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https://doi.org/10.11588/diglit.8398#0099
DESCRITTO ED ILLUSTRATO 51
la Fortuna è una delle Parche, più potente delle sorelle. Ella ebbe un tempio a
Fara , città della Messenia , un altro in Elida , capitale dell' Elide , ed un terzo in
Egira, città dell' Acaja. In quest' ultimo era rappresentata con un cornucopia in ma-
no , con un Amorino alato vicino , e ciò senza dubbio per esprimere che il suo
impero estendesi anche sull' amore. Nel tempio che aveva a Tebe nella Beozia, que-
sta dea tiene Pluto fra le sue braccia sotto le forme di un fanciullo , ed è que-
sta , dice Pausania, un' idea ingegnosissima , il porre cioè il dio delle ricchezze fra
le mani della Fortuna , come se fosse sua madre , o nutrice. Ad oggetto che si pos-
sa vedere da chi legge , quanto in dettaglio è stato descritto , si produce 1' intiera
veduta della volta in doppia Tavola XLV. Leggesi appartanere i quattro tondi al
Pussino : i putti della giustizia a Masaccio ; il restante a Peruzzi. Circa i due primi
pittori v' è discrepanza. Il zoccolo , i telamoni, i finti bassirilievi d' oro sono di Po-
lidoro su' disegni di Raffaele} gli altri chiaroscuri appartengono a Giovanni da Udine.
C A M ERA
D E L L'
ELIODORO
Eliodoro prefetto di Seleuco Filopatore re di Siria mandato 1' anno 1 76 avan-
ti Cristo a depredare neh" erario del tempio di Gerusalemme il sacro deposito delle
vedove e de' pupilli , è quanto vedesi nel primo quadro , in cui non può bra-
marsi fedeltà maggiore nella storia, espressione più energica, la quale induce a re-
care orrore -, e la magnificenza interna dell' edifizio, il velo, il candelabro , 1' al-
tare , tutto indica il nuovo sontuoso tempio di Gerosolima. All' esecuzione del sa-
crilego eccesso , alle preghiere del sommo sacerdote Onìa , per divina- disposizione
fu assalito da un cavaliero , non che da due angioli con flagelli, i quali lo gittano a
terra e lo discacciano dal tempio. Giulio II è presente allo spettacolo : sembra che
venga ad essistere al fatto portato in sedia da' seggettarj ; inaudito anacronismo. In
Giulio pretendono riconoscere il restitutore , il liberatore degli stati della chiesa ;
ed in fatti volge severo il ciglio sull' abbattuto Eliodoro , per atterrire così in lui
gli usurpatori , i nemici del santuario , dal suo coraggio già affrontati e repressi.
Raffaele dipinse il primo gruppo : quello delle donne Pietro da Cremona ; il rima-
nente Giulio Romano. Oltre il ritratto di papa Giulio vi sono quelli de' suoi corti-
giani , quello di Giampietro di Fogliari segretario delle suppliche , quello di Mar-
cantonio Raimondi capo scuola dell' arte d' incidere in Roma ; e ciò che merita par-
ticolare attenzione si ò il collocamento della Fornarina in una movenza di corpo,
Erasmo Pistoiesi T. Vili. 12
la Fortuna è una delle Parche, più potente delle sorelle. Ella ebbe un tempio a
Fara , città della Messenia , un altro in Elida , capitale dell' Elide , ed un terzo in
Egira, città dell' Acaja. In quest' ultimo era rappresentata con un cornucopia in ma-
no , con un Amorino alato vicino , e ciò senza dubbio per esprimere che il suo
impero estendesi anche sull' amore. Nel tempio che aveva a Tebe nella Beozia, que-
sta dea tiene Pluto fra le sue braccia sotto le forme di un fanciullo , ed è que-
sta , dice Pausania, un' idea ingegnosissima , il porre cioè il dio delle ricchezze fra
le mani della Fortuna , come se fosse sua madre , o nutrice. Ad oggetto che si pos-
sa vedere da chi legge , quanto in dettaglio è stato descritto , si produce 1' intiera
veduta della volta in doppia Tavola XLV. Leggesi appartanere i quattro tondi al
Pussino : i putti della giustizia a Masaccio ; il restante a Peruzzi. Circa i due primi
pittori v' è discrepanza. Il zoccolo , i telamoni, i finti bassirilievi d' oro sono di Po-
lidoro su' disegni di Raffaele} gli altri chiaroscuri appartengono a Giovanni da Udine.
C A M ERA
D E L L'
ELIODORO
Eliodoro prefetto di Seleuco Filopatore re di Siria mandato 1' anno 1 76 avan-
ti Cristo a depredare neh" erario del tempio di Gerusalemme il sacro deposito delle
vedove e de' pupilli , è quanto vedesi nel primo quadro , in cui non può bra-
marsi fedeltà maggiore nella storia, espressione più energica, la quale induce a re-
care orrore -, e la magnificenza interna dell' edifizio, il velo, il candelabro , 1' al-
tare , tutto indica il nuovo sontuoso tempio di Gerosolima. All' esecuzione del sa-
crilego eccesso , alle preghiere del sommo sacerdote Onìa , per divina- disposizione
fu assalito da un cavaliero , non che da due angioli con flagelli, i quali lo gittano a
terra e lo discacciano dal tempio. Giulio II è presente allo spettacolo : sembra che
venga ad essistere al fatto portato in sedia da' seggettarj ; inaudito anacronismo. In
Giulio pretendono riconoscere il restitutore , il liberatore degli stati della chiesa ;
ed in fatti volge severo il ciglio sull' abbattuto Eliodoro , per atterrire così in lui
gli usurpatori , i nemici del santuario , dal suo coraggio già affrontati e repressi.
Raffaele dipinse il primo gruppo : quello delle donne Pietro da Cremona ; il rima-
nente Giulio Romano. Oltre il ritratto di papa Giulio vi sono quelli de' suoi corti-
giani , quello di Giampietro di Fogliari segretario delle suppliche , quello di Mar-
cantonio Raimondi capo scuola dell' arte d' incidere in Roma ; e ciò che merita par-
ticolare attenzione si ò il collocamento della Fornarina in una movenza di corpo,
Erasmo Pistoiesi T. Vili. 12