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mano sinistra nel fondo dell' incisione scnlirà tosto le battute forti cidente della emorragìa secondaria . Furono quindi da esso soppresse

della snudata arteria Femorale superficiale', e ciò senza bisogno di ne'successivi sperimenti. Per questo stesso motivo io penso, che 1 un-

rimuovere -, o poco almeno, dal suo posto il margine interno del gi dal giovare nuoce piuttosto la collocazione superiormente della le-

muscolo Sartorio. Coli'apice del dito indice della mano sinistra, già gàtura così detta di riserva; poiché questa legatura distrugge un più

a contatto coli'arteria Femorale, procurerà il Chirurgo di sciogliere gran tratt0 ^ tessuto cellulare, ed isola l'arteria Femorale oltre ciò

quest' arteria dal tessuto cellulare che la tiene legata lateralmente, che è necessario ; e perchè la sperienza ha dimostrato , che ogni

e posteriormente ai vicini muscoli; ed a poco a poco, facendo pas- qua! volta è stato di bisogno di ricorrere alla legatura di riserva,

sarc l'apice dello stesso dito per disotto, e dietro la Femorale su- questa rare volte ha prò lotto quel buon effetto che se ne sperava;

phrftcìaìé arteria, supposto che il Chirurgo non abbia le dita enor- poiché essa, a motivo della retrazione della rotta arteria, si è trovata

memente grosse, la solleverà sola dal fondo della ferita, o, quando quasi in ogni caso al disotto del punto dell'arteria che si voleva

non possa altrimenti, unitamente alla grossa vena Femorale. Se uni- stringere. Del resto nella esecuzione di questa operazione non dà

tamentc alla vena Femorale, tenute l'arteria e la vena così soìlc- impaccio alcun grosso nervo. Imperciocché lungo la faccia anteriore,

vate , e quasi a fior di pelle , il Chirurgo col bistorino , con una ed interna della coscia non vi sono che dei filamenti del nervo Cru-

spatoletta , o semplicemente colle dita della mano destra, separerà ralc anteriore (o) , e nel preciso luogo ove si scopre l'arteria Fe-

cautamentc la vena dall'arteria pel tratto solamente che corrisponde- morale superficiale non s'incontrano che quei filetti nervosi, i quali

rà all'apice del dito che sostiene l'arteria. Poscia farà scorrere die- concorrono insieme alla formazione del nervo Safeno; tenui filamenti

tro la nuda, e sollevata arteria un largo ago fenestrato ricurvo a che vengono impunemente recisi nell'atto di scoprire l'arteria. Per

punta ottusa, portante nella crena vicino all'apice due nastrini ce- quei filetti nervosi poi che si addossano all'arteria Femorale superfi-

i ali , composti ciascheduno di sci fili. Ciò fatto, ritirerà il Chirurgo eiale, dessi vengono scostati dallo snudare, e sciogliere l'arteria

l'indice della sua mano sinistra, sull'apice del quale teneva sollevata stessa dal tessuto cellulare, ovvero, se rimangono essi pure coll'artc-

dal fondo della ferita I' arteria Femorale , e procederà alla legatura ria compresi nella legatura, la loro perdita non ha alcuna rilevante

della medesima arteria. Tenderà i due nastrini nelle loro estremità conseguenza per rapporto al senso, ed al moto dell'arto inferiore,
perchè si mettano vicini l'uno all'altro; indi farà con ciascheduno il

nodo semplice, e pria di stringere l'arteria collocherà fra il nodo, e §# 22.
1' arteria un cilindretto di tela ruotolata lungo sei linee, largo tre ,

sopra il quale cilindretto di tela stringerà l'uno, e l'altro nastrino I fenomeni consecutivi di questa operazione sono; la totale cessa-
con nodo semplice, e con tanto di forza quanto egli crederà bastan- zionc delle pulsazioni nel tumore Aneurismatico del poplite ; l'imme-
te a fare che le opposte pareti dell' arteria Femorale vadino in quel diata manifesta depressione , e floscezza dell'Aneurisma ; la scomparsa
luogo a perfetto, e stretto contatto fra di loro, non obliando però che del dolore nel luogo del tumore; la valida vibrazione delle arterie Ar-
egli stringe una porzione di solido vivo. Sopra il primo nodo ne fa- licolari d'intorno al ginocchio. La gamba, ed il piede del lato ope-
rà un secondo , pure semplice . Praticando il nodo semplice il Chi- rato si mantengono per alcune ore dopo 1' operazione in una tempc-
rurgo è a portata di calcolare la forza che egli impiega nello strili- ratura al disotto di quella dell'arto sano, ed accusa talvolta il ma-,
gere dell'arteria; locchè non può abbastanza conoscere quando ado- lato nell'arto affetto un senso di formicolio, o come d'acqua che
pia il nodo doppio, e, come dicesi, da Chirurgo. Fatta l'aìiacciatu;- gli scorresse giù per la gamba, e per il piede. Ma continuando nelle
ra dell'arteria, reciderà l'estremità dei nastrini a livello della pelle, applicazioni della flanella, o delle vesciche semipiene d'acqua tiepi-
ovvero li condurrà verso l'angolo superiore della ferita, e li invol- da, ed instituendo delle fregagioni con qualche liquore spiritoso,
gerà entro un pannolino. Ripulirà la ferita dal sangue, e la laverà come sarebbe lo spirito di vino canforato, tornano non molto dopo
con acqua tiepida. Empierà il fondo della ferita stessa di filacele queste parti a riprendere il primiero loro calore; anzi d'ordinario 24
molli, e ne coprirà le labbra con una faldella spalmata d'unguento ore dopo l'operazione il calore termometrico dell'arto operato supera
semplice , cui sopra porrà una compressa sostenuta dalla fascia a sei notabilmente quello dell' arto sano . Nel tratto successivo 1' aumento ,
capi . Darà in fine al malato una comoda posizione ; gli coprirà la e diminuzione del calore dell'arto operato comparativamente coli' arto
gamba ed il piede del lato operato con flanella calda, ovvero con sano, è irregolare sin'al decimo quinto, o decimo ottavo giorno dal-
vesciche ripiene d' acqua tiepida , e gli farà prendere tre once di l'operazione ; dopo il qual tempo il calore d' ambedue gli arti infe-
emulsione con entro quindici, o venti goccie di Laudano liquido del riori si equilibra.
Sidekamio.

S- 23.

§. 21

La dieta del malato sarà quale conviene ai feriti di qualche rile-
L'isolamento dell'arteria Femorale superficiale coll'apìce del dito vanza . L'apparecchio non sarà rinnovato che a suppurazione comin-
passato dietro , e sotto della stessa arteria, corrisponde presso poco ciata ; cioè non prima del quinto giorno nella fredda stagione . La
al tratto che devono occupare i due nastrini collocati vicini 1' uno medicatura consisterà in coprire l'ulcera con una faldella di filaccie
all'altro per l'allacciatura. Quindi è, che non distruggendosi più di spalmata d'unguento semplice, siccome quello fatto d'olio e cera, la
tessuto cellulare che lega 1' arteria alle parti vicine di quanto si ri- quale faldella il Chirurgo avrà cura in ogni medicatura di far ripie-
chiede per la collocazione dei due nastrini, l'arteria stessa continua gare , c discendere sino al fondo dell'ulcera, affinchè le labbra del-
a ricevere nutrizione, e vita immediatamente sopra e sotto i confini l'ulcera medesima non si approssimino di troppo, e contraggano ade-
dell'allacciatura ; la qual cosa è d'un vantaggio inestimabile, tanto renza fra di loro, sussistendo ancora internamente le legature. Verso
per rapporto al corso infiammatorio che l'arteria deve subire nel il decimo quinto, o diciottesimo giorno dall'operazione, d'ordinario
punto della legatura, e d'intorno al medesimo, quanto al desiato ef- l'uno o l'altro dei nastrini, o, come per lo più, ambedue le lcga-
fetto dipendente da codesta infiammazione , l'adesione cioè fra di loro ture a un tempo stesso , unitamente al cilindretto di tela sono espulse
delle due opposte pareti dell'arteria allacciata. Hukter nel suo pri- dalla piaga. Se talvolta all'epoca indicata, e dopo già che è succc-
mo sperimento instimi sull'arteria Femorale quattro legature poco duto il coalito delle pareti dell'arteria legata, le allacciature non fos-
distanti F una dall'altra, alle quali egli diede diversi gradi di costri- sero disposte a cadere, ma soltanto fossero rilasciate nella loro ansa,
zionc; di maniera che l'ultima, ossia l'inferiore, fosse quella che ve- si farà scorrere uno specillo per entro l'ansa, e dietro questo la punta
ramentc strangolasse, ed-obliterasse il lume dell'arteria. La qual co- ottusa d'una forbice, colla quale si recideranno le legature nell'ansa
sa egh fece , come apparisce chiaramente, ad oggetto di moderare stessa, e si ritireranno dal fondo della piaga . Dopo di ciò non ri-
1' urto del sangue verso la legatura principale. Ma ciò facendo , egli marra da trattare che un'ulcera semplice, il di cui fondo ( purché il
non ha avvertito , che quelle tre superiori imperfette legature in con-
tatto dell arteria, la eccitavano ad infiammarsi fortemente, a suppurare, " - . " .
ed a rompersi troppo presto , e quindi a produrre il gravissimo ac- (G) Ficher . Tub. nerv. ex»*m. infer Tab. IY Fig. t

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