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I02

La più scrupolosa diligenza fu da me impiegata, onde prevenire pressione, e mediante delle filaccic bagnate nello spirito di vino

la rigidità della piegatura del braccio, ordinando che ogni giorno a coli' aggiunta d' alcune goccie a acido vitriolico ; come infatti è ac-

poco a poco il braccio operato fosse portato dallo stato di flessione caduto .

a quello di estensione. . Il prolungamento dell'incisione all'insù, senza risparmio, procurò

Il giorno 04 dall' operazione la piaga fu del tutto cicatrizzata , il secondo vantaggio di dar esito ad una quantità assai considerevole

e l'uomo di cui si è qui parlato è uscito dajlo Spedale perfettamente di que' grumi di sangue , che riempivano il braccio dal gomito al

guarito . cavo dell' ascella ; nel qual cavo principalmente formavano un tumore

d'enorme grossezza.

Subito dopo l'operazione la mano divenne piuttosto fredda; ma

OSSERVAZIONE Vili. due ore dopo si fece calda, e sulla sera dello stesso giorno caldissima.

Nonostante il votamento di quella eccessiva massa di grumi
sanguigni che empivano il lato interno dell' omero , ed il cavo della
Ferita dell' arteria Omerale. ascella, convien dire , che la valida distensione antecedentemente pro-
dotta da quei grumi avesse già indotta l'attonìa nei tegumenti, e nel
------------------------ --.......------..... sottoposto tessuto cellulare di queste parti in una donna già estre-
mamente debole, ed emaciata. Imperciocché, alcuni giorni dopo
Margherita Gherlaschi di Tor d'Arese, d'anni /to, debole, ma- l'operazione, screpolarono i tegumenti per tutto quel tratto, e pre-
diente, il dì 20 Settembre del 1802, maneggiando un coltello si sentarono un'ulcera sordida, che si. estendeva dal disopra del con-
ferì nel lato interno del braccio sinistro in poca distanza dal condilo dilo interno dell'omero per tutta l'interna faccia dell'omero stesso al
interno dell'- omero. 11 sangue vermiglio che di là usciva a balzi cavo dell'ascella. Furono arrestati i progressi della corruzione me-
mostrò al Chirurgo del Luogo che l'arteria Omerale era stata aperta. diantc fuso interno, ed esterno della china, dei brodi frequenti, e
A stento riuscì al detto Chirurgo d'arrestare l'emorragia mediante le dei cordiali rimedj . Ed era degno d'osservazione, che il tratto della
compresse graduate, e la fascia circolare; dopo di che la donna fu piegatura del gomito, ove era stata ferita l'arteria, e dove il sangue
trasportata in questo Spedale. Il Chirurgo della Sala , nella quale effuso non s'era raccolto che in picciola quantità, si conservava
codesta donna era stata collocata, sciolta che ebbe la stretta fascia- esente da corruzione, mentre gangrenoso era F altro tratto dall'angolo
tura , non vidde uscire dalla ferita die alcun poco di sangue nera- inferiore della ferita all' ascella .

stro , mezzo coagulato, e rilevò esservi inoltre un'echimosi , che si Neil'undecimo giorno dall' operazione, l'allacciatura dell'arteria

estendeva dalla ferita pel Iato interno del braccio sino all' ascella , unitamente al ruotoletto di tela fu espulso spontaneamente dalla pia-

senza però rimarchevole tumidezza del braccio. Si contentò quindi ga . In progresso l'estesissima ulcera dal gomito all' ascella diede

di trattare la ferita come si trattano le ulceri semplici . buona suppurazione , e nel corso di tre mesi , mediante la fasciatura

Dopo 17 giorni di questo trattamento, l'ulcera essendo già di espulsiva fatta alle singole dita della mano, e di là sino all'ascella ,

molto ristretta , ed in apparenza vicina a cicatrizzarsi, la donna si andò finalmente a cicatrice.

disponeva ad uscire dallo Spedale. Nella notte, dopo fatti alcuni va- Nei primi giorni dopo l'operazione l'arteria Radiale non dava a
lidi movimenti coi braccio affetto, sentì essa, che il braccio stesso sentire che un picciolo, e profondo fremito; in progresso le pulsa-
le si gonfiava manifestamente dal gomito all'ascella . La mattina allo sioni di quest'arteria si fecero manifeste, e sulla fine divennero anco
scoprire della piaga il Chirurgo della Sala trovò che porgeva fuori forti . La diligenza di muovere ogni giorno alla malata la piegatura
dalle labbra della picciola ulcera un trombo sanguigno grosso come del braccio fece, che non rimanesse in essa neppure un principio di
1' apice d' un dito . In questo stato di cose, essendo stato io soprac- rigidità nella piegatura del gomito. Questa donna si serve presente-
chiamato , trovai un Aneurisma diffuso che si estendeva dalla piega- mente del braccio operato colla stessa facilità, e forza come fa dei-
tura del gomito sino all'ascella, e quindi passai immediatamente alla l'altro.

allacciatura dell' arteria Omerale ferita . L'arteria Omerale quantunque fosse stata allacciata nel terzo in-

Instituita la compressione da un abile Àjutante dell' arteria Bra- feriore dell'omero, lo fu secondo ogni probabilità sotto dell' origine

duale sopra della clavicola , e di contro la prima costa, dilatai sopra dell' arteria Collaterale superiore (a) . La mano divenne fredda per

e sotto l'ulceretta, onde iscoprire l'arteria Omerale offesa; ma non due ore, ma dopo si fece più calda dell'altra. La vastità dell' ulce-

mi fu così facile , come suol essere immediatamente dopo il salasso razione dalla piegatura del gomito a tutta la faccia interna dell' ome-

o dopo la formazione del sacco Aneurismatico accuminato, di vedere ro nel cavo dell' ascella con larghe porzioni di tegumenti staccati a

nel fondo della piaga l'arteria snudata, e ìa ferita fatta alla mede- frangia, e lo stato di corruzione depascente delle parti estesamente

sima arteria, e molto meno di determinare con precisione il luogo ulcerate, sembravano indicare una generale attoria di tutto il braccio;

conveniente per l'applicazione delle allacciature . Imperciocché, quan- ciò non pertanto, e malgrado l'allacciatura del tronco della princi-

tunque, sospesa la compressione sopra della clavicola, il punto da pale arteria del braccio, tutto è proceduto con regolarità verso la

dove usciva per salto il sangue arterioso mi indicasse la sede ove guarigione, e presso poco come in un braccio, la di cui principale

l'arteria Omerale era stata ferita, pure a motivo della pregressa in- arteria noe fosse stata allacciata,
fiammazione adesiva, e successivamente della suppurazione, era tale
l'agglutinamento delle parti fra di loro, e la confusione, che non si
poteva bene nè distinguere dal restante delle parti il tronco dell'ar-
teria Omerale, riè isolarlo come conveniva per legarlo con precisione
e senza F interposizione di muscolare, o di cellulosa sostanza. Per-
ciò , senza perdere il tempo in laboriose , ed inutili ricerche , presi
il partito di prolungare V incisione all' insù lungo il margine interno
del bicipite, e conseguentemente secondo il corso dell' arteria Ome-
rale per alcuni pollici . In questo modo iscoprii ben presto 1' arteria
Omerale in luogo opportuno , e potei subito separarla dal nervo
mediano , e dalla vena, e legarla a nudo col nodo semplice , e colla
interposizione del ruotoletto di tela fra l'arteria, e l'allacciatura.
Non mi curai di legare l'arteria al disotto dell'ulceretta, ossia nel-
l'angolo inferiore della lunga incisione; sì perchè non avrei potuto
distinguere Tarteria in quell'ammasso intricato di sostanze insieme
aderenti, come perchè era io nella persuasione che il sangue refluo

per quella parte si sarebbe arrestato per via d'una mediocre com- (a) TaVi y, ?8
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