82 IL VATICANO
Altramente il Silenzio non rispose ,
Che col capo accennando che faria ;
E dietro ubbidiente se gli pose ,
E furo al primo volo in Piccardia.
Michel mosse le squadre coraggiose ,
E fe' lor breve un gran tratto di via ;
Sì che in un di a Parigi lo condusse ,
Ne alcun s' avvide che miracol fusse.
Discorreva il Silenzio \ e tutta volta
E dinanzi a le squadre , e d' ogni intorno
Facea girare un' alta nebbia in volta ,
Ed avea chiaro ogn' altra parte il giorno ;
E non lasciava questa nebbia folta ,
Che s' udisse di fuor tromba , nè corno.
Poi n' andò tra' Pagani , e menò seco
Un non so che , eh' ognun fè sordo , e cieco.
Gli Egizi chiamavano il Silenzio, Arpocrate : i Greci, Sigalione; i Romani, Angero-
na. Tutte queste divinità eran però sempre rappresentate col dito alia bocca, e il
suo particolare attributo era un ramo di pesco. Gli antichi consacravano quest' albe-
ro ad Arpocrate , perchè la sua foglia ha la forma d' una lingua umana , e Am-
miano Marcellino avvisaci , che presso gli antichi Persi , i grandi cui il re ac-
cordava 1' onore d' essere ammessi nel suo consiglio , adoravano il Silenzio, come
un Dio : Silentium numeri colitur.
Ciarliera però venne acldimandata la Grecia ; ma ciò certamente non fu per
colpa de' suoi filosofi , i quali tutti raccomandarono e lodarono altamente il tace-
re. E cominciando dal gran poeta e filosofo Omero, egli fa dire da Ulisse al suo
figliuolo Telemaco : Taci e contieni 1' animo , che questo de' celesti è il costu-
me. Un gran parolajo chiedeva a Teocrito ove potesse vederlo il dì appresso :
Ove io te non vegga , ei rispose. Sicura cosa è il Silenzio diceva Dione , e Dio-
gene lo chiamava la miglior parte d' una filosofica vita. Notissimo è il motto di Si-
monide : Io non mi sono mai pentito d' aver taciuto, ma sovente bensì di aver
parlato. Senocrate assegnando a determinate cure le singole parti del giorno, una
parte pure ne assegnava al Silenzio. Il moderarsi nel parlare , sclamava Zenone ,
e la più difficile di tutte le cose. Premio del Silenzio è il non correr pericoli, in-
segnava Atenodoro. Farmaco de' mali è la taciturnità, e particolare continenza de'
costumi , Carcino sentenziava. E Menandro : Nulla evvi di più giovevole che il
tacersi : impara , o giovinetto , a tacere ; molti beni in se comprende il Silenzio.
Altramente il Silenzio non rispose ,
Che col capo accennando che faria ;
E dietro ubbidiente se gli pose ,
E furo al primo volo in Piccardia.
Michel mosse le squadre coraggiose ,
E fe' lor breve un gran tratto di via ;
Sì che in un di a Parigi lo condusse ,
Ne alcun s' avvide che miracol fusse.
Discorreva il Silenzio \ e tutta volta
E dinanzi a le squadre , e d' ogni intorno
Facea girare un' alta nebbia in volta ,
Ed avea chiaro ogn' altra parte il giorno ;
E non lasciava questa nebbia folta ,
Che s' udisse di fuor tromba , nè corno.
Poi n' andò tra' Pagani , e menò seco
Un non so che , eh' ognun fè sordo , e cieco.
Gli Egizi chiamavano il Silenzio, Arpocrate : i Greci, Sigalione; i Romani, Angero-
na. Tutte queste divinità eran però sempre rappresentate col dito alia bocca, e il
suo particolare attributo era un ramo di pesco. Gli antichi consacravano quest' albe-
ro ad Arpocrate , perchè la sua foglia ha la forma d' una lingua umana , e Am-
miano Marcellino avvisaci , che presso gli antichi Persi , i grandi cui il re ac-
cordava 1' onore d' essere ammessi nel suo consiglio , adoravano il Silenzio, come
un Dio : Silentium numeri colitur.
Ciarliera però venne acldimandata la Grecia ; ma ciò certamente non fu per
colpa de' suoi filosofi , i quali tutti raccomandarono e lodarono altamente il tace-
re. E cominciando dal gran poeta e filosofo Omero, egli fa dire da Ulisse al suo
figliuolo Telemaco : Taci e contieni 1' animo , che questo de' celesti è il costu-
me. Un gran parolajo chiedeva a Teocrito ove potesse vederlo il dì appresso :
Ove io te non vegga , ei rispose. Sicura cosa è il Silenzio diceva Dione , e Dio-
gene lo chiamava la miglior parte d' una filosofica vita. Notissimo è il motto di Si-
monide : Io non mi sono mai pentito d' aver taciuto, ma sovente bensì di aver
parlato. Senocrate assegnando a determinate cure le singole parti del giorno, una
parte pure ne assegnava al Silenzio. Il moderarsi nel parlare , sclamava Zenone ,
e la più difficile di tutte le cose. Premio del Silenzio è il non correr pericoli, in-
segnava Atenodoro. Farmaco de' mali è la taciturnità, e particolare continenza de'
costumi , Carcino sentenziava. E Menandro : Nulla evvi di più giovevole che il
tacersi : impara , o giovinetto , a tacere ; molti beni in se comprende il Silenzio.