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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0009
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.8 PROEMIO.
barie , che allora in quejli Paesi inondò ; così che anche la mifera
Architettura vide fé flejfa mìseramente trasformata 9 ogni suo buon
modo Jiravolto e guafto, corrotto ogni fuo buon ordine 9 perduta
/' antica fuà grasia e maesia , e introdotta una maniera del tut-
to consusa e disordinata > onde a pena a pena alcun vestigio più di fé
(tessa riconofceva. Vennero finalmente li Secoli decimoquinto, e de-
cimosesto, cotanto all' Italia glorio fi; allora su che i nofir ingegni
scuotendo l\ antica rugine > e fviluppandosi dalla barbarie, onde gli
anteriori Secoli miferamente furono involti, tutte le più belle Ar-
ti , tutte le più nobili sacoltà e discipline a nuova vita richiama-
rono , alle quali refìtuito f antico splendore e dignità, parvero
quivi a nuova luce ri forti gli fpirìti dell' antica Grecia, e di Ro-
ma. Per lafciare però quanto al propofito mio non fi confa y e fola
a quella facoltà recingendomi, di cui ho imprefo a ragionare, &
qual fegno di perfezione foffe in que feliciffìmi Secoli inal&ata l
Italiana Architettura, ben fi può fcorgere dalle Fabrìche di qu£
tempi % in ogn' una delle quali quasi rifuscitate le antiche Fabri*
che Grecbe, e Romane ciafcheduno può ravvi/are, che non fi&
privo affatto di fano difcernimento, e d* ogni gujìo della Anti-
chità* Ce lo dimofìrano ancora i dottifsimì Jrcrìtti, che di queff Ar-
te ci lanciarono molti di quelli elevatifsirmi /piriti, de% quali, almeno
de più principali ed infigni. a me par pregio dell9 Opera adeffo al-
cuna co fa brevemente accennare • Il primo di tutti, che mi $ ofse*
rifa degno di ricordanza* fi % Filippo di fer Brunelle/chi Fio*
rcntim, che fiorì nel cominciare del Secolo decimoquinto , com$
quello 3 che aitanti a tutti con la diligente offervaz»ione> e fiudio
sopra gli antichi EdìsizJ] nuovo lume introduce nelf Architetti
ra^ allora affatto barbara; e dopo lui affai ftp confiderabile si re-
fe Leon Battifia Alberti pur F montino, y il primo de' moderni* che
di quefia facoltà dotto ed infigge Trattato mandaffe suori. Dico
manda séfuori;, poiché scriffero accinti a lui Antonio Filante > \
Francefco Sanese, per tefiimonianX* dello Scarnosi, che fcritte
a penna confermava le co fioro Opere ? quali non m* è noto fé mai
fuffero publìcate. Ma tornandoali1'Alberti, satti egli\ grandi ffimì
siud) fu le antiche Opere di Roma, alla Patria fua refiituito > e
con l'Opere, e conio fcrìvere fcacciando la barbarie> all$ anticQ
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