6 il vaticano
to , ed un altro abbruciato \ era della grandezza della seconda strage , cui forma-
va il compagno, e rappresentava la discesa del Redentore al limbo de' santi padri.
Si dividono in vecchia e nuova scuola j i primi sono composti di piccole figure ,
hanno attorno un fregio, e sulla base sono effigiate alcune gesta di Leone X : li
dicono serviti per le stanze abitate dal papa ; ed in fatti sono più logori degli altri,
benché meglio eseguiti. I secondi oltre essere più grandi , più largo è lo stile ,
più vivace il colorito. Parlerò di essi dopo avere narrate alcune cose che riguar-
dano Leone X, mecenate de' letterati non meno, che degli artisti.
Lorenzo de' Medici, detto il magnifico , governava la repubblica fiorentina
con autorità di principe , ma con titolo di cittadino. Volendo egli, scrive Reina ,
senza taccia di tirannide occupare per sè e pe' suoi discendenti lo stabile principato
di quella repubblica , prevedeva di non riuscirvi senza far salire la sua famiglia
verso il papato, che per universale sua autorità, e per l'inveterata consuetudine,
soleva qualificar principi le famiglie , le quali erano insignite della prima dignità della
cbiesa. Laonde, valendosi del potere che avea sull'animo di Innocenzo Vili (l) ,
al figliuolo del quale, Francesco, egli avea dato in moglie Maddalena sua figlia,
lo trasse a crear cardinale Giovanni (1489), figliuolo secondogenito di lui Loren-
zo e di Clarice degli Orsini, sua moglie. Giovanni era allora un chierichetto di
13 anni ; onde il papa per temperare la singolarità di questa elezione, comandò
che Giovanni solo dopo tre anni assumesse le insegne della dignità cardinalizia.
Fu questi adunque nel 1492 rivestito della porpora romana ; del che Lorenzo fu
si lieto, che gli parve d' esser giunto alla meta de' suoi desiderii. Egli morì della
gotta nell' aprile di quell' anno , e gli rimase la gloria di padre delle lettere e
delle arti belle, di egregio poeta e di restauratore dell' italiana favella , non che
quella maggiore di aver saputo tenere per molti anni 1' equilibrio e la pace fra i
sempre discordi governi italiani (2). Ma la dappocaggine di Piero, primogenito ,
rimasto dopo la morte del padre al governo della repubblica , fece perdere a Me-
dici non solo la signoria , ma anche la patria, da cui furono cacciati in bando.
Li rimise nella città e nel dominio il secondogenito, venuto alla dignità ecclesia-
stica , e il pontificato a cui sali Giovanni, poi un altro Medici ( Clemente VII ),
portò col tempo al principato di Toscana questa celebre famiglia, avverandosi di
tal modo 1' acuta provvidenza di Lorenzo il magnifico.
Il cardinale de' Medici, che con tal nome venne chiamato Giovanni, aveva
sin da fanciullo imparato la lingua greca e latina , la scienza legale , e preso di-
mestichezza con le lettere e le arti belle. Egli servì a' Pontefici, succeduti ad In-
nocenzo VTTI, in più legazioni, con molta lode e sempre con felicità, tranne
T ultima sotto Giulio II, in cui essendo legato nella battaglia di Ravenna , fu in
(i) Giambalista Cibo, genovese.
(2) Francesco Reina . Vita di Lorenzo de' Medici.
to , ed un altro abbruciato \ era della grandezza della seconda strage , cui forma-
va il compagno, e rappresentava la discesa del Redentore al limbo de' santi padri.
Si dividono in vecchia e nuova scuola j i primi sono composti di piccole figure ,
hanno attorno un fregio, e sulla base sono effigiate alcune gesta di Leone X : li
dicono serviti per le stanze abitate dal papa ; ed in fatti sono più logori degli altri,
benché meglio eseguiti. I secondi oltre essere più grandi , più largo è lo stile ,
più vivace il colorito. Parlerò di essi dopo avere narrate alcune cose che riguar-
dano Leone X, mecenate de' letterati non meno, che degli artisti.
Lorenzo de' Medici, detto il magnifico , governava la repubblica fiorentina
con autorità di principe , ma con titolo di cittadino. Volendo egli, scrive Reina ,
senza taccia di tirannide occupare per sè e pe' suoi discendenti lo stabile principato
di quella repubblica , prevedeva di non riuscirvi senza far salire la sua famiglia
verso il papato, che per universale sua autorità, e per l'inveterata consuetudine,
soleva qualificar principi le famiglie , le quali erano insignite della prima dignità della
cbiesa. Laonde, valendosi del potere che avea sull'animo di Innocenzo Vili (l) ,
al figliuolo del quale, Francesco, egli avea dato in moglie Maddalena sua figlia,
lo trasse a crear cardinale Giovanni (1489), figliuolo secondogenito di lui Loren-
zo e di Clarice degli Orsini, sua moglie. Giovanni era allora un chierichetto di
13 anni ; onde il papa per temperare la singolarità di questa elezione, comandò
che Giovanni solo dopo tre anni assumesse le insegne della dignità cardinalizia.
Fu questi adunque nel 1492 rivestito della porpora romana ; del che Lorenzo fu
si lieto, che gli parve d' esser giunto alla meta de' suoi desiderii. Egli morì della
gotta nell' aprile di quell' anno , e gli rimase la gloria di padre delle lettere e
delle arti belle, di egregio poeta e di restauratore dell' italiana favella , non che
quella maggiore di aver saputo tenere per molti anni 1' equilibrio e la pace fra i
sempre discordi governi italiani (2). Ma la dappocaggine di Piero, primogenito ,
rimasto dopo la morte del padre al governo della repubblica , fece perdere a Me-
dici non solo la signoria , ma anche la patria, da cui furono cacciati in bando.
Li rimise nella città e nel dominio il secondogenito, venuto alla dignità ecclesia-
stica , e il pontificato a cui sali Giovanni, poi un altro Medici ( Clemente VII ),
portò col tempo al principato di Toscana questa celebre famiglia, avverandosi di
tal modo 1' acuta provvidenza di Lorenzo il magnifico.
Il cardinale de' Medici, che con tal nome venne chiamato Giovanni, aveva
sin da fanciullo imparato la lingua greca e latina , la scienza legale , e preso di-
mestichezza con le lettere e le arti belle. Egli servì a' Pontefici, succeduti ad In-
nocenzo VTTI, in più legazioni, con molta lode e sempre con felicità, tranne
T ultima sotto Giulio II, in cui essendo legato nella battaglia di Ravenna , fu in
(i) Giambalista Cibo, genovese.
(2) Francesco Reina . Vita di Lorenzo de' Medici.