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quando la varice aneurismatica è molto inveterata, in soggetti di braC- |. 16L
eia terrose , e nei quali, compresso fortemente il centro del tumore ,
non si perviene a sentire distintamente 1' orificio dell' arteria da cui Giovanni Ilari]ej (p) d' anni 20 si presentò allo Spedale di li-
passa à sangue nella vena; quando ambedue questi vasi non possono verpool nel Maggio del 1791, Egli narrò, che in Gennajo dello stesso
essere compressi così bene contro Y osso dell"' omero, che le opposte anno era stato salassato nel braccio destro ; che in quelF occasione
ioro pareti siano portate a stretto, e stabile contatto fra di loro; egli s'era accorto, che la lancetta era stata spinta troppo profonda-
quando in fine per alcune particolari circostanze il chirurgo ne 11 può mente ; che dopo chiuso il salasso egli aveva ripreso il suo mestiere
prestare un'assidua, e diligente assistenza al malato, il miglior par™ di fabbricatore di ruote; che dopo una settimana s'era trovato di
tito da prendersi sarà sempre quello di non azzardare la compressione avere nel luogo del salasso un tumoretto ; che quel tumoretto gli si
della varice aneurismatica, e di contentarsi di dare .al malato quii era accresciuto per gradi sino alla grossezza d' una nocciuola. Il chi-
suggerimenti che ho esposti disopra.. rurgo Park osservò che il tumoretto pulsava alla maniera degl'Aneu-
rismi; che era cedente, ma non però abbastanza per scomparire del
§. 14, tutto sotto della pressione; loechè mostrava che non lutto il sangue
arterioso in esso contenuto era in istato di fluidità, ma che ve ne
I poveri obbligali a condurre una vita laboriosa non sempre vs- rimaneva addietro alcuna porzione di coagulato. Quel fischio, e quel
lutano abbastanza codesti suggerimenti. Tornano ai loro mestieri, ed tremolìo che caratterizzano la varice aneurismatica erano manifesti
agli escrcizj violenti del braccio affetto, e tosto o tardi, se la varice anco a certa distanza dal centro del tumoretto verso l'ascella. La
aneurismatica era sin da principio complicata da incipiente Aneuri- vena basilica compariva dilatata, non però tanto come nei casi de-
sma, danno occasione, che una porzione considerevole di sangue scritti da Hunter , e da Cleghorn; poiché il tumore in questo sog-
arterioso s'infiltri, e stagni nella cellulare fra l'arteria e la vena; e getto era ancora nel suo principio . Quantunque poi il sangue
quindi rendasi assai prominente, oltre la varice anco l'Aneurkma ; dall' arteria Omerale ferita passasse nella vena basilica, pure vi
e questo in fine, cessando d' essere circonscrUto , minacci di farsi era da sospettare , avuto riguardo che sotto della pressione vi rima-
dijfuso . In questa grave urgenza di cose il chirurgo non esiterà punto ne va addietro una porzione di sangue coagulato, che codesta comu-
a praticare l'operazione Aneliana, ce rAneurisnia sarà ancora picciolo nicazione non si facesse con tanta facilità, che il malato non fosse
è circon scritto . Imperciocché egli è chiaro, senza che il dica, che esposto a trovarsi pel tratto successivo nella necessità di subire l'o-
soppressa la corrente del sangue pel tronco dell'arteria Omerale., la pcrazione dell'allacciatura dell'arteria Omerale . Perciò fu consigliato
varice aneurismatica dovrà scomparire , e non attraversando .più sangue d' astenersi dal fare movimenti violenti col braccio destro , e di tor-
arterioso dall'arteria nella vena, tanto la ferita dell'arteria, che quella narc allo Spedale tosto che si fosse accorto di qualche notabile cara-
delia parete posteriore della vena dovranno di necessità chiudersi e biamenlo nel suo braccio destro . Egli vi tornò infatti alcuni mesi
cicatrizzarsi. Se poi V Aneurisma sarà diffuso, darà il chirurgo la dopo, e fu notato, che il tumore s'era accresciuto manifestamente,
preferenza all' incisione del sacco Aneurismatico con quelle cautele che e con celerità ; cioè non con quella lenta gradazione che si suole
esige la complicazione di due malattie soprapposte l'ima all'altra, e osservare neh'incremento della varice aneurismatica. Addì 21 Gen-
cke ora indicherò. najo dell'anno seguente il malato ritornò allo Spedale a motivo di un
forte dolore che provava nel luogo del tumore , accompagnato da
§. i&. infiammazione, da suppurazione } e da minaccia di rottura del tumore
stesso . Attribuiva egli questo nuovo accidente al freddo , cui si era
In questo secondo complicato caso , ossia di varice aneurisma- esposto ; ma sembrava più verisimile che ciò si dovesse ripetere piut-
tica , e d'Aneurisma diffuso , applicato il torcolare sul tronco della tosto dal celere incremento che aveva fatto il tumore . Fu applicato
arteria Omerale in vicinanza dell'ascella, il chirurgo aprirà la varice sul tumore un cataplasma mollitivo , ed approntato il torcolare, con
aneurismatica per tutta la sua lunghezza, e ne asciugherà bene la ordine di vegliare sopra il malato a tutte 1' ore . La mattina appresso
cavità con una molle spugna ; dopo di che scorgerà nel fendo di il tumore scoppiò ; uscì un poco di marcia con diminuzione del lri-
essa cavità l'orificio stato fatto dalla lancetta nella parete posteriore more, e sollievo dell'infermo . Il dì 24 sulla sera il sangue arterioso
della vena dilatata. Introdotto per quell' orificio uno specillo s'acoor- balzò fuori con impeto. La guardia scrò il torcolare,, e ne diede av-
gerà d'essere penetrato in un secondo sacco sotto del primo, ma viso ai chirurgi. Aperto immediatamente il sacco esteriore., ossia la
non neh' arteria per la facilità ch'egli troverà nel muovere io. giro varice aneurismatica, e vuotatone il sangue, comparve nel fondo un
lo specillo, e la difficoltà di spingerlo secondo la lunghezza del brac- orificio simile alla puntura d'un salasso, dal quale, rilasciato il tor-
do, ossia secondo la direzione dell'arteria Omerale» Perciò; dietro la colare, usciva sangue arterioso. Uno specillo introdotto per quell'o-
guida dello specillo, dilaterà colla punta del bistorino, o colle forbici rificio (q) si approfondava pel tratto d'un pollice (r) ; ma spinto su-
quest' orificio, ed insiememente aprirà per tutta la sua estensione periormente ed inferiormente secondo la lunghezza del braccio non
anco il secondo inferiore sacco fatto dal tessuto cellulare, ossia prò- avanzava oltre mezzo pollice. In vista di ciò, non essendo ben sicuro
priamente il sacco Aneurismatico , che troverà ripieno di grumi , c il chirurgo Park che lo specillo fosse entrato nel tubo dell' arteria ,
di strati cotennosi. Vuotati i grumi, e ripulito colla spugna anco ovvero in un secondo sacco, non azzardò di fare la legatura della
questo secondo sacco , gli si presenterà nel fondo di esso la ferita arteria . Dilatò quindi il detto orificio con un colpo di forbici, e
dell'arteria., ed introdotto per questa lo specillo, troverà che potrà trovò che per quel foro si passava in un secondo sacco sotto del
farlo scorrere con facilità sopra e sotto , lungo il tragitto dell' arteria primo . Vuotatone il sangue da cui era empito, vidde nel fondo di
Omerale . Per mezzo dell' introdotto specillo solleverà 1' arteria Ome- questo secondo ed inferior sacco la ferita dell' arteria (s) per la quale
rale , la separerà coli' apice del dito indice della mano sinistra avendo introdotto lo specillo, questo s'innoltrò liberamente nell'arteria
dalla cellulosa che la tiene unita alle parti vicine , indi dal nervo me- (t) secondo la lunghezza del braccio . Guidato allora il nominato cia-
diano , e dalla vena, se crederà opportuno, ad oggetto di snudare il rurgo dallo specillo allacciò l'arteria sopra della ferita fatta dalla lan-
più completamente che gli sarà possibile l'arteria; poscia l'allaccierà celta. Piallentato poscia il torcolare, poiché il sangue arterioso usciva
sopra e sotto della ferita, seguendo le regole esposte nei precedenti ancora copiosamente, fu legata l'arteria Omerale anco sotto della
Capitoli. Il caso che segue illustrerà maggiormente l'ora descritto
metodo operativo. --1------
(p) Medicai Facis and. Obscrv. voi. TV.
((]) Tav. IX Fig. XII b.
(r) ibidem e.
(s) ibidem d.
(t) ibidem e. e.
>
quando la varice aneurismatica è molto inveterata, in soggetti di braC- |. 16L
eia terrose , e nei quali, compresso fortemente il centro del tumore ,
non si perviene a sentire distintamente 1' orificio dell' arteria da cui Giovanni Ilari]ej (p) d' anni 20 si presentò allo Spedale di li-
passa à sangue nella vena; quando ambedue questi vasi non possono verpool nel Maggio del 1791, Egli narrò, che in Gennajo dello stesso
essere compressi così bene contro Y osso dell"' omero, che le opposte anno era stato salassato nel braccio destro ; che in quelF occasione
ioro pareti siano portate a stretto, e stabile contatto fra di loro; egli s'era accorto, che la lancetta era stata spinta troppo profonda-
quando in fine per alcune particolari circostanze il chirurgo ne 11 può mente ; che dopo chiuso il salasso egli aveva ripreso il suo mestiere
prestare un'assidua, e diligente assistenza al malato, il miglior par™ di fabbricatore di ruote; che dopo una settimana s'era trovato di
tito da prendersi sarà sempre quello di non azzardare la compressione avere nel luogo del salasso un tumoretto ; che quel tumoretto gli si
della varice aneurismatica, e di contentarsi di dare .al malato quii era accresciuto per gradi sino alla grossezza d' una nocciuola. Il chi-
suggerimenti che ho esposti disopra.. rurgo Park osservò che il tumoretto pulsava alla maniera degl'Aneu-
rismi; che era cedente, ma non però abbastanza per scomparire del
§. 14, tutto sotto della pressione; loechè mostrava che non lutto il sangue
arterioso in esso contenuto era in istato di fluidità, ma che ve ne
I poveri obbligali a condurre una vita laboriosa non sempre vs- rimaneva addietro alcuna porzione di coagulato. Quel fischio, e quel
lutano abbastanza codesti suggerimenti. Tornano ai loro mestieri, ed tremolìo che caratterizzano la varice aneurismatica erano manifesti
agli escrcizj violenti del braccio affetto, e tosto o tardi, se la varice anco a certa distanza dal centro del tumoretto verso l'ascella. La
aneurismatica era sin da principio complicata da incipiente Aneuri- vena basilica compariva dilatata, non però tanto come nei casi de-
sma, danno occasione, che una porzione considerevole di sangue scritti da Hunter , e da Cleghorn; poiché il tumore in questo sog-
arterioso s'infiltri, e stagni nella cellulare fra l'arteria e la vena; e getto era ancora nel suo principio . Quantunque poi il sangue
quindi rendasi assai prominente, oltre la varice anco l'Aneurkma ; dall' arteria Omerale ferita passasse nella vena basilica, pure vi
e questo in fine, cessando d' essere circonscrUto , minacci di farsi era da sospettare , avuto riguardo che sotto della pressione vi rima-
dijfuso . In questa grave urgenza di cose il chirurgo non esiterà punto ne va addietro una porzione di sangue coagulato, che codesta comu-
a praticare l'operazione Aneliana, ce rAneurisnia sarà ancora picciolo nicazione non si facesse con tanta facilità, che il malato non fosse
è circon scritto . Imperciocché egli è chiaro, senza che il dica, che esposto a trovarsi pel tratto successivo nella necessità di subire l'o-
soppressa la corrente del sangue pel tronco dell'arteria Omerale., la pcrazione dell'allacciatura dell'arteria Omerale . Perciò fu consigliato
varice aneurismatica dovrà scomparire , e non attraversando .più sangue d' astenersi dal fare movimenti violenti col braccio destro , e di tor-
arterioso dall'arteria nella vena, tanto la ferita dell'arteria, che quella narc allo Spedale tosto che si fosse accorto di qualche notabile cara-
delia parete posteriore della vena dovranno di necessità chiudersi e biamenlo nel suo braccio destro . Egli vi tornò infatti alcuni mesi
cicatrizzarsi. Se poi V Aneurisma sarà diffuso, darà il chirurgo la dopo, e fu notato, che il tumore s'era accresciuto manifestamente,
preferenza all' incisione del sacco Aneurismatico con quelle cautele che e con celerità ; cioè non con quella lenta gradazione che si suole
esige la complicazione di due malattie soprapposte l'ima all'altra, e osservare neh'incremento della varice aneurismatica. Addì 21 Gen-
cke ora indicherò. najo dell'anno seguente il malato ritornò allo Spedale a motivo di un
forte dolore che provava nel luogo del tumore , accompagnato da
§. i&. infiammazione, da suppurazione } e da minaccia di rottura del tumore
stesso . Attribuiva egli questo nuovo accidente al freddo , cui si era
In questo secondo complicato caso , ossia di varice aneurisma- esposto ; ma sembrava più verisimile che ciò si dovesse ripetere piut-
tica , e d'Aneurisma diffuso , applicato il torcolare sul tronco della tosto dal celere incremento che aveva fatto il tumore . Fu applicato
arteria Omerale in vicinanza dell'ascella, il chirurgo aprirà la varice sul tumore un cataplasma mollitivo , ed approntato il torcolare, con
aneurismatica per tutta la sua lunghezza, e ne asciugherà bene la ordine di vegliare sopra il malato a tutte 1' ore . La mattina appresso
cavità con una molle spugna ; dopo di che scorgerà nel fendo di il tumore scoppiò ; uscì un poco di marcia con diminuzione del lri-
essa cavità l'orificio stato fatto dalla lancetta nella parete posteriore more, e sollievo dell'infermo . Il dì 24 sulla sera il sangue arterioso
della vena dilatata. Introdotto per quell' orificio uno specillo s'acoor- balzò fuori con impeto. La guardia scrò il torcolare,, e ne diede av-
gerà d'essere penetrato in un secondo sacco sotto del primo, ma viso ai chirurgi. Aperto immediatamente il sacco esteriore., ossia la
non neh' arteria per la facilità ch'egli troverà nel muovere io. giro varice aneurismatica, e vuotatone il sangue, comparve nel fondo un
lo specillo, e la difficoltà di spingerlo secondo la lunghezza del brac- orificio simile alla puntura d'un salasso, dal quale, rilasciato il tor-
do, ossia secondo la direzione dell'arteria Omerale» Perciò; dietro la colare, usciva sangue arterioso. Uno specillo introdotto per quell'o-
guida dello specillo, dilaterà colla punta del bistorino, o colle forbici rificio (q) si approfondava pel tratto d'un pollice (r) ; ma spinto su-
quest' orificio, ed insiememente aprirà per tutta la sua estensione periormente ed inferiormente secondo la lunghezza del braccio non
anco il secondo inferiore sacco fatto dal tessuto cellulare, ossia prò- avanzava oltre mezzo pollice. In vista di ciò, non essendo ben sicuro
priamente il sacco Aneurismatico , che troverà ripieno di grumi , c il chirurgo Park che lo specillo fosse entrato nel tubo dell' arteria ,
di strati cotennosi. Vuotati i grumi, e ripulito colla spugna anco ovvero in un secondo sacco, non azzardò di fare la legatura della
questo secondo sacco , gli si presenterà nel fondo di esso la ferita arteria . Dilatò quindi il detto orificio con un colpo di forbici, e
dell'arteria., ed introdotto per questa lo specillo, troverà che potrà trovò che per quel foro si passava in un secondo sacco sotto del
farlo scorrere con facilità sopra e sotto , lungo il tragitto dell' arteria primo . Vuotatone il sangue da cui era empito, vidde nel fondo di
Omerale . Per mezzo dell' introdotto specillo solleverà 1' arteria Ome- questo secondo ed inferior sacco la ferita dell' arteria (s) per la quale
rale , la separerà coli' apice del dito indice della mano sinistra avendo introdotto lo specillo, questo s'innoltrò liberamente nell'arteria
dalla cellulosa che la tiene unita alle parti vicine , indi dal nervo me- (t) secondo la lunghezza del braccio . Guidato allora il nominato cia-
diano , e dalla vena, se crederà opportuno, ad oggetto di snudare il rurgo dallo specillo allacciò l'arteria sopra della ferita fatta dalla lan-
più completamente che gli sarà possibile l'arteria; poscia l'allaccierà celta. Piallentato poscia il torcolare, poiché il sangue arterioso usciva
sopra e sotto della ferita, seguendo le regole esposte nei precedenti ancora copiosamente, fu legata l'arteria Omerale anco sotto della
Capitoli. Il caso che segue illustrerà maggiormente l'ora descritto
metodo operativo. --1------
(p) Medicai Facis and. Obscrv. voi. TV.
((]) Tav. IX Fig. XII b.
(r) ibidem e.
(s) ibidem d.
(t) ibidem e. e.
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