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Schreurs, Anna; Ligorio, Pirro [Ill.]
Antikenbild und Kunstanschauungen des neapolitanischen Malers, Architekten und Antiquars Pirro Ligorio (1513 - 1583) — Köln, 2000

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https://doi.org/10.11588/diglit.22612#0447
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Bryaxis

bupalos

Nr. 392

BNN, B.io, Fol. 2071-:

Del Re Mausolo. [...] Fu il monumento di questo magnifico
Re lavorato da cinque artefici eccellenti, di Timotheo, di
Leochare, di Pythis, di Briaxide, et di Scopa. il quäle, secondo
dice Plinio, nellibro trentasei al quinto capo. Fu di sessantatre
piedi longo, et circuiva per tutti quattro i lati piedi [...].

Quellen: Plin. nat.hist. XXXVI, 30; [Vitruv, VII, 159, 17].

Nr. 393

AST, Vol. 4, Fol. 104V:

Bryaxide o vero Bryax Bryaxidis, e nome d'antico scultore
molto eccellente. lo quäle tra le altre cose sculpi il Fanciullo
chiamato Astragalizonte, che conli Tahli mostrava distringere
con se medesimo nelo giuoco secondo l'antico rito, che si
giocava conli ossi di cani delli piedi canini. Lo quäle fu una
bellissima opera dedicata di marmo pario nelPÄtrio di Tito
Vespasiano dedicata, delle greche spoglie, et d'essa figura
park Plinio. Et dell'opera istessa insino adhoggidi in Roma,
in casa de M. Martino Corona presso di San Marco e la Base
di marmo trovata vi rotta in duoi pezzi, dove posava esso
Astragalizonte nella vigna che havea nelle rovine d'esso luogo
presso delle Therme dell'istesso Tito.

Dove erano piü d'una statua, onde Plinio le chiama Astragali-
zontes nel libro trentesimo quarto al capo ottavo, et dell'
opere di Bryaxide, particolarmente ne scrive nel libro tren-
tesimo settimo al capo quinta della nobiltä et artificio dell'
opere di Marmo di diversi scultori fatte della pietra paria
chiamata Lychnite perla chiarezza, o per essere cavata allume
di lucerna dentro del monte. Ma tra le opere ch 'erano di marmo
d'artefici eccellenti in Guido Isola et citta era uno Baccho di Scopa, et
un alü-o di Bryaxide(a), sculpi nella septikum di Mausolo fatta da
Artemisia sua moglie molte statue, sendole toccato lafiacciata dallato
settenttrionale, per che daW Orientale fece Scopa, et dal mezzo di
Timotheo suoi emuli, et dalPoccidente sculpi Leocare, in quest'opera
posta tra Ii sette miracoliQS), di piü havea il timpano ornato di
mano di Pethis ove fece la statua posta in cima alFaltezza del
frontespiti(c), che Vitruvio la chiama la illustre et nobile
pietra, cioe Latostratos. Fu Bryaxide de origine Pario, et
andato in Gnido dove stette un tempo onde Gnidio alcuni
l'appellano.

Quellen: (a) [Plin. nat.hist. XXXVI, 22]; (b) Vitruv, VII, 159,
15; (c) [Plin. nat.hist. XXXVI, 30].

Kommentar: Merkwürdigerweise schreibt Ligorio hier eine
von Plinius (nat.hist. XXXIV, 55) als Werk des Polyklet
beschriebene Statue dem Bryaxis zu; vgl. Abb. T12.

BNN, B.3, Fol. 231-: Siehe Anhang Nr. 370.

Nr. 394

AST, Vol. 4, Fol. 114V:

Bupalee sono State dette le eccellenti imagini, per mano di
Bupaloscultore eccellente, che fu dell'isola di Chio, figliuolo
di Archermo, dele qualcose scriveno Plinio(a) et Pausania(b)
dela mano del quäle era il Glauco mostro marino, che fu nella
casa di Monsignore Agnelo Colotio, lo quäle serviva presso
dagli antichi, nel fönte dell'acqua Vergine [...]. percio che egli
grandemente amö Scylla bellissima fanciula, la quäle non
possette haverea suo desio, et pria volle essere converüta in
cani marini et quasi et quasi, in un scoglio, che perdere il suo
fiore dela Virginitä. Onde ottimamente posto per luogo della
fönte dell'acqua Vergine, la quäle e acqua pura quella del suo
fönte, et non patisce altro rivo con lei.

Quellen: (a) Plinius (nat.hist. XXXVI, 11-14) erwähnt den
Künstler, gibt aber keinen Hinweis auf einen „Glaukos" von
seiner Hand; (b) Paus. IX (Boeotia), xxxv, 6.
Kommentar: Siehe hierzu auch Anhang, Nr. 525 u. 526.
(Sammlung Farnese)

Nr. 395

AST, Vol. 4, Fol. 114V:

Bupalo, Bupalus, fu insigne scultore, lo quäle dipinse Hip-
ponacte poeta, in disforme figura, che ogni huomo muovea al
riso. onde contro di lui scrisse mordacissimo carmi. la onde
Horatio(a) di lui parla in Epodon dicendo:

QUAL IS LYCAMBAE SPRETUS INFIDO GENER,

AUT ACER HOSTIS BUPALO.
Del medesimo narra Plinio(b) nellibro trentesimosesto al
capo quinto, et lo mette tra Ii scultori, che fecero opere
artificiose dove racconta d'esso in questa forma et origine. che
in Chio Isola erano stati, Melas scultore, et il suo figliuolo
Micciade, et dipoi fu Anthermo, suo nepote, et figliuolo del
quäle Bupalo, che nella loro scienza furono nobilissimi nella
etä d'Hipponacte Poeta che fu nella sessagesima Olympiade.
Hipponacte sendo di brutta faccia, essi lo sculpirono, per
muovere riso a chi lo vedeva. perlo che sdegnato Hipponacte
le perseguito con acerbi versi, et alcuni benche falsamente
scrivano ch'uno d'essi scultori per impatientia s'impiccase, et
non fu il vero, per che doppo Hipponacte sculpirono molte
statue nell'Isole vicinie, et massime in Delo, tanto che non
meno era perlo vino precioso nobilitata chio che füssero perla
virtü di questi figliuoli di Anthermo. Quelli di Iasio haveano

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