo
in mezzo ad una decorazione di stelle e che era forse collocata
sulla porta della basilica dell'Appia, si doveva dire: se tu domandi
chi abbia fatto questa decorazione di stelle intorno al capo del Si-
gnore..., e poi nel pentametro, che disgraziatamente manca nel co^
dice, doveva seguire la risposta con il nome di colui che aveva fatto
quel lavoro.

E considerando che i due carmi sembrano pressa a poco della
medesima età, mi è sorto nella mente assai spontaneo il pensiero
che anche nell'ultimo verso della iscrizione x fosse indicato il nome
di Pammachio e che questo possa presso a poco restituirsi così:

« Quaeris quis Domino astrijerum signaoit (honorem ?)
(Ille juit cultor Pammachius fidei).

(1) Ihm «Damasi epigrammata » (Pseudodamasiana, N. 106).

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