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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0008
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#*, che chiama fi Tofcano, e da Romani il Comporto , che ancor
Romano s'appella; nel quale essi tutte le grazie e leggiadrie dell'
Ionico , e del Corintio accoppiarono. In quefio modo adunque la no-
sra bellifsma Arte (o Scienza, che vogliam dirla) dopo la pri-
ma [uà invenzione acqui sio, o ricuperò nobiltà, ornamentoreper?
sestone, essendo fiata divifa in quejli cinque modi. Ordini nominati
comunemente, come la Poe sa in molte fpècie divide fi; li quali cin-
que Ordini alla nosira cognizione fon pervenuti merce le reliquie
delle antiche Fabriche, delle quali per fomma avventura tanto
almeno si conferva, quanto ali9 ìndufiria, e allo ftudio de moder-
ni Italiani* primi nsiorai ori della nosir Arte, su fujsdente ^ac-
ciò con diligenti esservazioni da ejse fi potejsero tali appunto, qua-
U già dagli Antichi inventati surono , i fudetti cinque Ordini ri-
cavare • 'Bensì deplorabile difavventura è sata , che dall' ingiurie
del tempo ci sano fiati rapiti molti antichi Scrittori di quesi Ar-
te, che con le loro dottrine , ed ottimi infegnamenti insinito giova*
mento recato avrebbono alla posieritk ; sé non che grande compenfo
a quesio danno apportato su dall' ejsere di tanti a noi rimafo Vi
truvìo Politone , il quale è credibile comìncìasse a siorire negli an-
ni di Roma soo in circa sfotto i Imperio di Giulio Cesare, e fot-
ta Augusso, a cui dedico egli qué dieci samosi libri, a quali dopo
i sudetti vesikj delle Antiche Fabriche è debitrice la buona antica
Architettura del suo gloriofo riforgìmento • Ne dopo Vitruvio man-
carono altr ingegni, ebe ney libri loro quesi* Arte illusirarono ; di
moki ci sono rimasii i nomi, ma perirono i loro fcritti; nulla di
meno adispetto dellavoracità del tempo, quali Uominisosf ero, lo
dimqstra a nosiro profitto, sé non i loro libri, il loro operare in tan-

te Fabriche, che ci hanno lafciate anche fuori d! Italia, ma molto
piU neli Italia fiesfa 9 nella quale quesia insigne Prosejfone in tal
guifa fi conferva, e mantenne il fw pregio, che per lo spazio di

molti secolì non fi vide mutar di molto maniera, ne siile. Ma nel
declinare dell'Imperio Romano perdendosi nell'Italia, ì antica gran-
dezza, a cotale fune si a mutazione e decadimento pare ancora fog-
gi acesf ero gi intelletti degi Italiani, onde te lettere, e tutte le bel-
le Asti, che prima qmvi per tanto tempo mirabilmente fiorirono >
andmmp in difpregio , e furono, per così dire ,ajforbite dalla bar-
barie , (
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