. 5o
quel luogo erano divenute più grosse clic di, consueto , e clic V inti-
ma tonaca era d'un colore rosso carico , e coperta d'una spalmatura
di linfa concrescihile, tolta via la quale spalmatura mucosa, l'inter-
na superfìcie dell'arteria sembrava convertila in una sostanza polpo-
sa , vellutata, assai vascolare , e del tutto disposta a prendere aderen-
za colla sua opposta parete, se per via d'una metodica compressione
ambedue ìe pareti dell' infiammata arteria fossero state ravvicinate, e
mantenute a stretto contatto fra di loro, come si pratica per la cura
delle ferite semplici , ossia per prima intenzione .
i 7-
Perchè la compressione produca il coalito delle due opposte
pareti d'un'arteria fra di loro, ed insiememente la cura radicatila
dell'Aneurisma, egl'è adunque necessario, che, oltre lo stato di
vitalità, di cui parlerò in appresso, delle tonache dell'arteria, la
forza di pressione portata sull'arteria sia tale da mettere a perfetto,
e stretto contatto le due opposte pareti dell' arteria offesa, e che
insiememente capace sia di eccitare l'infiammazione adesiva nelle
tonache proprie di essa arteria ; senza il concorso delle quali circo-
stanze la compressione non riesce d'alcun vantaggio , o non produce
che una cura imperfetta. Imperciocché , tuttavolta che la compres-
sione non è bastante a mettere a perfetto , e stretto contatto le due
opposte pareti dell' arteria, e non è sufficiente ad eccitare in esse
l'infiammazione adesiva , la quale comprenda la radice propriamente
dell'Aneurisma, ma che l'infiammazione interessi soltanto il tessuto
cellulare che circonda 1' arteria , e le parti ad essa adjacenti, questo
tessuto cellulare, e queste parti soltanto contraggono adesione Ira di
loro, e si convertono in una sostanza dura , e compatta, mentre il
lume dell' arteria lacerata, o ferita si rimane aperto , e pervio come
era dapprincipio . Quindi ne segue , clic se per qualche accidente
venga ad essere in appresso indebolita la coesione dell'involucro cel-
luioso dell'arteria colle parti vicine, e smosso di sito il turacciolo
cotennoso, che il tessuto cellulare grosso, e compatto, ed a guisa
di picciola cassida, coriacea teneva rinchiuso , ed applicato con forza
di contro la lacerazione, o ferita dell'arteria, il sangue arterioso
torna di nuovo ad effondersi, e fa ricomparire l'Aneurisma. Egli è
inoltre necessario , che il punto di compressione cada al disopra della
lacerazione, o ferita dell'arteria; poiché, se cade al disotto dell'of-
fesa , la compressione lungi dall' essere un mezzo curativo dell'Aneu-
risma , dà anzi occasione che il tumore si aumenti grandemente più,
e cresca in più breve tempo di quel che avrebbe fatto, se fosse sta-
ta del tutto ommessa la compressione; poiché egli è dimostrato, che
la pressione fatta ad un' arteria sotto del luogo della ferita accollerà
grandemente il concorso , e V effusione di sangue per la ferita me-
desima . Sono stati inventati degli stromenti a modo di torcolarc,
per mezzo dei quali venisse latto di comprimere l'arteria con pre-
cisione nel luogo che il Chirurgo avesse trovato a ciò più conve-
niente, e senza metter ritardo al rigresso del sangue venoso; la for-
ma dei quali stromenti si vede delineata presso quasi tutti gli Auto-
ri di Instituzioni Chirurgiche . Ma in questa, come in molte altre
circostanze, la sperienza ha dimostrato, che, non di rado, i ritrova-
menti , che in teoria sembrano i pili opportuni, ed utili, non sono
poi tali in pratica ; e la sperienza appunto nel caso di cui si parla,
e segnatamente in occasione d'Aneurisma del popi ite, o della pie-
gatura del braccio ha insegnato , che la fasciatura espulsiva, e com-
pressiva a un tempo stesso , quando è indicata , è di gran lunga da
preferirsi agl'ora accennati stromenti.
$• 8.
Nel numero delle favorevoli circostanze, che si richiedono ,
perchè la compressione riesca un mezzo efficace per la cura radica-
Uva dell' Aneurisma , ho accennato essere necessario , che le tonache
dell'arteria nel luogo della compressione possedano un tal grado di
vitalità, per cui osse siano capaci di sentire, per così dire, lo sti-
molo, e d'infiammarsi. Questo importante requisito manca talvolta
in quel tratto d'arteria crepata, o lacerata, che è vicino al luogo
deiFofiésa, e perciò in tal caso, a tutte cose eguali, la compressione,
ancorché praticata colle regole dell' arte, non è bastante a far chiu-
dere, ed obliterare l'arteria sopra la radice dell'Aneurisma. Ho di-
mostrato superiormente, che negli Aneurismi spontanei, ossia per len-
ta interna cagione 'morbosa, per originaria, o acquisita discresia , per
eccessiva parziale lassila, le tonache proprie dell'arteria d'intorno il
màrgine della crepatura, dell' ulcerazione, della lacerazione, si tro-
vano in uno stato di disorganizzazione , prive di vitalità, e per con-
seguenza non più suscettibili d'infiammazione adesiva, uè di subire
processo alcuno di unione, e di coalito . Quando , per via d'esem-
pio, F Aneurisma ha avuto per cagione prossima una stealomatosa
degenerazione delle tonache proprie dell' arteria ; quando è stato pre-
ceduto da lenta ulcerazione dell'intima tonaca dell'arteria; quando ha
avuto origine da uno stato di eccessiva lassila, o di terrosa durezza,
con friabilità delle tonache arteriose, egli è fuor di dubbio, che quel
tratto d'arteria che sta d'intorno la radice dell'Aneurisma, o che
circonda il margine della crepatura , o della lacerazione , a più , o
meno di distanza sopra il luogo dell' offesa, quantunque compresso
con esattezza, e colie regole più precise dell'arte, sicché le due op-
poste pareti dell' arteria vadino a perfetto , e stretto contatto, non
sarà mai preso da infiammazione adesiva', nò le pareti dell'arteria in
quel luogo formeranno giammai una coesione stabile fra di loro, sic-
ché capace sia di obliterare il tubo dell'arteria, e convertirla in un
cilindretto tutto solido . Questa difficoltà suggerita dalla ragione, dal-
la analogia , e dalla esatta cognizione dell' essenza di questa malattia
ne'casi d'Aneurisma spontaneo, è ridotta a dimostrazione, ed a pro-
ve di fatto. Imperciocché ne'cadaveri di quelli che sono periti alcun
tempo dopo la legatura dell'arteria Femorale per motivo d'Aneuri-
sma , nei quali nel luogo della legatura non era succeduto ancora il
coahto a cagione della morbosità delle tonache proprie dell' arteria
appunto nel luogo sul quale era caduta la legatura, si è trovato (q),
che bensì l'intima tonaca dell'arteria sopra, e sotto della sede della
legatura era disposta ad ingrossarsi , ed infiammarsi ; ma che nel
luogo della legatura ìe tonache proprie dell'arteria, e l'intima segna-1
temente, era tuttavia d'un colore biancastro, ed in niun modo di-
sposta a sentire lo stimolo della pressione, e della causa producente
l'infiammazione , siccome generalmente sono le parti divenute inerti,
e poco vitali. Il dotto, ed esperto Chirurgo Vacca' (*) operò un Aneu-
risma poplitco col metodo d* IIutter in un soggetto vecchio, e ma-
laticcio . L' arteria Femorale rimase allacciata in questo soggctlo per
venticinque giorni senza gettare una goccia di sangue , e dopo que-
sto tempo ne ha versato in copia a più riprese . Esaminato il cada-
vere ha trovato il sopra lodato Chirurgo , che malgrado un sì lungo
conlatto, non erasi formata coalizione fra le pareti dell'arteria, né
grumo assai consistente per tapparne intieramente il calibro . Aperta
F arteria Femorale per tutta la sua lunghezza , ha osservato , ehe la
membrana interna di quest'arteria era sommamente ingrossata, per
tutto indurita, ed in più punti cartilaginosa; che nel luogo dell'allac-
ciatura , le pareti dell' arteria aggrinzile si accostavano anzi 1' una al-
l'altra , ma lasciavano un picciolo pertugio d'una linea di circonfe-
renza nel mezzo, ove non cravi coalizione di pareti, e di dove era
scaturita un poco d'injezione, la quale aveva forzato un grumo della
figura d'un cono lungo sei lince colla base vèrso la piaga, la punta
verso il cuore .
§• 9-
Vi sono dei Chirurgi, i quali hanno adottata la massima di im-
piegare la compressione in qualunque caso d'Aneurisma che loro si
presenti, sia che l'Aneurisma sia picciolo circonscritta, molle, flessi-
bile, indolente, sia che formi un tumore assai rilevato, diffuso, du-
ro , e dolente. In questo secondo caso la sperienza dimostra però
che la compressione, oltre d'essere inutile, è dannosa; perchè fa ac-
crescere la tumidezza nella parte sottoposta alla pressione , fa che il
tumore compresso da una parte cresca maggiormente dall'altra, ed
(q) TransactìoriS of a Society fur the improvemcnl ce. Voi. II. pag. 255.
(") Istoria d'un Aneurisma del poplite operata col metodo d' IIunteiì .
quel luogo erano divenute più grosse clic di, consueto , e clic V inti-
ma tonaca era d'un colore rosso carico , e coperta d'una spalmatura
di linfa concrescihile, tolta via la quale spalmatura mucosa, l'inter-
na superfìcie dell'arteria sembrava convertila in una sostanza polpo-
sa , vellutata, assai vascolare , e del tutto disposta a prendere aderen-
za colla sua opposta parete, se per via d'una metodica compressione
ambedue ìe pareti dell' infiammata arteria fossero state ravvicinate, e
mantenute a stretto contatto fra di loro, come si pratica per la cura
delle ferite semplici , ossia per prima intenzione .
i 7-
Perchè la compressione produca il coalito delle due opposte
pareti d'un'arteria fra di loro, ed insiememente la cura radicatila
dell'Aneurisma, egl'è adunque necessario, che, oltre lo stato di
vitalità, di cui parlerò in appresso, delle tonache dell'arteria, la
forza di pressione portata sull'arteria sia tale da mettere a perfetto,
e stretto contatto le due opposte pareti dell' arteria offesa, e che
insiememente capace sia di eccitare l'infiammazione adesiva nelle
tonache proprie di essa arteria ; senza il concorso delle quali circo-
stanze la compressione non riesce d'alcun vantaggio , o non produce
che una cura imperfetta. Imperciocché , tuttavolta che la compres-
sione non è bastante a mettere a perfetto , e stretto contatto le due
opposte pareti dell' arteria, e non è sufficiente ad eccitare in esse
l'infiammazione adesiva , la quale comprenda la radice propriamente
dell'Aneurisma, ma che l'infiammazione interessi soltanto il tessuto
cellulare che circonda 1' arteria , e le parti ad essa adjacenti, questo
tessuto cellulare, e queste parti soltanto contraggono adesione Ira di
loro, e si convertono in una sostanza dura , e compatta, mentre il
lume dell' arteria lacerata, o ferita si rimane aperto , e pervio come
era dapprincipio . Quindi ne segue , clic se per qualche accidente
venga ad essere in appresso indebolita la coesione dell'involucro cel-
luioso dell'arteria colle parti vicine, e smosso di sito il turacciolo
cotennoso, che il tessuto cellulare grosso, e compatto, ed a guisa
di picciola cassida, coriacea teneva rinchiuso , ed applicato con forza
di contro la lacerazione, o ferita dell'arteria, il sangue arterioso
torna di nuovo ad effondersi, e fa ricomparire l'Aneurisma. Egli è
inoltre necessario , che il punto di compressione cada al disopra della
lacerazione, o ferita dell'arteria; poiché, se cade al disotto dell'of-
fesa , la compressione lungi dall' essere un mezzo curativo dell'Aneu-
risma , dà anzi occasione che il tumore si aumenti grandemente più,
e cresca in più breve tempo di quel che avrebbe fatto, se fosse sta-
ta del tutto ommessa la compressione; poiché egli è dimostrato, che
la pressione fatta ad un' arteria sotto del luogo della ferita accollerà
grandemente il concorso , e V effusione di sangue per la ferita me-
desima . Sono stati inventati degli stromenti a modo di torcolarc,
per mezzo dei quali venisse latto di comprimere l'arteria con pre-
cisione nel luogo che il Chirurgo avesse trovato a ciò più conve-
niente, e senza metter ritardo al rigresso del sangue venoso; la for-
ma dei quali stromenti si vede delineata presso quasi tutti gli Auto-
ri di Instituzioni Chirurgiche . Ma in questa, come in molte altre
circostanze, la sperienza ha dimostrato, che, non di rado, i ritrova-
menti , che in teoria sembrano i pili opportuni, ed utili, non sono
poi tali in pratica ; e la sperienza appunto nel caso di cui si parla,
e segnatamente in occasione d'Aneurisma del popi ite, o della pie-
gatura del braccio ha insegnato , che la fasciatura espulsiva, e com-
pressiva a un tempo stesso , quando è indicata , è di gran lunga da
preferirsi agl'ora accennati stromenti.
$• 8.
Nel numero delle favorevoli circostanze, che si richiedono ,
perchè la compressione riesca un mezzo efficace per la cura radica-
Uva dell' Aneurisma , ho accennato essere necessario , che le tonache
dell'arteria nel luogo della compressione possedano un tal grado di
vitalità, per cui osse siano capaci di sentire, per così dire, lo sti-
molo, e d'infiammarsi. Questo importante requisito manca talvolta
in quel tratto d'arteria crepata, o lacerata, che è vicino al luogo
deiFofiésa, e perciò in tal caso, a tutte cose eguali, la compressione,
ancorché praticata colle regole dell' arte, non è bastante a far chiu-
dere, ed obliterare l'arteria sopra la radice dell'Aneurisma. Ho di-
mostrato superiormente, che negli Aneurismi spontanei, ossia per len-
ta interna cagione 'morbosa, per originaria, o acquisita discresia , per
eccessiva parziale lassila, le tonache proprie dell'arteria d'intorno il
màrgine della crepatura, dell' ulcerazione, della lacerazione, si tro-
vano in uno stato di disorganizzazione , prive di vitalità, e per con-
seguenza non più suscettibili d'infiammazione adesiva, uè di subire
processo alcuno di unione, e di coalito . Quando , per via d'esem-
pio, F Aneurisma ha avuto per cagione prossima una stealomatosa
degenerazione delle tonache proprie dell' arteria ; quando è stato pre-
ceduto da lenta ulcerazione dell'intima tonaca dell'arteria; quando ha
avuto origine da uno stato di eccessiva lassila, o di terrosa durezza,
con friabilità delle tonache arteriose, egli è fuor di dubbio, che quel
tratto d'arteria che sta d'intorno la radice dell'Aneurisma, o che
circonda il margine della crepatura , o della lacerazione , a più , o
meno di distanza sopra il luogo dell' offesa, quantunque compresso
con esattezza, e colie regole più precise dell'arte, sicché le due op-
poste pareti dell' arteria vadino a perfetto , e stretto contatto, non
sarà mai preso da infiammazione adesiva', nò le pareti dell'arteria in
quel luogo formeranno giammai una coesione stabile fra di loro, sic-
ché capace sia di obliterare il tubo dell'arteria, e convertirla in un
cilindretto tutto solido . Questa difficoltà suggerita dalla ragione, dal-
la analogia , e dalla esatta cognizione dell' essenza di questa malattia
ne'casi d'Aneurisma spontaneo, è ridotta a dimostrazione, ed a pro-
ve di fatto. Imperciocché ne'cadaveri di quelli che sono periti alcun
tempo dopo la legatura dell'arteria Femorale per motivo d'Aneuri-
sma , nei quali nel luogo della legatura non era succeduto ancora il
coahto a cagione della morbosità delle tonache proprie dell' arteria
appunto nel luogo sul quale era caduta la legatura, si è trovato (q),
che bensì l'intima tonaca dell'arteria sopra, e sotto della sede della
legatura era disposta ad ingrossarsi , ed infiammarsi ; ma che nel
luogo della legatura ìe tonache proprie dell'arteria, e l'intima segna-1
temente, era tuttavia d'un colore biancastro, ed in niun modo di-
sposta a sentire lo stimolo della pressione, e della causa producente
l'infiammazione , siccome generalmente sono le parti divenute inerti,
e poco vitali. Il dotto, ed esperto Chirurgo Vacca' (*) operò un Aneu-
risma poplitco col metodo d* IIutter in un soggetto vecchio, e ma-
laticcio . L' arteria Femorale rimase allacciata in questo soggctlo per
venticinque giorni senza gettare una goccia di sangue , e dopo que-
sto tempo ne ha versato in copia a più riprese . Esaminato il cada-
vere ha trovato il sopra lodato Chirurgo , che malgrado un sì lungo
conlatto, non erasi formata coalizione fra le pareti dell'arteria, né
grumo assai consistente per tapparne intieramente il calibro . Aperta
F arteria Femorale per tutta la sua lunghezza , ha osservato , ehe la
membrana interna di quest'arteria era sommamente ingrossata, per
tutto indurita, ed in più punti cartilaginosa; che nel luogo dell'allac-
ciatura , le pareti dell' arteria aggrinzile si accostavano anzi 1' una al-
l'altra , ma lasciavano un picciolo pertugio d'una linea di circonfe-
renza nel mezzo, ove non cravi coalizione di pareti, e di dove era
scaturita un poco d'injezione, la quale aveva forzato un grumo della
figura d'un cono lungo sei lince colla base vèrso la piaga, la punta
verso il cuore .
§• 9-
Vi sono dei Chirurgi, i quali hanno adottata la massima di im-
piegare la compressione in qualunque caso d'Aneurisma che loro si
presenti, sia che l'Aneurisma sia picciolo circonscritta, molle, flessi-
bile, indolente, sia che formi un tumore assai rilevato, diffuso, du-
ro , e dolente. In questo secondo caso la sperienza dimostra però
che la compressione, oltre d'essere inutile, è dannosa; perchè fa ac-
crescere la tumidezza nella parte sottoposta alla pressione , fa che il
tumore compresso da una parte cresca maggiormente dall'altra, ed
(q) TransactìoriS of a Society fur the improvemcnl ce. Voi. II. pag. 255.
(") Istoria d'un Aneurisma del poplite operata col metodo d' IIunteiì .